In questo periodo di grandi trasformazioni per tutta l’umanità, anche l’Istituto di Gestalt HCC Italy propone novità e adattamenti creativi, come l’Open Day del 24 Aprile, condotto dalla direttrice Margherita Spagnuolo Lobb.
Il webinar ha permesso uno spazio di riflessione e dialogo sul cambiamento che la professione dello psicoterapeuta sta attraversando in conseguenza della pandemia, sugli aspetti che riguardano il mutamento del vissuto sociale dopo un trauma collettivo come quello che stiamo vivendo, ed altri che riguardano la nostra risposta d’aiuto psicoterapico.
Esplorando le domande sulla sperimentazione della psicoterapia online, il mezzo virtuale è diventato un vantaggio, un gioco che ha coinvolto tutti, con curiosità e coraggio.
Considerando lo sfondo sul quale si è inserita l’emergenza, è divenuto chiaro come in una società “di corsa”, oggi ci siamo dovuti fermare e, su di un sentire sociale già fragile, nella percezione di un ground non solido, si sono incrinate le nostre sicurezze scontate provocando trauma su trauma.
Come, quindi, affrontare questa storica trasformazione?
La psicoterapia della Gestalt diviene preziosa, nel permetterci di focalizzare la nostra attenzione su ciò che percepiamo e sperimentiamo, in quella che è l’esperienza reale tra paziente e terapeuta. Il nostro confine di contatto oggi è lo schermo, questo “piccolo pezzo di mondo” in cui possiamo ritrovare la vitalità e riconoscere la bellezza nonostante tutte le difficoltà. Non potremo, quindi, pretendere che i pazienti si comportino in un modo che prima poteva essere scontato, ma necessitiamo di fornire un nuovo sostegno per poterci fidare dell’altro, ponendoci come garanti dell’acquisizione di certezze innanzitutto fisiologiche, di fidarsi del proprio corpo che si autoregola.
Dopo il Covid-19, nella riflessione sull’immediato futuro della psicoterapia, abbiamo bisogno di non ostacolare i movimenti di protezione di sé, ma sostenere nuove intenzionalità, nuovi modi e nuovi spazi.
Pensando alla formazione non solo come trasmissione di contenuti, ma anche come crescita, legame, luogo in cui le proprie risorse e i propri limiti si rivelano nella relazione, in cui sentirsi di essere parte di qualcosa, l’Open Day ha permesso ad ogni partecipante di assimilare l’esperienza, incarnarla e assorbirla, in una bellissima umanità. Vedere così tante persone sul proprio schermo, nella sensazione di essere tutti vicini, ha generato un senso di gratitudine profondo, nel proprio semplice esserci di fronte all’altro.