Fino a vent’anni fa era difficile restare nella relazione, oggi è difficile proprio sentirsi nella relazione, a volte anche sessualmente: le evidenze cliniche vanno dall’ambiguità nella scelta del partner all’incapacità di sentire il desiderio sessuale nel corpo. La lettura gestaltica della “paura liquida” corrisponde ad un sentire in cui l’eccitazione che dovrebbe portare al contatto diventa energia non definita: manca il rispecchiamento e il contenimento relazionale, il senso della presenza dell’altro, il “muro” che consente di sentire che ci siamo.
Penso che oggi la psicoterapia abbia un duplice compito: quello di risensibilizzare il corpo, e quello di dare strumenti di sostegno relazionale orizzontale, che possano far sentire le persone riconosciute dallo sguardo dell’altro paritario.
Margherita Spagnuolo Lobb