News da Milano: Gli allievi di Milano incontrano Ruella Frank (1° giorno)

L’8 Maggio gli allievi della sede di Milano hanno incontrato Ruella Frank, per il loro seminario curriculare sul tema del corpo. Il clima d’aula si è subito colorato della curiosità e della contentezza di questo nuovo incontro. Dopo una breve presentazione da parte di Margherita della sua “cugina” newyorkese, il seminario ha preso avvio con il racconto di come Ruella ha teorizzato i suoi schemi evolutivi. La giornata formativa è proseguita con momenti esperienziali, in cui gli allievi hanno iniziato a sperimentare, uno dopo l’altro, i movimenti: cedere, spingere, raggiungere, afferrare, tirare, rilasciare. La giornata è stata allietata dalla presenza vivace ma discreta del piccolo Riccardo, di 2 mesi, figlio di Sara allieva del secondo anno. il gruppo si è stretto intorno a lui quando il piccolo ha aiutato Ruella a spiegare dal vivo le sue competenze di movimento e gli schemi evolutivi. É stato un momento molto emozionante ed intimo che ha consentito l’emergere dei lavori personali degli allievi. Lasciando depositare le emozioni ed i movimenti di questa prima giornata, come pioggia a primavera “spring rain”, ci siamo salutati, facendo ricostituire lo sfondo da cui ripartiremo per il secondo giorno del seminario.

Roberta La Rosa

(Allieva Didatta –Sede di Milano)

Aspettando Ruella Frank..

L’Istituto di Gestalt Hcc Italy è pronta ad accogliere Ruella e a partecipare ai seminari che condurrà i giorni 8 e 9 per gli allievi della scuola di specializzazione in psicoterapia della sede di Milano e il 10 e 11  destinato a  psicologi, medici, psicoterapeuti e professionisti del movimento corporeo.
Gli schemi di movimento ci raccontano del paziente che abbiamo di fronte, del modo in cui esprime il suo sé nel mondo, della sua intenzionalità di contatto, della sua storia evolutiva, e dell’insieme dei suoi adattamenti creativi, ed in questo senso rappresentano una lente privilegiata per lo stare-con.
Sarà una grande gioia ospitare Ruella ed imparare dalla sua passione per il corporeo e per il movimento, e riflettere con lei sull’importanza della dimensione cinestetica che, insieme ad una fenomenologica ed estetica,  da forma al tra della relazione paziente e terapeuta.

Convegno a Siracusa Lasciarsi trasformare dai figli La genitorialità nella società contemporanea 6-7 Giugno 2014

Due anni fa…una promessa di incontro

Nel corso dei trentacinque anni di attività, la nostra Scuola di Specializzazione ha ospitato studiosi internazionali di grande rilievo per la psicoterapia contemporanea.
“Arrivederci a presto Umberto… ci vediamo il 6 e il 7 giugno del 2014…”
Avevamo salutato così il Prof. Galimberti nel 2012 a chiusura del convegno che per tradizione l’Istituto di Gestalt HCC Italy organizza in occasione delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco.
Il desiderio di un nuovo appuntamento con il prof. Galimberti era emerso dal dialogo appassionato e dal contraddittorio scientifico tra i relatori e dal lungo applauso alla fine delle due giornate da parte dei numerosi partecipanti che hanno riportato di avere vissuto l’evento come un’importante possibilità di crescita professionale e personale ricca di apprendimenti ed emozioni.
E’ da questo sfondo di vitalità, attesa e tensione a mantenere e continuare nel tempo le possibilità di dialogo aperte con le voci importanti e rappresentative della comunità scientifica, che ci prepariamo ad accogliere il Prof. Galimberti al convegno di quest’anno: Lasciarsi trasformare dai figli. La genitorialità nella società contemporanea.

L’evento ha già registrato l’adesione e l’entusiasmo di tanti professionisti della salute e dell’educazione provenienti da tutta Italia.
Vi aspettiamo in tanti e vi terremo aggiornati sui nostri lavori di preparazione al convegno, sulle riflessioni dell’Istituto in questo tempo di pre-contatto che riteniamo già foriero di apprendimenti, di relazioni e possibilità di esser-ci.
 
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Ruella Frank – il corpo consapevole

I primi processi organizzativi sono evidenti e accessibili nell’adulto. Quando noi terapeuti comprendiamo i bisogni di sopravvivenza insiti in ciascuno schema che si va formando, veniamo bene informati su come il nostro paziente si organizza nel presente ed in presenza del terapeuta.

L’osservazione degli schemi somatico/evolutivi offre al terapeuta una finestra all’interno dell’esperienza del paziente, guidandolo o guidandola a una consapevolezza della sua gestualità, postura, respiro e andatura

Gli schemi volutivi non solo avvertono il terapeuta ed il paziente sulle inibizioni presenti nei supporti del contatto, ma possono essere adatti alla sperimentazione.

Tali esperimenti sullo schema permettono allo sfondo inesplorato di emergere sempre di più in una consapevole esperienza di primo piano. Questo include tutte quelle esperienze che non sarebbero emerse facilmente, con chiarezza o affatto, senza l’indagine dello schema. Ciò che si rivela è l’organizzazione psicologica del paziente, espressa attraverso la supremazia del movimento.

 Ruella Frank, da Il corpo consapevole

Ruella sarà ospite dell’Istituto di Gestalt HCC Italy per un workshop internazionale, per ricevere maggiori informazioni sull’evento clicca qui
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Il pensiero degli autori: Da il Corpo Consapevole di Ruella Frank

Ho scoperto che il metodo più diretto per scoprire come i pazienti organizzano la loro esperienza è osservare i loro schemi di movimento. I nostri movimenti sono  organizzati in termini di contrazioni ritmiche e rilasci. I muscoli spingono le ossa lontano da o verso il centro del corpo. Questi schemi ricorrenti di compressione ed espansione esprimono l’intenzione di muoversi verso ciò che è invitante e attraente o di spingersi lontano e ritirarsi da ciò che non lo è…


Ruella sarà ospite dell’Istituto di Gestalt HCC Italy a Milano.
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Il pensiero degli autori

Dagli Atti del Terzo Convegno SIPG Il Dolore e La Bellezza

 

La ricchezza delle analisi e delle voci, percepibile anche in questa raccolta fin dalle prime pagine, imprime al confronto un movimento che si rinnova, variegato, ad ogni contributo. E d’altra parte è questo il leitmotiv dell’intero convegno (…), il desiderio di incontrarsi oltre le differenze. Questa la figura che emerge da un ground in grado di sostenere e contenere le diverse anime della psicoterapia della Gestalt. Un incontrarsi che porta con sé, ancora oggi, il dolore e la bellezza insite nelle diversità che, nell’incontro di voci e corpo, possono diventare terreno fertile per donare di senso e di significato le direzioni che i padri fondatori della Gestalt Therapy hanno tracciato.

 Gianni Francesetti, Michele Ammirata, Silvia Riccamboni, Nunzia Sgadari,
Margherita Spagnuolo Lobb

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Interrompere il controllo, il lasciarsi andare all’altro o all’ambiente è la battuta fondamentale affinché il ritmo controllo/affidarsi possa svolgersi spontaneamente e si possa raggiungere l’altro bilanciando presenza attiva e contenitiva, creatività e adattamento, assimilando la novità costitutiva del contattare l’altro.
Margherita Spagnuolo Lobb

29-30 Novembre 2013 Psichiatria: Nuove classificazioni del DSM 5 e prospettiva gestaltica Con il Prof Piero Petrini

L’evento ha previsto un Open-day della Scuola di Specializzazione e due tavole rotonde in cui numerosi esperti del mondo della psichiatria e della psicoterapia hanno valutato il nuovo manuale psichiatrico DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), giunto alla quinta edizione.
La giornata di studio era stata preparata dal seminario (sulla stessa tematica) del giorno precedente, riservato agli allievi ed ex allievi della Scuola di Specializzazione, agli psicoterapeuti della Gestalt.
La dottoressa Margherita Spagnuolo Lobb, direttore dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, ha introdotto i lavori della giornata ricordando l’importanza della diagnosi nel lavoro psicoterapico, così come nel lavoro nei servizi pubblici. “È necessario fare dialogare due prospettive epistemologiche diverse, quella della valutazione e quella della cura. Siamo qui per interrogarci e trovare strade percorribili che non dimentichino l’umano”, ha detto aprendo i lavori.
“È uno strumento molto utilizzato dagli psichiatri e dagli psicologi, che ha suscitato da subito punti interrogativi negli stessi autori”, afferma la dott.ssa Valeria Rubino, chair della tavola rotonda.
Il professore Piero Petrini, esperto in disturbi di personalità, ha presentato uno schema chiaro delle nuove classificazioni e ha precisato che il tentativo di questo nuovo manuale è di avvicinarsi ad una comprensione delle patologie che tenga conto della globalità della persona, e della sua relazione con l’ambiente. Proprio per questo, la diagnosi diventa più complessa e affida al professionista una maggiore responsabilità.
Il dott. Giuseppe Cannella, psichiatra psicoterapeuta della Gestalt, ha sottolineato le diverse epistemologie a cui il fare diagnosi e il fare psicoterapia appartengono.
Il prof. Daniele La Barbera ha descritto le nuove categorizzazioni delle dipendenze patologiche e le ha poeticamente collegate con il bisogno di legame, traendo spunto dal racconto del “Piccolo Principe”.
Il professore Santo Di Nuovo ha presentato i test psicologici che offrono interessanti collegamenti utili anche per la diagnosi del DSM 5, e ha offerto uno stimolante confronto con gli approcci fenomenologici.
Il dott. Salvatore Libranti ha presentato un caso di dipendenza da alcool felicemente trattato con la psicoterapia della Gestalt.

Nel pomeriggio, gli psichiatri, dott. CannavòSgarlataCannella e Garofalo hanno esposto le attuali problematiche nell’espletamento del servizio pubblico di salute mentale.
La dott.ssa Spagnuolo Lobb ha concluso i lavori notando come il dolore del disturbo mentale, che è il dolore più profondo dell’anima, non è mai solo del singolo, ma è sempre di tutti. “La psicoterapia della Gestalt, che focalizza ciò che accade al confine di contatto tra organismo e ambiente, si identifica in questa posizione mediana, tra realtà individuale e realtà sociale, per questo è relazionale e politica. Ogni società che aspiri ad un futuro deve sapere prendersi cura dei bambini dei poeti e dei folli”, ha detto, parafrasando Heidegger.
Con questo augurio per la nostra società e per la gestione politica del dolore umano si è concluso il convegno.
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