La scoperta che le intenzioni e gli stati emotivi dell’altro sono direttamente compresi, perché condivisi a livello neurale attraverso un sistema di neuroni specchio, conferma un concetto teorico cardine nella psicoterapia della Gestalt, ovvero l’esistenza di una comprensione dell’altro che non è eminentemente cognitiva, ma incarnata, che avviene al “confine di contatto”, luogo sensoriale ed esperenziale in cui “accade” il qui ed ora della relazione. Nella prospettiva gestaltica ogni relazione con l’altro costituisce sempre una esperienza “incarnata”, intensamente vissuta sul piano “estetico”, incessantemente mediata e attivata dai canali percettivi e dagli organi di senso.
Margherita Spagnuolo Lobb