Jean Marie Robine ospite dell'Istituto di Gestalt HCC Italy. 15-16 Ottobre 2014 Palermo

Workshop internazionale con crediti ECM
Campo fenomenologico e psicoterapia della Gestalt
Un’esperienza di co-terapia con Jean Marie Robine e Margherita Spagnuolo Lobb

   da 15/10/2014 a 16/10/2014, Palermo

                                             

       Poliedriche sono le possibilità creative per il terapeuta della Gestalt generate dalla prospettiva del campo fenomenologico, dall’essere al confine dell’ignoto, con tutte le incertezze e le paure, così come delle possibilità aperte alla speranza che lo stare con il processo riconosce alla natura umana.

                                                                                               Margherita Spagnuolo Lobb

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Narrative Self: Donna Orange a Milano 19-20 Settembre 2014

Si è appena concluso il workshop tenuto dalla Professoressa Donna Orange, ospite dell’Istituto di Gestalt HCC Italy il 19 e 20 Settembre.L’ incontro si inserisce nella tradizione, instaurata dall’Istituto di apertura al dialogo con altri modelli epistemologici.
Donna Orange viene presentata dal Direttore, Margherita Spagnuolo Lobb, come una “studiosa a vita”, sostenitrice dell’introduzione dei principi fenomenologici in psicoanalisi e delle “Conference for the Other”, conferenze in cui i diversi psicoterapeuti si confrontano sul tema dell’alterità.

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DONNA ORANGE: Inizia oggi il primo giorno di Workshop internazionale

L’umiltà del terapeuta
Psicoterapia della Gestalt e psicoanalisi relazionale in dialogo con Donna Orange

L’Istituto di Gestalt HCC Italy ha il piacere di ospitare presso l’Università di Milano Bicocca la professoressa Donna Orange, dell’Institute for the Psychoanalytic Study of Subjectivity di New York e docente presso la New York University.
Le riflessioni di Donna Orange sui concetti di responsabilità e del potere curativo del terapeuta costituiranno l’incipit per un dialogo, tra studiosi, psicoanalisti e psicoterapeuti di differenti approcci, sulla valenza profonda che assume l’umiltà del terapeuta nelle relazioni di cura.
Bernd Bocian, ricercatore, gestalt therapist, Didatta Istituto di Gestalt HCC Italy
Paola Brizzolara, psicologa, psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico relazionale (SIPRe);
Paolo Migone, psichiatra, psicoanalista, Direttore della rivista Psicoterapia e Scienze Umane;
Margherita Spagnuolo Lobb, psicologa, psicoterapeuta, Direttore dell’Istituto di Gestalt HCC Italy e della rivista Quaderni di Gestalt.
proporranno un appassionante confronto tra i temi più stimolanti e dibattuti per il mondo della psicoterapia: la ricerca e il riconoscimento dell’efficacia di elementi comuni della pratica psicoterapica.
Buon workshop a tutti!
Secondo me il transfert e la realtà non sono opposti.; sono entrambi modalità di amare e  ricercare amore. Detto in poche parole. Daniel Shaw scrive: in contrasto ad una modalità narcisistica di relazionarsi, l’amore analitico è ciò che accade quando facciamo il nostro lavoro con consapevolezza e accettazione della nostra vulner-abilità e fallibilità; e con la disponibilità a conoscere la vergogna, quantomeno quella nostra, quando questo è ciò che sentiamo. L’amore analitico è il bilanciamento che troviamo e la tensione che manteniamo tra la fiducia in noi stessi e la fiducia nella nostra sincerità e competenza, sapendo che non siamo niente più che umani, spesso altamente inconsapevoli,  ed in tal modo spesso fallibili e vulnerabili (Shaw, 2014,p.148)
Io chiamo questo atteggiamento umiltà clinica, condizione necessaria affinché  l’amore analitico o  l’affettività non collassino,  e diventino distruttivi o auto-distruttivi.

Donna Orange

Tratto dalla prefazione, scritta da Donna Orange, della pubblicazione in lingua inglese:
THE NOW-FOR-NEXT IN PSYCHOTHERAPY. Gestalt therapy recounted in post-modern society di  Margherita Spagnuolo Lobb
 
 

 

 

 

ASPETTANDO DONNA ORANGE ospite dell’Istituto di Gestalt HCC Italy


È l’intenzionalità di contatto implicita nel campo che determina il significato dell’esperienza, non i bisogni profondi dei singoli individui” (p.159)
Il contattare, concepito in questo modo, implica vulnerabilità. Di certo il paziente è vulnerabile. Imbarazzato, il paziente (patior: soffrire) viene da noi a chiedere aiuto in un mondo che sostiene l’autosufficienza e il crescente diniego della comunità. Noi li incontriamo solo se rendiamo anche noi stessi  vulnerabili, se abbandoniamo la nostra posizione di autorità esperta, non la nostra responsabilità, e apriamo le nostre mani e il nostro cuore a loro, “ affidando noi stessi” al processo terapeutico col paziente[…]. Così la vulnerabilità, la disponibilità emotiva richiede coraggio e diverse risorse sia individuali che comuni.

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Da dove viene la responsabilità per l'altro?

Nell’attesa del seminario teorico-clinico con la Prof.ssa Donna Orange, dal titolo
L’umiltà del terapeuta, che si terrà presso la sede di Milano dell’Istituto di Gestalt HCC Italy il 19 e il 20 settembre, abbiamo il piacere di pubblicare, anche oggi, uno stralcio del pensiero di questa grande psicoanalista che ha dedicato la sua vita alla comprensione e alla cura dell’altro.
Lo sfondo filosofico e clinico della collega statunitense, che da anni collabora con Atwood e Stolorow per una rilettura del setting clinico in termini relazionali, e la sua apertura mentale verso gli aspetti relazionali dei vari approcci, anche non strettamente analitici, rendono questo workshop particolarmente adatto ad uno scambio tra metodi e al riconoscimento dell’efficacia di elementi comuni della pratica psicoterapica.

Ma da dove viene questa responsabilità per l’altro?
Winnicott ha scritto della capacità di preoccuparsi. Fino a che l’individuo non sia stato separato dalla sua originale unità madre-bambino, in condizioni ambientali sufficientemente buone, non ci sarà possibilità che sia una persona che si preoccupi per l’altro. “La capacità di preoccuparsi non è solo un modo della maturazione, ma dipende anche, per la propria esistenza, da un ambiente emotivo che sia stato abbastanza buono per un certo periodo di tempo” (1965).

L’affermazione sullo sviluppo fatta da Winnicott significherebbe che abbiamo bisogno di una partenza nella vita sufficientemente buona per prenderci la responsabilità che in realtà già abbiamo. Vivere in maniera egoistica è il risultato di una grave deprivazione emozionale e di una lesione, nella sua visione. Il nostro lavoro terapeutico significa ripristinare in noi stessi e negli altri la capacità di vivere eticamente, di vivere per gli altri, di essere preoccupati. Per alcuni questo significa che il nostro lavoro lega saldamente le ferite dell’anima assassinata sia che le torture siano accadute nell’infanzia o sotto un dittatore; perché come Loewald e Dostoevsky sapevano:
 

“Una persona non può vivere senza qualcosa di sacro e prezioso, derivante dalla sua fanciullezza, da portare con sé nella vita “.

Donna Orange

 

Tratto dalla relazione presentata alla Conferenza Internazionale tenutasi a Roma nel 2013: DAL RICONOSCIMENTO ALLA RESPONSABILITÀ: LA COSTITUZIONE DELLA SOGGETTIVITÀ
Donna Orange sarà ospite dell’Istituto di Gestalt HCC Italy a Milano.
Per maggiori informazioni e/o iscrizioni clicca qui 

DAL RICONOSCIMENTO ALLA RESPONSABILITÀ

 

La prof.ssa Donna Orange, dell’Institute for the Psychoanalytic Study of Subjectivity di New York e docente presso la New York University, sarà ospite della nostra Scuola, nella sede di Milano il 19 e 20 settembre, per un seminario teorico-clinico dal titolo:

 
Nell’attesa di incontrarla abbiamo il piacere di pubblicare un breve  stralcio di una relazione che la professoressa ha presentato alla Conferenza Internazionale tenutasi a Roma nel 2013. Parole amorevoli e forti che ci accostano alla sensibilità e alla profondità di una donna che ha dedicato la sua vita alla comprensione e alla cura dell’altro.
Non dobbiamo mai aspettarci di essere riconosciuti nel nostro stesso nome.
Le molteplicità mi attraversano. In più, come capì Dostoevsky una volta in Siberia, la moralità non è astrazione. L’altro – forse orribile, disgustoso, richiedente, e grottesco, quantomeno bisognoso della mia cura – è mia sorella o mio fratello. Il neonato che soffre di coliche e che non può darmi niente in cambio ha bisogno che io risponda.
 La responsabilità sostituisce il riconoscimento nel mondo dell’etica.
 (…) Servire gli altri, senza molto riconoscimento, senza auto-promozione, significa consentirci di essere interpellati ogni giorno – sia a casa che lontano da essa. Molti chiameranno questa una vita impossibile, e sicuramente per ognuno di noi, in un dato giorno, ha i suoi limiti. Certamente, ma vediamo semplice, straordinaria bontà intorno a noi ogni giorno. Dovremmo forse accontentarci di meno?

Donna Orange

 
Tratto da: DAL RICONOSCIMENTO ALLA RESPONSABILITÀ: LA COSTITUZIONE DELLA SOGGETTIVITÀ 

Donna Orange ospite dell'Istituto di Gestalt HCC Italy. Milano 19-20 Settembre 2014

La prof.ssa Donna Orange, dell’Institute for the Psychoanalytic Study of Subjectivity di New York e docente presso la New York University, sarà ospite della nostra Scuola per un seminario teorico-clinico su “L’umiltà del terapeuta”.
Lo sfondo filosofico e clinico della collega statunitense, che da anni collabora con Atwood e Stolorow per una rilettura del setting clinico in termini relazionali, e la sua apertura mentale verso gli aspetti relazionali dei vari approcci, anche non strettamente analitici, rendono questo workshop particolarmente adatto ad uno scambio tra metodi e al riconoscimento dell’efficacia di elementi comuni della pratica psicoterapica.
In una società in cui le persone vivono angosciate dalla mancanza del senso di radicamento e “gettate” in un mondo esigente e non contenitivo, emerge il bisogno di riflettere su alcuni aspetti della relazione psicoterapeutica, prima dati per scontati.
Donna Orange rappresenta una voce competente e originale in questo trend della teoria e della pratica psicoterapica, in particolare per i suoi studi sul “necessario” fallibilismo del terapeuta e sull’accettazione dei limiti personali: una visione rivoluzionaria del concetto di responsabilità e potere curativo del terapeuta, oggi condivisa dalle frange più avanzate dei vari approcci.
Il seminario includerà lavori clinici e dialoghi teorici con psicoterapeuti di vari metodi. Sarà un’occasione di scambio tra colleghi e di aggiornamento su nuove prospettive terapeutiche.
NB: Il costo aumenterà per iscrizioni effettuate dopo il 3 Settembre.
L’Istituto potrà prevedere delle riduzioni di costo (a partire da un minimo di 5 partecipanti).
Per info scrivi a info@gestalt.it

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