Un pensiero tratto dal Now for next in psicoterapia. La psicoterapia della Gestalt raccontata nella società post-moderna, di Margherita Spagnuolo Lobb
Nell’approccio fenomenologico della psicoterapia della Gestalt , il concetto di schemi relazionali di movimento (Frank, 2001) sostituisce in un certo senso la funzione che il concetto di inconscio ha avuto per la psicoanalisi. La ricerca dell’impulso inconscio che condiziona la vita di relazione sociale è sostituita dall’osservazione fenomenologica dei modi in cui il paziente costituisce i propri schemi di avvicinamento o di separazione dall’altro.
E così, la conoscenza anatomica si incorpora nella consapevolezza di un’esperienza in fieri: si tratta insomma di un realismo fenomenologico, non di una traslazione del vissuto corporeo del conflitto tra le esigenze della società adulta e la spontaneità “tribale” del bambino.
Questa è la chiave per lavorare con la profondità della superficie, sui processi corporei che nel qui ed ora condizionano il contatto terapeutico: il sentire corporeo del paziente ha motivo di esistere nella relazione. Ed è sentendosi sostenuto in questo processo intenzionato che il paziente, nel contatto con il terapeuta, può sciogliere la tensione corporea e lasciare emergere alla consapevolezza, all’immediatezza dei sensi, le emozioni spontanee
(Margherita Spagnuolo Lobb, p.116)
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