Dan ha insegnato per la prima volta nel nostro Istituto il 26 gennaio 2001, il giorno del mio
45mo compleanno!
Da allora era diventato un appuntamento annuale: fino al 26 gennaio 2009 lui è venuto tutti gli anni a insegnare nel nostro Istituto. Ha fatto eccezione il 2005, in cui è venuto 2 volte, una volta nel tradizionale gennaio e un’altra volta ad aprile, per il convegno che ho organizzato
per la FIAP.
Per 10 anni i miei compleanni sono stati così segnati dalla sua presenza. Ricordo in particolare una volta in cui mi fece un bellissimo regalo: mi offrì la visita alla Cappella Sistina. Ricordo ancora l’emozione di guardare insieme a lui la volta appena restaurata, l’azzurro brillante dello sfondo, riportato allo splendore originario, che dava un risalto netto e particolare alle figure potenti e leggere di Michelangelo, in movimento armonico l’una verso l’altra.
Mi sento molto addolorata. Questa morte, anche se attesa per le condizioni generali di salute, ormai molto gravi, di Dan, è stata prematura. Il suo pensiero volava alto, come sempre nella sua carriera, e ultimamente si dirigeva sempre di più verso la Gestalt. I suoi ultimi libri, “Il momento presente” e “Le forme vitali”, sono un inno alla spontaneità del contatto come qualità della sanità mentale, al movimento come unità percettiva gestaltica, alla danza implicita che avviene tra terapeuta e paziente.
Dan ci ha confermati profondamente nelle sue lezioni e nei suoi scritti, dimostrando (da otusider) la validità dei principi della psicoterapia della Gestalt, e ci ha spronati a crescere, a trovare modi di descrivere ciò che facciamo che non siano interpretativi, ma sempre più fenomenologici.
Dan ci ha donato tanti contatti, che poi sono diventati generatori di importanti sviluppi per
l’Istituto: è infatti grazie a lui che conosciamo Vittorio Gallese, Elisabeth Fivaz, e altri, e che si è approfondita l’amicizia con il prof. Ammaniti.
Ma è anche grazie a lui che ci ritroviamo fratelli tra psicoterapeuti di approcci diversi: sia nei
convegni che nella letteratura, molti, pur appartenendo a epistemologie diverse, ci riferiamo agli stessi passaggi teorici di Stern, condividendoli profondamente, come una conferma a ciò in cui crediamo e alla possibilità di dialogare.
Il suo linguaggio ci ha uniti. E sapere questo sicuramente gli avrebbe fatto piacere.
Ho riletto, in questi giorni di lutto, il primo messaggio (via fax) che gli ho mandato, nel 2000. Era il giorno di Natale. Iniziavo così:
“For me it’s nice to be in touch with you today, in the middle of family stuff. I metaphorically associate you with the birth of something which will make a difference in history.”
Esattamente, lui ha rappresentato per il mondo della psicologia evolutiva e della psicoterapia la nascita di qualcosa che fa una differenza nella storia.
Ci hai lasciato un’eredità immensa da condividere e sviluppare tra tutti noi innamorati della vitalità umana.
Addio Daniel!
Il tuo sorriso e la tua curiosità intellettiva sono stati un mix di amore e novità che resterà per sempre nella mia anima.
Margherita Spagnuolo Lobb
Direttore Scuola di Specializzazione in Psicoterapia
Istituto di Gestalt HCC Italy
Lascio un saluto commosso a Daniel Stern e alla sua dolce moglie. Ho avuto l’onore di conoscerlo due anni fa ad un suo congresso, e sono rimasta colpita prima di tutto dalla sua semplicita`. Pur nella profondita` e ricchezza di quello che diceva, la sua umanita` semplice e senza orpelli, arricchiva ulteriormente lo spessore dei suoi contenuti. Lo ricordero` con rispetto ogni qual volta leggero` i suoi lavori dai quali ho sempre tratto valido aiuto nel mio lavoro di psicoterapeuta.
Riporto quanto già scritto sulla bacheca facebook dell’Istituto…
Daniel, ricordo la semplicità paterna del tuo sorriso nello scambio di battute del gennaio 2009, la simpatia dei tuoi commenti, l’arguzia delle tue riflessioni, rileggo con gelosia la dedica che mi lasciasti sul tuo libro… Da allora non riesco a pensarti come “il grande autore psicanalista” studiato sin dall’università, ma come un grande maestro che sa dialogare con tutti: un modello per chi sceglie la nostra professione…
Per chi, come lui, ci insegna a sentire, riconoscere e vivere il tempo in un ogni singolo momento…
A world, a heaven, the eternity
Vedere un Mondo in un granello di sabbia,
E un cielo in un fiore selvatico,
Tenere l’Infinito nel cavo della mano
e l’Eternità in un’ora
William Balke
E’ stato un onore conoscerlo e poter attingere alla sua grande esperienza..
Grazie all’Istituto e grazie a Daniel che mi ha dato la possibilità di portarmi per sempre dentro un pezzetto di storia della psicoterapia…
Ho pubblicato sul mio profilo F.B. una foto della prima volta in cui ho conosciuto il prof. Daniel Stern. Ero ad un convegno, svoltosi all’università, che aveva come tematica la neuropsichiatria infantile. In quell’occasione ero sorpreso dell’umanita’ di quest’uomo che avevo conosciuto solo tramite i libri. La psicologia, la scuola e il mondo intero ha perso una mente, un uomo, un amico.
Ciao Daniel.
Massimiliano
Le lacrime scendono giu dal viso ed esprimono commozione, tristezza e dolore per la separazione fisica da te, grande, professore dei bambini, della persona, della vita. E’ stato importante per la mia vita e per la mia formazione conoscerti, hai contribuito a rendermi quella che io oggi sono.
Grazie caro prof. per esserci stato! Ogni tua chiara, semplice e dolce parola è impressa nella mia persona!
Con calore e affetto.
Nella
Padre della psicologia dell’infanzia, ha magistralmente insegnato il valore del tempo nell’incontro terapeutico, grazie a lui ho incarnato la fiducia della magia terapeutica nella spontaneità dell’esserci. Grazie a Margherita per questa preziosa possibilità e in particolare, un caloroso grazie al Prof. Daniel Stern.
Gabriella
Daniel Stern ha insegnato a noi gestaltisti la psicoterapia della Gestalt e ci ha lasciato la conferma più autorevole possibile del valore e dall’attualità dei principi gestaltici. Grazie, Daniel
La sensazione di questi giorni è di avere perso una persona di famiglia, uno di quei cari, saggi anziani che incontri una volta l’anno a Natale, quando tutta la famiglia allargata si riunisce per la festività. Così era per noi Gestaltisti da diversi anni.
Ritrovare Daniel Stern nei grandi eventi dell’Istituto, ascoltare dalla sua viva voce le narrazioni delle teorie lette sui suoi libri, ridere delle sua battute, nutrirsi della sua espressiva gestualità, scambiarsi un sorriso o una parola nei corridoi… erano diventate piacevoli consuetudini!
Ci mancherà quest’uomo ricco di umanità, che sapeva osservare con curiosità, stare e riconoscere la novità in ciò che appare piccolo e ordinario…
Grazie, Daniel.
Grazie, Margherita, per avercelo fatto incontrare.
Sono molto triste. Solo oggi ho saputo. Ho avuto la grande fortuna di essere sua interprete in due occasioni. Così tanto di quello che ha detto è per me ogni giorno una guida nel mio lavoro. Una gentilezza profonda. Una passione per la verità e la conoscenza. Uno spirito libero da convenzioni e scuole. Un’intelligenza lucidissima e un rigore teorico e metodologico fuori dal comune. Un grande amore per i bambini e per le mamme. Una volta gli ho chiesto com’era possibile che la psicologia e la scienza avessero preso tanti abbagli riguardo ai neonati. Mi ha sorriso tranquillo e mi ha detto “Non ti preoccupare, le mamme lo hanno sempre saputo”. Già prima mi mancava, spesso avrei voluto chiedergli delle cose o condividere qualche riflessione. Un grande maestro.
Addio Prof! Con il dolore di chi dallo sfondo si è nutrita della bellezza della Sua voglia di conoscere a fondo la natura della relazione umana ed il suo evolversi, le dico buon riposo e La ringrazio di cuore per averci fatto assaporare l’esperienza di contatto pieno quando più e più volte si è incontrato con noi tutti, con Margherita e con Giovanni.
Loredana