News dalle sedi
Margherita Spagnuolo Lobb riceve il Premio alla Carriera a Palermo
L’Ordine degli Psicologi Sicilia, Sabato 20 ottobre 2018, ha assegnato a Margherita Spagnuolo Lobb un riconoscimento alla carriera.
La cerimonia è stata tenuta in occasione della Giornata Nazionale della Psicologia in Piazza Verdi a Palermo. La Giornate Nazionali della Psicologia, giunta quest’anno alla terza edizione, è promossa dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi e patrocinata dal Ministero della Salute. Nasce con lo scopo di informare sulle più rilevanti tematiche di interesse psicologico, e per far conoscere maggiormente ai cittadini e alla comunità le potenzialità della Psicologia come scienza e come professione, in un periodo storico in cui l’ascolto della persona ricopre un ruolo importante per lo sviluppo umano e sociale
Formazione internazionale all'Istituto di Gestalt di Minsk
Tra il 7 e il 9 settembre 2018, Margherita Spagnuolo Lobb ha condotto l’ultimo seminario di formazione sulla terapia gestalt familiare presso l’Istituto Gestalt di Minsk, presieduta da Elena Lasaja.
Il programma è durato 3 anni e ha incluso argomenti riguardanti la terapia gestaltica di famiglia, la terapia gestaltica con i bambini, la terapia gestalt delle coppie e un modello estetico per lavorare con i genitori.
Altri conduttori sono Silvia Tosi e Piero Cavaleri, dell’Istituto di Gestalt HCC Italy.
I partecipanti erano tutti psicologi, psichiatri e medici già formati in terapia della gestalt.
Tre anni pieni di incontri profondamente umani – e strumenti clinici per lavorare con famiglie, bambini, genitori e coppie.
Summer Programme for Gestalt Psychotherapists
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La ricerca sulla psicoterapia della Gestalt ad Amsterdam
Le ricerche sulla psicoterapia della Gestalt sono state presentate in una Tavola Rotonda dal titolo: ” Sfide della ricerca nell’approccio esistenziale-esperienziale della terapia della Gestalt”.
La Tavola Rotonda è stata coordinata da Jan Roubal, con interventi di Madeleine Fogarty ( la Gestalt Therapy Fidelity Scale), Pablo Herrera Salinas (Single Case Time Series, una metodologia per esplorare l’efficacia e il cambiamento nei setting clinici) e Margherita Spagnuolo Lobb (Uno strumento osservare la fenomenologia e l’estetica delle relazioni primarie: i ” passi di danza ” tra caregivers e bambino).
Tutti gli interventi hanno presentato diverse applicazioni alla ricerca dell’epistemologia della psicoterapia della Gestalt, che sono state poi commentate in modo molto interessante da Tomas Rihacek, dell’Università di Brno.
Altri interventi di rilievo sono stati: quello di Silvia Alaimo che ha condotto, insieme a Michele Cannavò, una relazione teorico pratica estesa su “Dream-working: images, embodied aesthetics and neuroscience”; quello di Roberta La Rosa e Silvia Tosi che hanno presentato un a brief lecture su ” Una ricerca di risultato nella terapia della Gestalt condotta con CORE-OM”; quello di Jelena Zeleskov Doric e Michele Cannavò che hanno presentato un breve articolo “Psicoterapia della Gestalt con offenders: esplorazione quantitativa e qualitativa”.
Margherita Spagnuolo Lobb ha coordinato una relazione estesa strutturata sul suo studio “I ‘ passi di danza ‘ tra psicoterapeuta e paziente: uno strumento di osservazione estetico, fenomenologico e orientato a l campo per gli psicoterapeuti”. Hanno partecipato alla discussione strutturata Jan Roubal, Masaryk University di Brno, Repubblica Ceca; Wolfgang Tschacher, Università di Berna, Svizzera; Silvia Tosi, Istituto di Gestalt HCC Italy.
Molti altri hanno partecipato più liberamente alla discussione, in particolare Pablo Herrera Salinas, Madeleine Fogarty, Peter Schulthess, Tine van Wijk, dando preziosi suggerimenti per continuare la ricerca.
In generale, la conferenza SPR 2018 di Amsterdam ha registrato una straordinaria presenza di psicoterapeuti della Gestalt. Circa 20 colleghi da tutto il mondo (tra cui anche Lituania, Georgia e Polonia) hanno presentato le loro ricerche o hanno appena partecipato.
Wolfgang Tschacher e l'Istituto: quale contributo per la formazione?
Di cosa trattava il convegno organizzato dall’Istituto di Gestalt HCC Italy?
Il convegno internazionale di studio Corporeità e psicopatologia. Psicoterapia della Gestalt e nuovi sviluppi scientifici sulla sincronia terapeutica ha permesso di dialogare intorno al tema della sincronia come elemento centrale della relazione, dalla relazione terapeutica a quelle primarie.
Dal contributo di Wolfgang Tschacher che ha esposto le sue ricerche sul tema mostrando come sia possibile utilizzare una metodologia quantitativa in un campo esplorato principalmente dalla ricerca qualitativa, e dal contributo di Margherita Spagnuolo Lobb, che ha illustrato il modello osservativo dei passi di danza grazie a cui è possibile notare la diade caregiver-bambino nella loro interazione reciproca, si sono svolte riflessioni su come la sincronia sia possibile nelle diverse condizioni di sofferenza psichica anche grazie all’apporto fornito dalle Neuroscienze.
Dott. Francesco Lotta
Qual è il pensiero nuovo che ha apportato e a cosa serve nella relazione di cura?
Il pensiero nuovo apportato dalle giornate del congresso è che la sincronia è un elemento della relazione incarnata traducibile in chiave quantitativa. Le ricerche di Wolfgang Tschacher hanno, infatti, reso possibile una discussione sulla rilevazione dei parametri fisiologici dei movimenti sincronici tra terapeuta e paziente, tra caregiver e bambino e nelle coppie.
Dagli studi presentati è emerso come la sincronia, definita dallo stesso Tschacher il qui e ora gestaltico, sia correlata positivamente con l’alleanza terapeutica, con l’attaccamento sicuro del paziente e con la self-efficacy di quest’ultimo. Come nell’esempio dei metronomi, inizialmente desincronizzati e, con il supporto del campo, in un secondo momento coinvolti in un movimento sincronico, allo stesso modo, nel corso del processo terapeutico è possibile rilevare come a partire da una desincronizzazione tra paziente e terapeuta, si arrivi, attraverso un campo che sostiene, a una sincronizzazione.
Parlare di sincronia implica, pertanto, un riferimento alla condizione del tempo, un “tempo-con”, un tempo che si declina nella relazione con l’altro. In altre parole, il tempo è sempre situato in una situazione vissuta tra corpi, assume significato in una dimensione intercorporea, in un contesto relazionale incarnato, in un processo che viene condiviso e co-costruito con l’altro. La psicopatologia è, dunque, una mancanza di sintonia, di riconoscimento dell’altro.
I dati empirici sulla sincronia possono risultare un valido supporto nella cura della sofferenza attuale, poiché sincronizzare i movimenti del corpo aiuta a stabilire una intesa inter-cerebrale; da qui l’importanza, in un setting strutturato, di osservare la reciprocità tra paziente e terapeuta come strumento di costruzione di un ground sicuro. Tale riflessione è, dunque, fondamentale a livello clinico-terapeutico: occorre interrogarsi su come ripristinare i processi sincronici attraverso la regolazione nella relazione tra organismo e ambiente.
Dott.sse Alessandra Vela e Marilena Di Pasqua
Che cosa dice di specifico la psicoterapia della Gestalt secondo il direttore e i didatti dell’Istituto?
La Psicoterapia della Gestalt propone lo sviluppo di un modello in cui la sincronia si declina come incontro di due unicità: chi si prende cura e chi si affida all’altro.
In occasione del convegno internazionale con Wolfgang Tschacher – uno degli studiosi più autorevoli in rapporto alle ricerche sulla sincronia tra terapeuta e paziente – il direttore dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, Margherita Spagnuolo Lobb, ha trattato la sincronia a partire dalle relazioni primarie e ha presentato il suo modello che guarda alla relazione madre/bambino come una danza il cui focus di osservazione non è più soltanto il bambino ma il campo fenomenologico in cui è inserito e la reciprocità della relazione stessa, il reciproco muoversi verso l’altro che caratterizza la vita di tutti.
“La danza può essere definita come il modo in cui due persone si intuiscono, si vedono e si riconoscono a vicenda, si adattano l’uno all’altro, fanno passi coraggiosi insieme, si divertono, si raggiungono, si lasciano andare all’altro e si prendono cura dell’altro” (M. Spagnuolo Lobb, 2016).
I passi di danza non sono intesi in termini maturativi e sequenziali ma come competenze autonome in interazione reciproca che si sviluppano e si intrecciano nell’arco della vita e che ci aiutano a capire cosa accade nel “tra”, al confine di contatto tra il bambino e il suo ambiente. In altre parole, la melodia che il bambino impara a suonare fa parte a sua volta di un’opera musicale più ampia, che si crea nel campo fenomenologico. Questo si verifica sia nelle relazioni primarie che nella relazione terapeuta/paziente.
Il direttore, citando gli studi di Stern sul now moment, mette in luce come il cambiamento avviene all’interno di un sistema caotico e in modo imprevedibile. Durante l’incontro terapeutico, per esempio, avviene qualcosa di assolutamente nuovo che crea il momento propizio; il terapeuta deve coglierlo e farlo diventare momento di incontro e contatto pieno.
I passi di danza sono pertanto per la Psicoterapia della Gestalt un modo per studiare come incontrarci nel momento propizio e la relazione terapeutica è il luogo della cura, il confine in cui avviene l’affidarsi del paziente ad una nuova storia e il configurarsi del terapeuta come altro capace di ascoltare e sentire ciò che precedentemente non è stato ascoltato e sentito. Secondo la conoscenza relazionale estetica propria della Psicoterapia della Gestalt, il terapeuta è parte del campo esperienzale del paziente, usa la propria risonanza per comprendere la situazione e per cogliere la sua intenzionalità di contatto. La terapia così concepita, diventa luogo ed esperienza del reciproco riconoscimento. La scoperta dei neuroni specchio (Gallese, 2006) e delle neurocezioni (Porges) sono l’evidenza scientifica della capacità umana di cogliere l’intenzionalità altrui e dell’intercorporeità dell’esperienza. Il Dott. Pietro A.Cavaleri, didatta e psicoterpaeuta della Gestalt, rifacendosi alla teoria polivagale, spiega la sincronia come esperienza che si basa su un processo neurale, distinto dalla percezione e che sfugge alla consapevolezza, ma che si attiva nel momento dell’incontro con l’altro. Qui – afferma Cavaleri – si coglie in pieno l’importanza del sincronizzarsi: tutto si decide su elementi neurocettivi mediati dal corpo.
Studi recenti hanno evidenziato che alcuni disturbi psichiatrici sono legati all’incapacità di esprimere comportamenti sociali approppriati. Per questo come sottolineato dall’intervento della Dott.ssa Valeria Rubino, psichiatra, didatta e psicoterapeuta della Gestalt, l’attenzione alla sincronia diventa indispensabile quando lavoriamo con l’esperienza psicotica, quando cioè non è sufficiente il linguaggio verbale a mediare il rapporto terapeutico. Gli psicotici vivono un’esperienza molto angosciante e, per aiutarli, dobbiamo essere in grado semplicemente di stargli accanto nella loro esistenza, ed è questo stare con l’altro e la sua angoscia a costituire il sostegno allo sfondo esperienziale di cui il paziente necessita per portare avanti la sua tensione verso il cambiamento. In linea con quanto esposto dalla Dott.ssa Rubino, il dott. Miclele Cannavò, psichiatra, psicoterapeuta e didatta dell’Istituto, presenta un’esperienza di sincronie corporee attraverso l’uso delle immagini condotta in una comunità di cura per pazienti con disturbi gravi. Diventa di grande importanza il ruolo dell immagini nel sostenere ciò che emerge nel qui ed ora della relazione; esse diventano ground in grado di facilitare l’incontro tra terapeuta e paziente. Infine, particolarmente suggestivo, l’intervento del Dott. Giuseppe Sampognaro, didatta e psicoterapeuta della Gestalt, che ricollegandosi al potere dell’uso dell’immagine per lavorare sul vissuto percettivo della persona, si sofferma sull’esperienza terapeutica come sincronia dei vissuti. Noi come terapeuti della Gestalt, per centrare l’obiettivo del contatto pieno, dobbiamo partire dai sensi e abbandonarci alla dinamica per cui percepire significa “prendere” ciò che a noi serve, ciò che fa figura, ciò che ci punge, per entrare nell’esperienza della persona con cui lavoriamo.
Dott.ssa Mariacatena Perrone
Congratulazioni ai nuovi psicoterapeuti della Gestalt!
Auguri ai nuovi psicoterapeuti della Gestalt che il 15 Giugno presso la sede di Palermo dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, completando il loro percorso formativo!
Con orgoglio vi consegnamo al mondo e vi auguriamo un percorso professionale degno della vostra sensibilità ed umanità.
CEREDA ALESSANDRO Titolo Tesi “La fototerapia in pdg: il ruolo delle immagini nel sostegno e nel qui ed ora delle relazioni terapeutiche” – Relatore: Dott. Michele Cannavò
GIGANTE FRANCESCO Titolo Tesi “Dalla Teoria alla Pratica Clinica. Un’ esperienza in una comunità residenziale per tossicodipendenti” – Relatore: Dott.ssa Teresa Borino
ITALIANO ROBERTA Titolo Tesi “L’esperienza dell’attesa nei padri: una lettura gestaltica” – Relatore: Dott.ssa Susanna Marotta
LA PIETRA FEDERICA Titolo Tesi “Radici e Germogli. La PdG e il trauma trans generazionale” – Relatore: Dott.ssa Barbara Crescimanno
LO PORTO ORNELLA Titolo Tesi “Adattamento creativo e tumore al seno: imparare a prendersi cura di sè attraverso la malattia” – Relatore: Dott.ssa Marilena Senatore
MIGLIORE CARLA Titolo Tesi “Neuroscienze e setting clinico in PdG: possibili integrazioni” – Relatore: Dott. Giancarlo Pintus
SANNA MARGHERITA Titolo Tesi “L’esperienza del silenzio in psicoterapia della Gestalt: dalla concentrazione alla creatività nella relazione” – Relatore: Dott.ssa Marilena Senatore
SORCE MARIA Titolo Tesi “E-migrare: la vita altrove. Aspetti psicologici e sociali del fenomeno migratorio” – Relatore: Dott. Giuseppe Cannella
VELLA AMELIA Titolo Tesi “Sostegno alla genitorialità in famiglie con figli con disabilità” – Relatore: Dott.ssa Donatella Buscemi
“Che possiate sempre portare con voi la vostra casa in volo”!
Auguri ai nuovi psicoterapeuti della Gestalt!
Giorno 31 Maggio 2o18 presso la sede dell’Istituto di Gestalt HCC Italy di Siracusa hanno discusso la loro tesi di specializzazione in psicoterapia:
1. CROCE ALESSIA Titolo Tesi “Creatività e co-creazione in Psicoterapia della Gestalt con riferimento al gruppo terapeutico” – Relatore: Dott. Giuseppe Mirone
2. D’ANDREA FABRIZIO Titolo Tesi “Una Scheda Clinica per l’addiction” – Relatore: Dott. Giancarlo Pintus
3. FRASSICA GIUSEPPE SANTI Titolo Tesi “L’esperienza del dolore: La Psicoterapia della Gestalt e come processo relazionale di sostegno al contatto ” – Relatore: Dott. Giancarlo Pintus
4. IACONO BARBARA Titolo Tesi “Quando l’indicibile viene raccontato. Lo squarcio della relazione impresso nel sé del bambino abusato” – Relatore: Dott.ssa Rosanna Militello
5. TOMASELLO ALESSANDRA Titolo Tesi “Il tema della sessualità in psicoterapia della Gestalt” – Relatore: Dott. Giuseppe Mirone
6. XAXA ALESSANDRA Titolo Tesi “La Psicoterapia della Gestalt e i Disturbi Specifici dell’apprendimento: Un incontro al Confine di Contatto” – Relatore: Dott.ssa Giovanna Triberio
Tantissimi auguri da tutti noi per il vostro traguardo raggiunto con successo!
Congratulazioni ai nuovi psicoterapeuti della Gestalt!
Giorno 11 Maggio 2018 presso la sede di Milano dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, hanno completato il percorso formativo, discutendo la propria tesi di specializzazione:
CARLINI CINZIA Titolo Tesi “Sett-ing: evoluzioni e storia di navigazioni” – Relatore: Dott. Gianni Francesetti
IMPERATO ROBERTO Titolo Tesi “Primum non nocere: per una “Gestalt” etica. Riflessioni su come evitare di ritraumatizzare il paziente nell’incontro clinico” – Relatore: Dott. Bernd Bocian
SALA DANIELA Titolo Tesi “COME NUVOLE IN VIAGGIO: storie di corpi e anime tra terra e mare. Uno sguardo gestaltico all’incontro con giovani richiedenti asilo” – Relatore: Dott. Giuseppe Cannella
COLLI MARZIA Titolo Tesi “Il lavoro terapeutico gestaltico nel contesto ospedaliero: dall’etica della scelta all’estetica della relazione” – Relatore: Dott. Fabrizio Demaria
PAPPALARDO GIULIA NORA Titolo Tesi “Sintonizzazione genitoriale e vulnerabilità alle addiction: alcuni dati di ricerca” – Relatore: Dott. Giancarlo Pintus
MARTONE MELANIA Titolo Tesi “L’obesità: al di là del corpo visibile” – Relatore: Dott.ssa Elisabetta Conte
MARIANO CARLA Titolo Tesi “Dal respiro alla gestione delle emozioni attraverso la meditazione e la terapia della Gestalt” – Relatore: Dott.ssa Elisabetta Conte
LIMITI MATTEO Titolo Tesi “L’amore che non nutre ma che ammala: un’analisi bio-psico-sociale della dipendenza affettiva” – Relatore: Dott.ssa Marialuisa Grech
MORDOCCO ELISA Titolo Tesi “Dilemma del porcospino e danza relazionale” – Relatore: Dott.ssa Elisa Profeta
Ai nuovi psicoterapeuti della Gestalt l’augurio di un prospero futuro personale e professionale, ispirato ai valori umani e terapeutici caratterizzanti il modello gestaltico ed improntato ad una crescita sempre arricchente.
Congratulazioni a tutti voi!
Post-evento: "Disturbi del comportamento alimentare secondo la psicoterapia della Gestalt"
Venerdì 20 Aprile 2018, la dott.ssa Margherita Spagnuolo Lobb, Direttore dell’Istituto di Gestalt HCC Italy e della scuola di specializzazione in psicoterapia della Gestalt con sedi a Siracusa, Palermo e Milano è stata invitata dal prof. Daniele La Barbera, Direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università di Palermo e Presidente del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione psichiatrica a relazionare sui Disturbi del comportamento alimentare secondo la psicoterapia della Gestalt.
Il prof. Daniele La Barbera ringraziando i presenti e introducendo e ricordando il suo rapporto di amicizia, stima e collaborazione con la Dott.ssa Margherita Spagnuolo Lobb, le cede la parola.
La dottoressa Spagnuolo Lobb, dopo aver sottolineato come l’alimentarsi sia una funzione fisiologica che ci lega sia alla nostra autoregolazione organismica che alle relazioni primarie e alla società, introduce l’approccio gestaltico che è un approccio fenomenologico (che guarda all’esperienza e in particolare all’esperienza che va verso qualcosa); estetico (che ci permette di conoscere i nostri pazienti attraverso la sensorialità, in base a ciò che sentiamo, a quello che sperimentiamo nel campo fenomenologico condiviso col paziente, come il terapeuta sperimenta il campo fenomenologico anoressico, bulimico, binge). Continua ancora, sottolineando l’importanza del campo fenomenologico, che è la considerazione non solo di ciò che accade al paziente ma anche di ciò che accade nella relazione terapeuta/paziente.
Prima di iniziare a fare un excursus storico dagli anni ‘70 ad oggi e a parlare nello specifico della classificazione dei disturbi alimentari, la dottoressa Spagnuolo Lobb propone una esperienza di concentrazione corporea che viene accolta pienamente dai partecipanti, chiedendo loro nello specifico come il corpo di ciascun partecipante ha fatto esperienza della colazione quella mattina e che effetto, che emozione prova ciascuno di loro ricordando questa esperienza, invitandoli infine a formare delle diadi per raccontare e condividere insieme questa esperienza, e per chi volesse riportarla anche al grande gruppo.
Successivamente propone un altro esperimento, sempre accolto con curiosità ed entusiasmo, ed infine spiega quali sono gli obiettivi terapeutici per ciascun disturbo alimentare.
La dott.sa Spagnuolo Lobb conclude ringraziando il Prof. La Barbera per l’ospitalità, l’amicizia e la collaborazione scientifica che li lega da tanti anni, e i numerosi partecipanti per l’attenzione, la curiosità e la partecipazione attiva dimostrata, scaturendo in un applauso finale caloroso da parte di tutti i presenti.
Mariangela Corriero