Venerdì 18 settembre 2020, in piena fase di distanziamento, gli specializzandi hanno dimostrato come, anche online, è possibile trasmettere il calore che la Gestalt riesce a generare.
La dott.ssa Elisa Baragetti ha discusso una tesi dal titolo “Il tempo della Speranza”, con relatore la dott.ssa Elena Palmero
La PdG si occupa del dolore e delle trasformazioni dei propri pazienti attraverso una cura che tiene conto delle tre dimensioni attraverso le quali viviamo il tempo: passato, presente e futuro. Queste dimensioni si snodano in ogni singola seduta tramite un percorso temporale fatto di continui passi indietro e di sguardi al futuro, sempre sostando nel qui e ora del contatto. La cura del futuro, spesso in ombra rispetto all’importanza che molte psicoterapie danno al passato, viene fornita in
PdG attraverso il sostegno al now-for-next, concetto introdotto da Margherita Spagnuolo Lobb. Per now-for-next si intende lo sguardo che il terapeuta ha verso ciò che il paziente sente di aver bisogno di realizzare per sé per poter crescere e trasformarsi (il suo next), restando ben ancorati all’accadere del momento presente del contatto (il now). Il tema della Speranza si collega indissolubilmente al tema del futuro e rappresenta per il terapeuta della Gestalt un vissuto, sempre relazionale, raggiungibile solo in seguito ad un viaggio nella sofferenza che, se vissuta con l’altro e
senza desensibilizzazione, può assumere significati nuovi e vitali. Provare speranza in terapia può slanciare verso il futuro ridimensionando positivamente il senso del presente e del passato: attraverso la speranza terapeuta e paziente possono guardare la vita con uno sguardo nuovo, in
grado di produrre resilienza e capace di fornire nuovi significati al dolore.
La dott.ssa Eleonora Cesta ha discusso la tesi dal titolo “Uno sguardo gestaltico a un’esperienza di gruppo con l’età prescolare: emozioni in movimento”, con relatore la dott.ssa Silvia Tosi
La tesi descrive l’esperienza di un laboratorio di espressione ludico e di movimento con bambini e bambine in età prescolare. Il focus del gruppo sono le emozioni che vengono incarnate tramite fiabe danzate, visualizzazione e altri strumenti utilizzati come canali espressivi e creativi. Viene data una lettura gestaltica e fenomenologica, esplorando in precedenza, attraverso la parte teorica, diversi aspetti: un breve excursus su diverse teorie dello sviluppo fino ad arrivare ai principi cardine della psicoterapia della Gestalt sull’età evolutiva, esplorando la polifonia dei domini e i “passi di danza”. Attenzione particolare viene data allo sviluppo degli schemi corporei e ad approfondire il tema della corporeità nella psicoterapia della Gestalt. In seguito vengono descritti i dieci incontri del laboratorio, guardando al gruppo con un’ottica gestaltica.
La dott.ssa Alessandra Massa ha discusso la tesi dal titolo “Parole tra corpo e relazione. Il sostegno al next attraverso la scrittura nel trattamento dei Disturbi Alimentari”, con relatore la dott.ssa Monica Pinciroli
In questo lavoro di tesi vengono esplorate le sofferenze che prendono forma in un disfunzionale rapportarsi al cibo cercando di integrare la lettura della società attuale con un un’indagine sugli sfondi da cui questi adattamenti creativi germogliano.
La sofferenza legata ai disturbi alimentari è un’angoscia relazionale e i disturbi alimentari sono adattamenti creativi che si strutturano in risposta a una impossibilità di vivere in maniera fluida la relazionale con l’altro e con il mondo. La propria vitalità è spenta, nascosta dietra la corazza del controllo del controllo del cibo, che diventa uno scudo per entrare in contatto con l’ambiente,
condizionando in ogni aspetto l’esistenza di chi in essi si rifugia e nascondendo fragilità segrete.
Questo lavoro nasce dal desiderio di approfondire queste sofferenze e esaminare come l’incontro terapeutico possa rivelarsi una grande possibilità per permettere di abbandonare la rigidità imbriglianti che questi “adattamenti creativi” impongono.
In questa tesi ci si domanda se, in un eventuale percorso con le sofferenze legate ai disturbi alimentari la scrittura potesse essere portata come sostegno e supporto al paziente e proposta in un percorso terapeutico.
Il dott. Marco Terzi ha discusso la tesi dal titolo “La ferita al confine: il legame intimo tra la sofferenza relazionale narcisistica e borderline”, con relatore il dott. Sergio La Rosa
La tesi esplora la sofferenza relazionale narcisistica e borderline dentro la dinamica della relazione amorosa. Nella fattispecie, assumendo il genere maschile per il narcisismo e quello femminile per il funzionamento borderline, offre una chiave di lettura rispetto ai vissuti interni di entrambe le sofferenze all’interno del paradigma gestaltico. L’elaborato affronta i due funzionamenti da un punto di vista sociale, clinico ed evolutivo, seguendo i principi teorici ed epistemologici della psicoterapia della Gestalt.
Ad Elisa, Eleonora, Alessandra e Marco i nostri migliori auguri di portare la loro competenza creativa nel mondo e a servizio dell’umanita!