L’attrazione palesemente manifestata da Frederick Perls, dalla moglie Laura e da Paul Goodman verso la fenomenologia trovava ragione nel tentativo operato da questa corrente filosofica di descrivere l’esperienza “così com’è”. Il mondo, per Husserl (1968), è “già là”, prima della riflessione.
Questo permetteva al fondatore della psicoterapia della Gestalt di approdare ad una pratica introspettiva legata ai sensi, identificata poi con il concetto di “concentrazione”, che non separasse l’io dal mondo, ma che fosse coerente con una concezione olistica dei vissuti e dei comportamenti umani.
Ci sono alcuni concetti della fenomenologia che trovano piena applicazione nella clinica gestaltica: per esempio i concetti di attitudine (o evidenza) naturale (Blankenburg, 1998), di riduzione fenomenologica (epoché), intenzionalità, corporeità, intercorporeità, conoscenza incarnata, corpo vissuto e mondo-della-vita (Bloom, 2009).
Da: Quaderni di Gestalt XXIII 2010/1, Psicoterapia della Gestalt e fenomenologia