La Psicoterapia della Gestalt con i bambini

Nuovo numero dei Quaderni di Gestalt: La psicoterapia della Gestalt con i bambini

Abbiamo il piacere di annunciare la pubblicazione del numero 2016-1 della Rivista Quaderni di Gestalt dal titolo: La psicoterapia della Gestalt con i bambini.
“Questo numero dei Quaderni di Gestalt testimonia un rinnovato interesse dell’Istituto di Gestalt HCC Italy verso la terapia della Gestalt con i bambini. […] Lo sguardo fenomenologico ed estetico al mondo dei bambini, ai loro contatti con i caregiver e con i pari, è oggi sempre più necessario, per dare strumenti adeguati a curare la desensibilizzazione diffusa tra le giovani generazioni.
[…] In questo numero l’approccio estetico e fenomenologico sui bambini è trattato in modo puntuale e articolato”


(Dall’editoriale a cura di Margherita Spagnuolo Lobb e Giuseppe Sampognaro)

 
Per maggiori informazioni e per acquistare il libro clicca qui 

RISTAMPA del libro “Il corpo consapevole”

A 12 anni dalla prima edizione italiana, una nuova edizione del libro “Il corpo consapevole” di Ruella Frank è inserito della collana “Psicoterapia della Gestalt” della FrancoAngeli, diretta da Margherita Spagnuolo Lobb.

Ruella Frank, psicoterapeuta della Gestalt, dirige il Center for Somatic Studies di New York ed è Full Member del New York Institute for Gestalt Therapy, ha sviluppato il proprio originale modello clinico a partire da una straordinaria capacità di lettura del linguaggio corporeo. Negli ultimi anni la vicinanza, l’amicizia ed il dialogo teorico-scientifico con il nostro Istituto si sono sviluppati in un confronto epistemologico e clinico sui concetti di movimento e sviluppo, nella loro essenza relazionale e costitutiva del senso di sé.

Ulteriore testimonianza di questa collaborazione sarà la pubblicazione, nel prossimo numero dei Quaderni di Gestalt – dedicato alla psicoterapia della Gestalt con i bambini – di un’intervista in cui Ruella Frank racconta la sua esperienza professionale ed inserisce il suo pensiero teorico nel contesto dell’attaccamento traumatico.

Dall’introduzione, di Margherita Spagnuolo Lobb:

«“Vedo te che vedi me. Facendo esperienza dell’altro, facciamo esperienza di noi stessi”.

Questo libro fornisce una prospettiva di assoluta freschezza fenomenologica e relazionale sia sullo sviluppo del bambino che sul trattamento psicoterapico. Parla della “danza” che il bambino fa con il mondo in cui si trova, per realizzare il bisogno primario di contatto con esso, e del come da questa egli formi il proprio carattere e i propri schemi corporei di relazione. Finalmente lo sviluppo del bambino è visto non più come qualcosa “del” bambino, ma come una co-creazione tra lui e il mondo che lo circonda. La spontaneità della crescita è la “gestalt” risultante, la forma che è sempre originariamente armonica, anche nel caso in cui crea in seguito il disagio, e porta la persona in terapia. Lo psicoterapeuta è chiamato a sostenere le intenzionalità di contatto implicite negli schemi corporei del paziente, attraverso la creazione di una nuova storia relazionale. L’autrice espone quindi il legame esperienziale che esiste tra la relazione terapeutica e gli schemi corporei evolutivi del paziente. Se la terapia ha successo, la persona è libera di vivere una vita spontanea e creativa».

Per maggiori informazioni scrivere una mail a info@gestalt.it

FRITZ PERLS A BERLINO 1893-1933 ESPRESSIONISMO, PSICOANALISI, EBRAISMO di BERND BOCIAN

«Questo libro è un contributo importante ed interessante alla storia del movimento psicoanalitico e alla definizione della terapia della Gestalt. Nel suo approccio gestaltico, lo psicoanalista dissidente Perls ha incorporato, integrato e salvato dall’oblio le ricche esperienze di vita dell’avanguardia culturale di Berlino nella quale gli ebrei hanno avuto un ruolo estremamente importante. Il libro è un’eccellente lettura».

Zvi Lothane, New York University/Mount Sinai School of Medicine, International Forum for Psychoanalysis

«Un illuminante lavoro sulla biografia di Fritz Perls e sulle fonti della terapia della Gestalt. Le tematiche affrontate in relazione alle possibilità e ai limiti dello sviluppo individuale sotto le pressioni di una società frammentata e frammentante sono di estrema attualità».

Olaf-Axel Burow, University of Kassel

«La lettura di tutto il libro è straordinariamente avvincente, ed è un bell’esempio per una storia della psicoterapia che non perde mai di vista le circostanze sociali».

Tom Levold, Systemagazin.de

Gestalt Therapy with Children - Eds. Margherita Spagnuolo Lobb, Nurith Levi, Andrew Williams

GESTALT THERAPY WITH CHILDREN. FROM EPISTEMOLOGY TO CLINICAL PRACTICE

È con grande piacere che annunciamo la pubblicazione del testo Gestalt Therapy with Children. From Epistemology to Clinical Practice, frutto di una collaborazione internazionale tra il direttore del nostro Istituto, Margherita Spagnuolo Lobb, la terapeuta israeliana Nurith Levi e il collega inglese Andrew Williams.

La prefazione del volume è stata curata da Violet Oaklander e la postfazione da Gordon Wheeler, illustri gestaltisti statunitensi.

In attesa della traduzione italiana… a tutti gli psicoterapeuti – non solo gestaltisti – interessati alla tematica, auguriamo una buona lettura e tanti spunti di riflessione critica.

«Children today come to therapy with problems related to anxiety, eating, lack of concentration, and difficulties in how they socialize and learn. This clinical picture is a dramatic mirror of the actual development of our society.

For years we have been witnessing events that show a widespread disowning of the human condition. Deaths following terrorist attacks or migration flows in the Mediterranean area, and dramatic climate changes that have drastically affected our spirit.

What does a child feel when she listens silently to the news and the comments of the adults, or when she is directly involved in such traumatic events? Children absorb the cruelty, and, even worse, the adults’ dissociation may lead them to perceive these events as “normal.”

Psychotherapy and child development research must acknowledge these new conditions in which children grow up, and clinical work should take account of this now widespread experiential background.

This book tries to outline how contemporary Gestalt psychotherapists face the actual clinical situation when they work with children. The aim is to develop new tools to help children and their families to feel part of the human community, in a way that is not desensitized.

It is addressed to psychotherapists of all approaches».

LETTURE DI GESTALT: PSICOTERAPIA DELLA GESTALT E NEUROSCIENZE. DALL’ISOMORFISMO ALLA SIMULAZIONE INCARNATA

Il libro curato da Cavaleri costituisce l’avvio di un interessante quanto inedito confronto fra psicoterapia della Gestalt e neuroscienze. In esso, le recenti scoperte ottenute dalla ricerca neuroscientifica si intrecciano con alcuni temi fondamentali del modello gestaltico, offrendo non pochi spunti di dialogo e di approfondimento. Ritengo che uno degli aspetti più specifici dell’approccio gestaltico risieda nel focalizzarsi su quanto accade fra terapeuta e paziente nel momento stesso del loro incontro. Focalizzare l’intenzionalità condivisa che emerge dalla seduta, attribuire un grande rilievo alla nozione gestaltica di campo, considerare la relazione psicoterapeutica come un processo di cocostruzione, rappresentano alcuni punti di vista vicini al modello epistemologico che da anni orienta la mia ricerca.
Se teniamo conto del contributo che ci proviene oggi dalle neuroscienze cognitive, dobbiamo prendere atto che ogni incontro è un incontro “situato” e che la “situazione” esprime sempre un contenuto sensori-motorio. La “situazione” è l’incontro tra due soggettività in relazione, è lo spazio condiviso in cui la dimensione corporea e le risonanze sensorie-motorie e affettive, che essa induce, giocano un ruolo fondamentale.
[…] (tratto dalla prefazione di Vittorio Gallese)

QUADERNI DI GESTALT: NUOVA USCITA del VOLUME XXVIII – 2015/2 IL SÉ E IL CAMPO IN PSICOTERAPIA DELLA GESTALT

 
 
Abbiamo il piacere di annunciare l’uscita del nuovo numero dei Quaderni di Gestalt vol. XXVIII 2015/2, dedicato ai concetti di e campo in psicoterapia della Gestalt.
 
“Questo numero dei Quaderni di Gestalt ruota intorno ai concetti di sé e di campo, rivisitati in chiave ermeneutica. L’occasione è stata data dagli studi e dalle riflessioni compiute nel nostro Istituto in questi ultimi due anni per aggiornare e sviluppare i principi originari alla luce delle nuove teorie epigenetiche, neuro-scientifiche e dello sviluppo. La peculiarità del nostro approccio viene così messa in luce e declinata secondo i nuovi bisogni sociali e le nuove evidenze cliniche.
La sfida epistemologica ed estetica, che impose agli autori del testo fondante di creare una teoria che cogliesse la spontaneità della vita (e non la devitalizzasse in nome di una rigidità teorica), si confronta oggi con le nuove condizioni sociali di desensibilizzazione corporea ed emozionale. Come deve essere oggi una teoria capace di stare con la vita e con la creatività che le è propria? che sia di aiuto reale per lo psicoterapeuta al fine di sostenere la vitalità e non la conoscenza razionale di sé del paziente? che non corra il rischio dell’egotismo, critica da cui partirono i fondatori per superare alcuni limiti della psicoanalisi del tempo?”
 
Dall’editoriale a cura di Margherita Spagnuolo Lobb

IL NOW FOR-NEXT ADESSO ANCHE IN FRANCESE

Con grande piacere condividiamo la notizia della pubblicazione dell’edizione francese del Now-for-Next in Psicoterapia!
Si tratta della sesta edizione del testo di Margherita Spagnuolo Lobb, dopo quelle in lingua inglese, italiana, russa, spagnola e rumena.
Potrete trovare la nuova edizione su www.exprimerie.fr
Buona lettura!

PUBBLICAZIONE Quaderni di Gestalt 2015/1 VOL XXVIII LA PSICOPATOLOGIA IN PSICOTERAPIA DELLA GESTALT – II PARTE

Abbiamo il piacere di comunicarvi l’uscita del nuovo numero dei Quaderni di Gestalt, 2015/1 Vol XXVIII, anch’esso dedicato, come il precedente, al tema della psicopatologia in ambito gestaltico.
 
Davanti alla grandiosità del terapeuta,
il paziente o l’allievo non possono far altro che crogiolarsi.
Gary Yontef
«La scelta di pubblicare un secondo volume sulla psicopatologia nasce dal desiderio di trasmettere ai nostri lettori l’ampio patrimonio di studi, ricerche e strumenti didattici sulla clinica gestaltica, orientata da una prospettiva di campo, a cui l’Istituto di Gestalt HCC Italy ha contribuito in maniera significativa ormai da un decennio. La frase in epigrafe segna il fil rouge che unisce lo spirito di questi studi e degli articoli di questo numero: la reciprocità e relazionalità dell’incontro terapeutico. Scommettendosi nella mutevolezza e nel rischio del campo fenomenologico condiviso, il terapeuta declina nel qui e ora dell’incontro terapeutico l’umiltà dell’essere-con».
Dall’editoriale a cura di Margherita Spagnuolo Lobb e Teresa Borino

IL CAMPO RELAZIONALE

 
qdg blog«Il concetto di “sfondo condiviso”, che possiamo definire “campo co-creato”, o “campo relazionale”, ci consente di non restare schiacciati sul “qui e ora” dell’incontro tra paziente e terapeuta e di considerare anche la dimensione temporale della relazione che si sviluppa tra loro. Solo collocando il momento di contatto all’interno di un contesto temporale, di una storia condivisa, possiamo dargli significato».
 
Albino Macaluso
(QdG 2012/2, p.78)

I QUADERNI RACCONTANO: Lo sfondo dell’esperienza e l’intenzionalità di contatto

Lo sfondo dell’esperienza e l’intenzionalità di contatto

qdg blog
Il terapeuta della Gestalt ha bisogno di strumenti per gestire la co-creazione del confine di contatto terapeutico, ma anche di una mappa che gli consenta di orientarsi nello sviluppo del paziente per come si presenta all’evidenza clinica, dunque nel setting di cura.
Un approccio relazionale, processuale e fenomenologico come quello gestaltico, infatti, considera sia il livello diacronico – lo sfondo dell’esperienza evolutiva del paziente – sia il livello sincronico – la figura del disagio attuale e dell’intenzionalità di contatto che cerca di portare a compimento.
Margherita Spagnuolo Lobb
QdG 2012/2, p. 35