Psicoterapie della Gestalt
Come la sensibilità percettiva modula il setting terapeutico
Stefano Rossi
Prefazione di Carmen Vazquez Bandin
Quarta di copertina
Questo testo propone un modello che integra i differenti approcci gestaltici: al crescere della sensibilità percettiva del terapeuta, il setting vede diminuire lo spazio (iato) che separa l’oggetto dal suo soggetto, per cui cambia anche l’assetto del campo organismo-ambiente.
Quando la distanza dall’oggetto è ampia, il setting è popolato da organismi individuati e separati (modo della Gestalt individuale); quando questa si riduce, le persone entrano nel setting e, interagendo, danno luogo a sistemi sovra-individuali (modo della Gestalt relazionale); quando, infine, si restringerà ancora, individui e persone potranno ritirarsi sullo sfondo, lasciando campo aperto al flusso delle informazioni co-generate e continuamente co-evolventesi, così che l’umanità del sapiens sapiens potrà liberarsi (modo della Gestalt fluente).
Frutto di oltre dieci anni di analisi e di elaborazione teorica di un gruppo di supervisione di colleghi senior, questo lavoro propone una rilettura originale del setting e suggerimenti concreti per una pratica terapeutica adeguata a intercettare il continuo cambio di modo.
Acquista
Per acquistare il libro è possibile inviare un’email a info@gestalt.it
Indice
Presentazione,
di Carmen Vázquez Bandín
Riferimenti bibliografici
Premessa
Introduzione
Parte I – Le psicoterapie della Gestalt. Una teoria delle teorie
1. Teoria del modo individuale
1. La psicologia della Gestalt: il campo come sfondo
2. La psicoterapia della Gestalt: il campo organismo/ambiente
3. Nel setting individuale i confini sono protettivi
4. Nel setting individuale lo stile percettivo è (più) top-down
4.1. Attenzione e intenzione
4.2. Consapevolezza e coscienza
2. Teoria del modo relazionale
1. L’evoluzione teorica: dall’individuo all’interazione
2. Il setting relazionale è abitato da persone
3. Il setting relazionale è un aspetto della natura
4. Il setting relazionale è espressione di una mente estesa
5. Il setting relazionale è espressione di una mente allargata
6. Il setting relazionale ha un processamento (più) bottom-up
7. Il setting relazionale è un luogo instabile, imprevedibile
e sfocato
8. Il setting relazionale è stabilmente temporaneo
9. Il setting relazionale è molto spazioso
10. Il setting relazionale è teso da una rete d’intenzionalità
11. Il setting relazionale ha bisogno di un’attenzione addestrata
12. Il setting relazionale rinforza la meta-consapevolezza
13. Il setting relazionale ha bisogno di precondizioni
3. Teoria del modo fluente
1. Il setting fluente permette di accedere all’umanità di ciascuno
2. Il setting fluente appartiene a nessuno
3. Il setting fluente supera i vincoli del io/mio/me
4. Nel setting fluente la consapevolezza è femminile
5. Il setting fluente realizza l’umanità del sapiens sapiens
6. Il setting fluente è inter-corporeo e inter-cosciente
7. Il setting fluente è molto energetico e molto instabile
8. Il setting fluente è colmo di solitudine e di vicinanza
9. Il setting fluente è istantaneo
10. Il setting fluente ridefinisce alcuni sentimenti
10.1. Perdono
10.2. Dolore, lutto e compassione » 121
10.3 Amare
11. Due consonanti: k e m
12. Persona
13. Campo
Parte II – Le psicoterapie della Gestalt. Una teoria delle pratiche
Introduzione
1. Sé e campo relazionale
1. Localizzazione
2. Le proprietà del sé
2.1. Ontogenesi e filogenesi
2.2. Sé e percezione
3. Il sé e le sue proprietà nel modo individuale
4. Il sé e le sue proprietà nel modo relazionale
5. Il sé e le sue proprietà nel modo fluente
2. La pratica nel modo individuale
1. Percetti e percettori nel modo individuale
1.1. Percetti e atteggiamenti del paziente
1.2. Percetti e atteggiamenti del terapeuta
3. La pratica nel modo relazionale
1. Percetti e percettori nel modo relazionale
1.1. Percetti e atteggiamenti del paziente
1.2. Percetti e atteggiamenti del terapeuta
4. La pratica nel modo fluente
1. I fenomeni del modo fluente
2. Gli atteggiamenti del modo fluente
2.1. Variazioni dell’intensità
2.2. Variazioni della direzione
2.3. Variazioni della forma
Ringraziamenti
Bibliografia
L'autore
Stefano Rossi, psicologo, psicoterapeuta della Gestalt, docente Istituto SinaPsi, ha tenuto corsi presso le facoltà di Psicologia delle università di Firenze e Parma e seminari in varie scuole di specializzazione in psicoterapia. Cofondatore di IstitutoGift di medicina integrata, vive e lavora a Pisa dove svolge attività clinica, didattica e di supervisione. Ha pubblicato La pulsazione del campo (ETS, 2017).