“Ho scoperto che il metodo più diretto per scoprire come i pazienti organizzano la loro esperienza è osservare i loro schemi di movimento. I nostri movimenti sono organizzati in termini di contrazioni ritmiche e rilasci. I muscoli spingono le ossa lontano da o verso il centro del corpo. Questi schemi ricorrenti di compressione ed espansione esprimono l’intenzione di muoversi verso ciò che è invitante e attraente o di spingersi lontano e ritirarsi da ciò che non lo è…
Ruella sarà ospite dell’Istituto di Gestalt HCC Italy a Milano.
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Occuparsi del movimento è particolarmente importante quando è guidato da una teoria evolutiva. Nonostante il lavoro sul corpo come modo per promuovere il cambiamento non sia certamente una novità per il mondo della psicoterapia, una consapevolezza sugli schemi di movimento all’interno del contesto evolutivo offre nuove e chiare intuizioni sia nella diagnosi che nella cura.
Gli schemi coi quali i bambini affrontano o superano gli ostacoli per provvedere a soddisfare le loro difficoltà sono processi cinetici attraverso i quali loro crescono. Per l’intero periodo del loro sviluppo, da bambino ad adulto, gli schemi del movimento che si vanno fluidamente formando servono da base per una sana autonomia. Un requisito per il funzionamento autonomo consiste nel fatto che gli individui acquistino la capacità di differenziare se stessi dall’altro, così come quella di abbandonare la loro separazione e unirsi. Questa fluidità di confini stabilisce uno stabile e sicuro senso del sé, un sé che è in grado d imbattersi negli ostacoli e trovare soluzioni, operando contemporaneamente delle scelte per se stesso con flessibilità”.
(Ruella Frank, 2005, pp.44-45)
Testi consigliati per approfondire l’argomento:
– IL CORPO CONSAPEVOLE
Un approccio somatico ed evolutivo alla psicoterapia
Autore: Ruella Frank
– QUADERNI DI GESTALT 2013/1, VOL. XXVI
L’esperienza corporea in psicoterapia
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