Un pensiero pregnante in Margherita Spagnuolo Lobb, che le permette di dar vita a un testo dove incontrare il lettore lungo un’esposizione consapevolmente soggettiva, ma esente da soluzioni definitive e dall’esigenza di saturare il discorso, operazione che ritengo frutto di un esserci dell’Autrice vivificato da profonda sensibilità umana e autorevole maturità professionale.
Così, accogliendo il clima interlocutorio con cui il testo è intessuto, mi piace concludere rischiando l’ipotesi di un dialogo immaginario tra Spagnuolo Lobb e Mitchell, dove quest’ultimo potrebbe affermare: “I residui del passato non liquidano il presente, ma forniscono progetti per negoziare il presente” (Mitchell, 1988, p. 138) e immagino che Spagnuolo Lobb, forse, continuerebbe dicendo: “Ed è nostro compito di terapeuti, la nostra arte, quella di nutrire l’emergere della novità per sostenere ciò che non è stato sostenuto, ossia il compiersi dell’intenzionalità di contatto: sostenere il now-for-next del paziente”.
Paola Brizzolara