Dal latino cŏrpus=corpo, organismo.
“Ogni atto di contatto costituisce una totalità di consapevolezza, di risposta motoria e di sentimento – una collaborazione tra i sistemi sensoriali, muscolari e vegetativi – che ha luogo al confine di superficie nel campo organismo-ambiente” (Perls et al., 1997, p. 68).
“Nell’epistemologia gestaltica, l’esperienza è sempre corporea ed è una funzione emergente del campo fenomenologico in cui si è immersi” (Spagnuolo Lobb, 2013, p.47). “Se per Reich il corpo era la sede della repressione dei conflitti, e per Perls era il mezzo privilegiato di espressione di un’esperienza esistenziale e olistica, per gli autori gestaltici contemporanei (in particolare Kepner, 1993; Frank, 2001) il corpo è l’organo di contatto per eccellenza, che raccoglie sia la memoria dei contatti precedenti che la creazione dei contatti attuali” (Spagnuolo Lobb, 2011, p. 95).
“Il terapeuta della Gestalt lavora tenendo presente il doppio binario del ‘livello diacronico dell’esperienza corporea, che costituisce lo sfondo dell’esperienza del paziente, e il livello sincronico, costituito dalla figura del disagio attuale e dell’intenzionalità di contatto che cerca di portare a compimento’ ” (Borino, 2013, pp. 119-120). “[…] ogni relazione con l’altro costituisce sempre un’esperienza ‘incarnata’, intensamente vissuta sul piano ‘estetico’, incessantemente mediata e attivata dai canali percettivi, dagli organi di senso” (Spagnuolo Lobb, 2013, p. 44).
“Dunque, non è soltanto una modalità percettiva soggettiva (come nello studio degli psicologi della Gestalt) quella che viene confermata dal sistema mirror e dalla teoria della simulazione incarnata, ma una abilità adattiva che deve necessariamente includere l’altro, il movimento dell’altro, attraverso un processo spontaneo di adattamento creativo, […] che per noi corrisponde al farsi del sé nel contatto” (ibidem, pp. 47-48). “Il corpo è il nostro primo sé, la funzione integratrice dell’essere-con” (ibidem, p. 49). “Quindi potremmo definire l’esperienza corporea come emergenza di un processo integrativo, fondamentalmente motorio, di ciò che è percepito al confine di contatto con l’ambiente” (ibidem, p.48).
Bibliografia
Borino T. (2013). Il Training Autogeno in psicoterapia della Gestalt. Quaderni di Gestalt, XXVI, 1: 109-123, Milano: FrancoAngeli.
Frank R. (2001). trad. it. Il corpo consapevole. Un approccio somatico ed evolutivo alla psicoterapia. Milano: Franco Angeli, 2005.
Kepner J. (1993). trad. it. Body Process. Il lavoro con il corpo in psicoterapia. Milano: FrancoAngeli, 1997.
Perls F., Hefferline R.F., Goodman P. (1997). Teoria e pratica della terapia della Gestalt. Vitalità e accrescimento nella personalità umana, Roma: Astrolabio.
Spagnuolo Lobb M. (2011). Il now-for-next in psicoterapia. La psicoterapia della Gestalt raccontata nella società post-moderna. Milano: FrancoAngeli.
Spagnuolo Lobb M. (2013). Il corpo come “veicolo” del nostro essere nel mondo. L’esperienza corporea in psicoterapia della Gestalt. Quaderni di Gestalt, XXVI, 1: 41-65, Milano: FrancoAngeli.