“In psicoterapia della Gestalt, la relazione è l’evolversi dei contatti tra un determinato «organismo-animale-umano» e una parte del suo ambiente (umano o non umano).
La psicoterapia della Gestalt studia il qui-e-ora della relazione, definito come l’accadere, il rivelarsi dell’esperienza co-creata da organismo-e-ambiente-in-contatto. Il termine contatto implica l’interesse per l’esperienza generata dalla concretezza dei sensi, e dunque per i valori estetici e processuali della relazione.
Il confine di contatto è il luogo in cui si dispiega il sée la fenomenologia dell’incontro, con le fasi del pre-contatto, contatto, contatto pieno e post-contatto, include sfondi (acquisizioni passate) e figure, cioè determinazioni attuali protese al futuro (figura/sfondo, dinamica).
L’aggressività, in quanto forza spontanea destrutturante di sopravvivenza, sostiene l’esperienza di andare verso l’altro e l’adattamento creativo consente all’individuo di differenziarsi dal contesto sociale, ma anche di esserne pienamente e significativamente parte.
La relazione terapeutica è l’esserci-con del terapeuta e del paziente; essi creano un campo esperienziale in cui l’evolversi spontaneo (non ansioso) del sé al confine di contatto è possibile e l’intenzionalità insita nella richiesta di cura del paziente può attuarsi“ (Spagnuolo Lobb, Cavaleri, 2013, p. 529).
Bibliografia
Spagnuolo Lobb M., Cavaleri P.A. (2013). Relazione, in Nardone G., Salvini A. (a cura di), Dizionario Internazionale di Psicoterapia, Milano: Garzanti Editore.
VOCE TRATTA, PER GENTILE CONCESSIONE DEI CURATORI, DA:
GIORGIO NARDONE E ALESSANDRO SALVINI (A CURA DI) (2013), DIZIONARIO INTERNAZIONALE DI PSICOTERAPIA, MILANO: GARZANTI EDITORE.