20-21 Giugno a Palermo Corso di formazione con crediti ECM. Apprendere per Relazionarsi o Relazionarsi per Apprendere? Disturbi specifici dell'apprendimento e psicoterapia della Gestalt con M.Borghetto e I.Benedetti

Michele Borghetto e Ilaria Benedetti, offrono uno spaccato del loro approccio ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento, evidenziandone la lettura secondo il modello gestaltico.
Come la psicoterapia della Gestalt si accosta al tema dei DSA?
Apprendere appartiene alla relazione in ogni contesto: la coppia, la famiglia, l’ambiente. Le esperienze che facciamo ci formano per la vita, non apprendiamo per andare bene a scuola. La psicoterapia della Gestalt, focalizzando l’attenzione agli aspetti relazionali  e alla dinamica figura-sfondo dell’esperienza, ci consente di capire, la fatica  di apprendere alla luce dello sfondo esistente. La conoscenza della realtà secondo la psicoterapia della Gestalt avviene attraverso un processo di masticazione e destrutturazione di ciò che ci circonda, che può essere così piano piano assimilato e fatto proprio. Allo stesso modo nel contesto scolastico e didattico, apprendere significa masticare, esercitando un continuo adattamento creativo tra sapere, saper essere e saper fare. Il DSA inevitabilmente va ad inficiare la fisiologica assimilazione di una parte dell’esperienza, come anche l’immagine che lo studente inizia a strutturare di sé in un delicato momento di crescita e sviluppo.
A volte la valutazione e la riabilitazione (o potenziamento cognitivo) vengono isolate dall’aspetto della relazione, con una focalizzazione eccessiva sul compito di riabilitare la funzione. Prendersi cura della relazione è danzare tra le pieghe della mente sostenendo la ristrutturazione di uno sfondo in maniera armonica e integrata e permettendo di alternare in figura apprendimento e relazione. La psicoterapia della Gestalt, con la sua attenzione ai processi relazionali offre la possibilità di dare alla funzione compromessa, un supporto ben più ampio del solo intervento sul piano cognitivo. Durante la fase di valutazione si cerca di comprendere quali sono le funzioni compromesse e durante il momento di intervento si cerca di potenziarle, in modo che il bambino o ragazzo sia nella possibilità di affrontare al meglio gli anni successivi di studio.
 
Che ruolo gioca l’esperienza corporea nei DSA?
La definizione di DSA comprende e implica l’aspetto corporeo dell’esperienza. Distinguiamo il disturbo dalla difficoltà di apprendimento proprio perché il primo è definito a livello neuro-biologico. Spesso, nonostante gli sforzi e la fatica, il corpo non fa esattamente ciò che ci si aspetterebbe da lui. Non si riesce a leggere con la facilità e la fluidità del compagno di banco, pur dedicando molto più tempo a fare gli esercizi. La fatica è fisica, tangibile e si risolve in una stanchezza che arriva quasi subito e che non permette di portare a termine il compito. Il DSA è un soggetto in perenne posizione antalgica. Necessita, in buona parte delle situazioni, di continue compensazioni che gli permettano di trovare uno sfondo adeguato affinché la figura possa essere chiara e leggibile. In questo senso, gli strumenti compensativi, hanno la funzione di distinguere ciò che posso imparare da ciò che voglio imparare. Il bambino con DSA attraversa queste difficoltà, vive in maniera incarnata l’esperienza di sbagliare un calcolo o quando non gli entra proprio in testa che quella parola si scrive con la doppia. Spesso nella riabilitazione del deficit o disturbo dell’apprendimento non è adeguatamente attenzionato l’aspetto dell’ansia e della tensione. I ragazzi lo riportano nel setting quando semplicemente dicono “quando mi hanno interrogato sono andato in ansia e ho dimenticato tutto”. Lo sguardo di disapprovazione di un genitore o di una maestra fanno provare tremore nella pancia e bloccano il respiro. Per questo uno dei lavori, tipicamente gestaltici che possiamo fare con i bambini, è di farli respirare quando vanno nel pallone e non sanno più cosa ci devono rispondere!
In quel momento processi astratti di memoria e concretezza del corpo diventano una Gestalt unica e dando spazio alla possibilità di trovare un adattamento creativo. Superare le interruzioni di contatto significa stimolare il cora ggio della convivenza e integrazione tra  aspetti neuro-cognitivi, corporei e relazionali, in un’accettazione e valorizzazione dell’individualità delle proprie risorse e dei propri limiti.
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LASCIARSI TRASFORMARE DAI FIGLI: secondo giorno di lavori

Un sole imponente che sorge al mattino ci sembra un segno di prosperità e nuova luce, epilogo della tragedia rappresentata al teatro greco. È questo lo sfondo che ha accompagnato l’inizio della seconda giornata del convegno.
La relazione di apertura del Professore Santo Di Nuovo ha offerto interessanti spunti di riflessione sui fattori trasformativi di rischio di una coppia che diventa una coppia genitoriale.

L’intervento di Margherita Spagnuolo Lobb ha inquadrato la dimensione trasformativa della funzione genitoriale nello scenario storico-sociale attuale della post (post) modernità, caratterizzata sempre di più dall’assenza di confini, dalla solitudine  e dalla desensibilizzazione corporea e quindi emozionale. Nell’ottica epistemologica della complessità e del caos, la risposta della psicoterapia della Gestalt alla “caduta degli dei” è rappresentata dal fiducia nell’autoregolazione che emerge dallo sperimentare il contatto con l’altro nella pienezza dei sensi.  L’estetica diventa il mezzo comunicativo capace di curare l’anedonia e l’analfabetismo emozionale; la relazione costituisce così la culla dell’umanità fragile e disorientata. La sfida sembra essere rappresentata dallo stare con le “proprietà” del campo fenomenologico, nell’esperienza che nasce al confine di contatto e dalla possibilità di orientare l’interesse in ciò che conduce verso il futuro intenzionale, il futuro immediato a cui il nostro sentire olistico tende, piuttosto che in ciò che ha causato il disagio.

…tu sei per me calore, inferno, paradiso, alba e tramonto

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LASCIARSI TRASFORMARE DAI FIGLI: primo giorno di lavori

Il 6 Giugno, nell’incantevole cornice della città di Siracusa si sono aperti i lavori dell’atteso convegno organizzato dall’istituto di Gestalt HCC Italy in occasione delle tragedie greche: “Lasciarsi trasformare dai figli. La genitorialità nella società contemporanea”, con il Professore Umberto Galimberti.

Margherita Spagnuolo Lobb, accompagnata dalla stima e dall’affetto dello staff didattico e degli allievi, ha introdotto ad una platea le due giornate di studio.

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Lasciarsi trasformare dai figli. La genitorialità nella società contemporanea secondo Umberto Galimberti

“Lasciarsi trasformare dai figli. La genitorialità nella società contemporanea”. Questo il titolo del convegno organizzato dall’Istituto di Gestalt HCC Italy che si terrà il 6 ed il 7 giugno nella sala convegni dell’hotel Des Etrangers, al passeggio Adorno, ad Ortigia.

Una due giorni che porrà al centro dell’attenzione il rapporto genitori/figli, un tema cruciale per uscire dalla frammentazione e dal deterioramento etico.
Tra i relatori ci saranno Umberto Galimberti, filosofo e psicoterapeuta, Margherita Spagnuolo Lobb, direttore dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, Santo Di Nuovo, presidente del corso di laurea in Psicologia dell’Università di Catania, Piero Cavaleri, psicologo e psicoterapeuta, Gianni Francesetti, psichiatra responsabile dei centri clinici dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, e gli psicoterapeuti dell’Istituto di Gestalt HCC Italy di Siracusa Antonio Cascio e Giuseppe Sampognaro.
Parteciperà anche Alessio Lo Giudice, Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Siracusa.
Il convegno, che celebra il 35esimo anno di attività dell’Istituto di Gestalt siracusano con sedi anche a Palermo e a Milano, è stato organizzato in occasione del centesimo anno di fondazione dell’INDA. L’attrice Paola Gassman e il commissario dell’Inda, Alessandro Giacchetti interverranno sul rapporto genitori/figli al tempo delle tragedie greche, creando così un ponte tra tempi classici e moderni.
Questi alcuni scatti del primo giorno di lavori
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29 Maggio, Specializzazioni a Siracusa: Diventare Psicoterapeuti della Gestalt

Accompagnati da Margherita Spagnuolo Lobb, direttore dell’Istituto, e dai relatori, hanno discusso, con rigore scientifico e spontaneità creativa, la tesi di specializzazione:

Dott.ssa Barbara Bellini – (“Aggressività sessuale e Psicoterapia di coppia” – Relatore: Dott. Giuseppe Armenia)
Dott. Angelo Maria Indelicato (“Narrare l’indicibile al confine di contatto: Il sostegno e la riattivazione della resilienza in PdG” – Relatore: Dott. Antonio Roberto Cascio)
Dott.ssa Rosa Salvo – (“Come la PdG può contribuire, nel mondo di oggi, ad un maggiore benessere individuale e sociale? Riscoprire l’eccitazione del vivere incarnati, la forza dell’appartenenza e il valore dell’impegno nel costruire la comunità” – Relatore: Dott. Pietro Andrea Cavaleri)
Dott.ssa Maria Lucia Luca’ Trombetta – (“L’espressione del sé nei corsi di accompagnamento alla gravidanza: viaggio di coppie in attesa tra emozioni e arti creative” – Relatore: Dott. Giuseppe Sampognaro)
Dott.ssa Maria Giovanna Scannavino – (“Dall’esperienza corporea al massaggio infantile in  PdG” – Relatore: Dott.ssa Barbara Buonomo)
Dott.ssa Marta Nosenghi (“In viaggio verso il radicamento… dal sentire se stessi al contatto con l’Altro (e ritorno)” – Relatore: Dott. Giuseppe Sampognaro)
Dott.ssa Paola Mangiameli (“Uno sguardo trasversale tra l’esperienza di contatto con l’ambiente nelle teorie della PDG e l’Esserci che crea una relazione tra artista e spettatore nelle pratiche performative di Marina Abramovic” – Relatore: Dott. Salvatore Libranti)

E’ con gioia ed orgoglio che l’Istituto di Gestalt HCC Italy consegna al mondo dei nuovi terapeuti.
È il giorno in cui la Scuola incontra gli amici e i familiari di ogni specializzando, accogliendoli nella loro emozione.
Il giorno delle specializzazioni segna l’importante traguardo di un percorso, in cui ciascun allievo, con pienezza e profondità, si prepara a portare il proprio Sé al mondo, ripercorrendo la propria storia personale e orientando la naturale spontaneità creativa all’interno delle relazioni di cura.
La strada che conduce a diventare psicoterapeuti reca in sé la possibilità di riscoprire la propria bellezza e umanità e di offrire la competenza alla relazione come ground al dolore dei pazienti e, insieme, opportunità di attraversarlo.
Auguriamo ai nuovi terapeuti un progetto di vita e professionale ricco di soddisfazioni, che li sostenga nell’essere professionisti della sofferenza e artisti della bellezza!

In attesa di incontrare il Professore Umberto Galimberti il 6-7 Giugno a Siracusa

In attesa di incontrarci al Convegno Lasciarsi trasformare dai figli. La genitorialità nella società postmoderna, col professore Umberto Galimberti che si terrà a Siracusa il prossimo 6-7 Giugno, vogliamo ripercorrere alcuni passi dell’intervista al Professore Galimberti condotta da Margherita Spagnuolo Lobb.
L’intervista, pubblicata sul volume XXIII (2010/1) dei Quaderni di Gestalt è espressione di un vivace dialogo fra una visione psicanalitica e alcuni assunti del modello gestaltico, e rappresenta un’importante occasione di apprendimento e di confronto sui temi della vita e del dolore nell’arte dello psicoterapeuta

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21 Maggio Seminario in contatto a Caltanissetta "La pelle degli psicotici: fragilità e ricchezza".


Si è svolto il 21 maggio il secondo seminario del ciclo In contatto con la Gestalt organizzato dall’Istituto di Gestalt HCC Italy a Caltanissetta, dal titolo “La pelle degli psicotici: fragilità e ricchezza”.

Michele Cannavò, psichiatra psicoterapeuta e didatta dell’Istituto ha accolto, insieme a Donatella Buscemi, i ventidue partecipanti. Ha proposto una lettura della sofferenza del paziente grave in un’ ottica gestaltica e un modello di comunità terapeutica che valorizzi le loro risorse e nel rispetto delle loro fragilità.
Il gruppo numeroso, composto da varie professionalità impegnate nella cura della persona da più punti di vista, ha condiviso un pomeriggio di formazione teorica ed esperienziale che ha permesso a ciascuno di comprendere in modo “incarnato” la pelle fragile dei pazienti gravi.
Il lavoro nelle comunità terapeutiche impegna costantemente tutti i professionisti coinvolti in una “tessitura” relazionale per ricucire i lembi frammentati e le profonde ferite dell’angoscia psicologica che caratterizza le psicosi. Un lavoro meticoloso di tessitura di ground e confini.
Vi ricordiamo il prossimo appuntamento con i seminari gratuiti In contatto…con la Gestalt il 25 Giugno:
“Affettività, sessualità e relazionalità in psicoterapia della Gestalt” con Salvo Libranti e Graziella Parisi

Azzurra Alù

Siracusa, 24 maggio 2014 Corso breve di Psico-oncologia

“Lapidem quem reprobaverunt aedificantes
hic factus est in caput anguli”
(“la pietra scartata dagli edificatori è diventata testata d’angolo”)

Il dolore e la morte sono temi spesso negati nella nostra società e pensare di trascorrere un’intera giornata a parlarne forse scoraggerebbe chiunque. Quindi partecipare ad una giornata di studio sulla psico-oncologia è una scelta di campo: vuol dire affrontare il problema e non negarlo, vuol dire chiamare per nome il cancro. Perché è chiaro che una tematica che tocca ogni essere umano tanto da vicino, mette in moto dinamiche personali con le quali fare i conti.

E’ questo lo sfondo nel quale ha preso avvio il corso breve di Psico-oncologia che l’Istituto di Gestalt HCC Italy ha organizzato nella sede di Siracusa lo scorso 24 Maggio, diretto ad allievi ed ex-allievi della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia. Relatori sono stati il Dott. Giovanni Moruzzi (oncologo, responsabile dell’Hospice dell’Ospedale di Siracusa), la Dott.ssa Concetta Serravalle (medico delle cure palliative) e la Dott.ssa Giusy Digangi (psicologa e psicoterapeuta), entrambe collaboratrici del dott. Moruzzi…

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Presentazione del libro "Intimi ritratti e una lettera" di Silvana Guzzo

Vogliamo portare all’attenzione dei nostri lettori la presentazione del libro “Intimi Ritratti e una lettera” di Silvana Guzzo.
Silvana è una psicoterapeuta della Gestalt, un’ex allieva della nostra scuola, una donna coraggiosa.
Margherita Spagnuolo Lobb, che ha scritto l’introduzione al libro, interverrà a Siracusa il 27 maggio, accompagnando per mano Silvana nel portare al mondo le poesie che ha dato alla vita.
Il libro è una testimonianza carica di emozioni di un percorso che conduce dalla morte alla vita, dal dolore alla bellezza. Un intimo ritratto del valore delle relazioni nella tensione alla vita.
Auguri Silvana!
 
“Poi l’alba spunta inesorabilmente, implacabile sui dolori tanto amati. “

Margherita Spagnuolo Lobb
Direttore Scuola di Specializzazione in Psicoterapia
Istituto di Gestalt HCC Italy
Siracusa, Palermo, Milano

22 Maggio: Una Gestalt densa di competenze e di emozioni. Le specializzazioni a Palermo

Una Gestalt densa di emozioni, di relazioni significative e di rigore terorico-metodologico ha costituito lo sfondo della discussione delle tesi di specializzazione degli allievi della sede di Palermo.
Dott.ssa. Annalisa Botindari (La riabilitazione psichiatrica come percorso di cura secondo la Psicoterapia della Gestalt. Aspetti teorici e applicativi. Relatore Dott.ssa Marisa Smiraglia)
Dott.ssa. Egle Cilluffo (Istantanea dei vissuti del terapeuta della Gestalt nel lavoro con l’addiction. Relatore: Dott. Giancarlo Pintus)
Dott.ssa. Marilena Di Pasqua (Lutto come strategia di adattamento creativo alla morte. Il processo del lutto in Psicoterapia della Gestalt. Relatore: dott.ssa Marilena Senatore)
Dott.ssa. Dott.ssa. Milena Dell’Aquila (“La danza relazionale nell’esperienza risanatrice del perdono”. Relatore: Dott.Piero Cavaleri)
Dott.ssa. Roberta Genovese (Psicoterapia della Gestalt e Test di Rorschach. Riflessioni, considerazioni e proposte di integrazione. Relatore Dott.ssa Marisa Smiraglia)
Dott.ssa. Glenda Pergolizzi (Il training autogeno e la psicoterapia della gestalt. Relatore: Dott.ssa Teresa Borino)
Dott.ssa. Pinuccia La Placa (Il Sé fra gioco e danza. Lettura gestaltica di un laboratorio con bambini in età prescolare. Relatore Dott.ssa Teresa Maggio)
Dott.ssa. Rossana Maria La Porta (Omogenitorialità: riflessioni teoriche alla luce dell’epistemologia gestaltica. Relatore: Dott.ssa Anna Giacobbe)
Dott. Pietro Maita (Lo scemo del villaggio. Umane re-esistenze. Relatore Dott.re Giuseppe Cannella)
Dott.ssa. Maria Valentina Morreale (Per sempre genitori Omorelazionalità e genitorialità. Relatore: Dott. Salvatore Libranti)
Dott.ssa. Floriana Romano (Benessere organizzativo e vitalità del gruppo di lavoro. Una ricerca qualitativa sul modello di consulenza aziendale della Psicoterapia della Gestalt. Relatore. Dott.ssa Margherita Spagnuolo Lobb)

Margherita Spagnuolo Lobb, direttore dell’Istituto di Gestalt HCC Italy ha introdotto la sessione portando alla platea numerosa ed attenta,  l’emozione con cui ogni specializzazione viene vissuta.  Questo giorno sancisce il passaggio dall’essere allievo all’essere psicoterapeuta,  al professionista che, in prima persona, si assumerà la responsabilità della cura dell’altro. Ha sottolineato l’importanza di una formazione che garantisca agli allievi la possibilità di guardare e attraversare il proprio dolore per giungere ad una conoscenza “incarnata” della sofferenza di cui l’altro è portatore. Ha concluso con un autorevole e al contempo commovente squarcio di speranza in un momento sociale, economico, relazionale così complesso e difficile come quello attuale. Donare al mondo uno psicoterapeuta che abbia imparato ad essere felice significa offrire al mondo il proprio contributo alla costruzione di una felicità che possa essere approdo per tutti.
Ha fatto da cornice all’evento un’aula gremita di amici e parenti degli specializzandi, che con i loro sguardi e i visi commossi hanno accompagnato i propri cari al momento del completamento di un percorso che li ha visti protagonisti per quattro anni.
Ogni sessione di specializzazione assume le vesti di un rituale narrativo, in cui l’emozione sorge e cresce dal semplice ascoltare ed osservare, nella pienezza sensoriale la spontaneità con cui ciascuno intesse le trame di un racconto scientifico ed al contempo personale.
In quel racconto di pochi minuti si ha la sensazione di attraversare l’intera storia di chi la narra e la storia di un gruppo in cui questa storia viene riattraversata.

Sembra quasi possibile poter dire che il percorso per diventare psicoterapeuti sia la strada da percorrere per ritrovare la propria spontaneità, del sentirsi liberi di esprimere le proprie idee, la strada del concedersi le proprie emozioni, dell’esprimere la propria energia, così come anche la strada del perdono. In fondo diventare psicoterapeuti non è altro che un percorso per diventare umani, al fine di offrire la propria umanità a servizio del dolore e della bellezza della relazione con i nostri pazienti.