Convegno gratuito
La psicoterapia come “situazione”
Palazzo Steri, Palermo
15 ottobre, 2014
Nel pomeriggio di mercoledì 15 ottobre, all’interno della prestigiosa cornice di Palazzo Steri, sede del Rettorato dell’Università degli Studi di Palermo, si è svolto il convegno dal titolo «La psicoterapia come “situazione”».
Il Rettore dell’Università, nella persona della Professoressa Alida Lo Coco, professore ordinario di Psicologia dello sviluppo, ha aperto i lavori, dando il benvenuto a relatori ed ospiti e sottolineando l’importanza di eventi come questo, che evidenziano il ruolo fondamentale della psicoterapia nella società contemporanea.
L’occasione di questo evento, in particolare, è scaturita dalla presenza qui a Palermo del fondatore dell’Institut Français de Gestalt-thérapie di Bordeaux (Francia), Jean-Marie Robine, ospite della sede palermitana dell’Istituto di Gestalt H.C.C. Italy il 15 e 16 ottobre, per un workshop internazionale.
L’incontro allo Steri, gratuito e aperto al pubblico, ha voluto presentare brevemente il pensiero di questo illustre esponente europeo della Psicoterapia della Gestalt, formatosi anch’egli, come il direttore del nostro Istituto, Margherita Spagnuolo Lobb, alla luce degli insegnamenti di un capostipite della Psicoterapia gestaltica, Isadore From.
Centrale nel suo pensiero è il concetto di “situazione”, che egli estrapola dal testo-base della Psicoterapia della Gestalt (Gestalt Therapy), scritto da Perls, Hefferline e Goodman nel lontano 1951. Nella “situazione” fa convergere sinteticamente molteplici elementi appartenenti al campo Organismo-Ambiente, colti in una prospettiva prettamente fenomenologica, che si distanzia dal concetto originario di “campo di forze” lewiniano. Gli elementi del campo fenomenologico interagiscono tra loro, autoregolandosi reciprocamente e “rivelando” quindi l’esperienza stessa.
Il concetto di “situazione”, inoltre, dà ragione dello sviluppo dell’identità personale ed anche della psicopatologia.
A partire da questi interessantissimi e stimolanti principi presentati da Robine nella sua lingua madre e tradotti pazientemente per i presenti dalla collega Sandrine Baldi, il convegno ha successivamente offerto un inedito confronto tra approcci psicoterapici differenti, la Psicoterapia gruppo-analitica e l’Analisi junghiana, oltre ovviamente la Psicoterapia della Gestalt.
Gli esponenti di questi approcci, relatori del convegno, sono estremamente noti nel mondo accademico palermitano e non solo:
– il professore Franco Di Maria, gruppoanalista, già professore ordinario di Psicologia Dinamica e tra i fondatori del corso di laurea in Psicologia nel 1986,
– il professore Daniele La Barbera, junghiano, professore ordinario di Psichiatria, direttore dell’U.O.C. di Psichiatria del Policlinico e della Scuola di Specializzazione in Psichiatria e fondatore del corso di laurea in Riabilitazione Psichiatrica,
– la professoressa Margherita Spagnuolo Lobb, didatta internazionale, direttore dell’Istituto di Gestalt H.C.C., scuola di specializzazione presente a Palermo dal 2001.
Il contributo del professore Di Maria ha ribadito il senso della complessità della situazione terapeuta-paziente, colto da Robine, sottolineandone maggiormente gli aspetti attinenti alla pòlis. Il concetto di Ambiente è stato ampliato fino a comprendere elementi di etnologia e antropologia e ad includere una prospettiva storicistica. La soggettività ha preso il posto di quella che un tempo si presumeva come oggettività, fino a parlare oggi di relazioni “soggettuali” anziché “oggettuali”.
Il pensiero esposto dal professore La Barbera ha evidenziato come anche lo sguardo medico sulle sofferenze dell’anima può estendersi estremamente, quando oltre alla “spiegazione”, che cerca specificatamente la causa del disturbo, si tende alla “comprensione”, ossia all’attenzione alla complessità della persona che soffre. Ogni soggetto è unico e irripetibile: questa consapevolezza dovrebbe sempre accompagnare il lavoro di ciascun terapeuta, testimone – per il proprio paziente – del reale, della vita, dell’etica e dell’apertura al senso.
Margherita Spagnuolo Lobb, infine, ritornando alla prospettiva fenomenologica condivisa con Robine, ha portato alcuni efficaci esempi clinici di come l’esperienza clinica viene co-creata da paziente e terapeuta, a partire dall’estetica del contatto. Per estetica intende l’apertura dei sensi all’esperienza, che permette di affidarsi con fiducia alla complessa danza che scaturisce dalla relazione terapeutica.
A fronte della complessità, riconosciuta unanimemente dai relatori come caratteristica della situazione terapeutica, una grande sfida è rappresentata dalla ricerca, che si pone come obiettivo quello di individuare parametri quantitativi e qualitativi di valutazione dei percorsi. L’Istituto di Gestalt H.C.C. Italy ha accolto questa sfida, prendendo parte a progetti di ricerca internazionali come il CORE (Clinical Outcomes in Routine Evaluation) e coltivando la ricerca in psicoterapia attraverso le attività del proprio Centro Clinico e di Ricerca.
Il pomeriggio di lavori si è concluso in un clima di gratitudine reciproca per il piacevole scambio di prospettive, che ha lasciato nei presenti il desiderio di moltiplicare eventi del genere, nella certezza che la diversità costituisce ricchezza quando condivisa e che la comune passione per il lavoro terapeutico può spingerci a tale condivisione.
Silvia Tinaglia