La dottoressa Margherita Spagnuolo Lobb, direttore dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, spiega perché non solo non ci non ci sono prove certe del fatto che crescere in una famiglia gay possa avere ricadute negative sui processi di sviluppo psichico e relazionale del bambino, ma al contrario ci sono ricerche che provano che i bimbi cresciuti in un contesto di omogenitorialità abbiano maggiori capacità di adattamento alla società e all’ambiente esterno. Ecco che cosa cambia per un bambino che cresce in una famiglia gay e quali problemi potrebbe avere
Su unioni civili e stepchild adoption si stanno scontrando pediatri ed esperti: se alcuni ritengono che crescere con due mamme o due papà possa avere ricadute negative sui processi di sviluppo psichico e relazionale del bambino, altri affermano che non ci sono prove certe che ciò possa avvenire.
Secondo la dottoressa Margherita Spagnuolo Lobb, psicoterapeuta e direttore dell’Istituto di Gestalt Hcc Italy, “non solo non ci sono prove certe del fatto che crescere in una famiglia gay possa avere ricadute negative sui processi di sviluppo psichico e relazionale del bambino, ma al contrario ci sono ricerche che provano che i bimbi cresciuti in un contesto di omogenitorialità sono sanissimi e forse più socievoli e bene adattati di altri. Dobbiamo sempre riportare ciò che osserviamo al contesto in cui viviamo – dice l’esperta -. Una realtà che presa in se stessa ci sembra assurda (un decennio fa non avremmo mai immaginato che una coppia di omosessuali potesse concepire, anche se con pratiche eterologhe, figli propri), considerata nel contesto a cui appartiene può apparirci normale. Oggi è tutta l’antropologia dell’umano che sta cambiando. L’identità di genere, così come molti altri valori una volta sicuri, non è più scontata. I conflitti all’interno delle famiglie sono molto frequenti, così come la violenza, che a volte si genera proprio da una mancanza di sensibilità corporea, e da una rabbia folle, che non vede l’altro. Davanti a questo cambiamento delle relazioni intime e sociali, tutte le forme di amore e di rispetto per l’altro assumono un valore salvifico. Ciò che conta non è amare il sesso ‘giusto’, ciò che conta è amare l’altro che si riesce ad amare”.
Che cosa cambia a livello psichico tra un bambino che cresce con mamma e papà e uno che cresce con due genitori gay?
“Innanzitutto per un bambino è importante la serenità dell’ambiente in cui cresce. Se i genitori sono gay e si rispettano, si amano, sono aperti alla vita, e rispettano la diversità del bambino, lui coglierà questi valori: si sentirà rispettato e sceglierà liberamente la propria identità. Insomma lo zoppo impara a zoppicare innanzitutto per come si sente trattato. Il bambino che viene umiliato e ferito, comunicherà molto più facilmente umiliando e ferendo l’altro, gli sarà molto più difficile comunicare amando e rispettando l’altro. Oggi occorre ancorarci a questo valore, non al valore di una sessualità ‘normale’ che dovrebbe generare normalità. Nella nostra società nulla è più normale. L’identità di genere è qualcosa che si sente, non qualcosa che si impara. L’omosessualità non dipende dagli influssi ambientali (tranne che per rari casi di abusi subiti nell’infanzia in cui si perde il contatto con il proprio corpo)”.
Quali problemi potrebbe avere un bambino cresciuto in una famiglia gay?
“Da un punto di vista intimo, penso gli stessi che avrebbe un bambino cresciuto con genitori eterosessuali. I problemi psicologici vengono sempre da un clima familiare che rende difficile al bambino differenziarsi: genitori o troppo invadenti o troppo freddi. Se consideriamo invece il caso di un bambino cresciuto amorevolmente da una coppia omosessuale, mi sembra chiaro che la società gli fa un danno se non riconosce ad uno dei due genitori il diritto/dovere di aiutarlo a crescere nel caso in cui l’altro dovesse mancare”.
Perché la società sembra non essere pronta ad accettare la famiglia gay?
“La società stenta a mettersi al passo con l’evoluzione dell’antropologia umana. Così si arrocca su concetti che ormai sono obsoleti: l’amore naturale o contronatura, per esempio. E l’amore di un uomo che violenta brutalmente la propria donna (fatti di cronaca che sono all’ordine del giorno ormai) è più naturale dell’amore rispettoso di una donna verso la compagna? La natura, come la società, non ci protegge più, non è un concetto a cui possiamo fare riferimento. Forse l’amore che trascende i sessi e le situazioni è un concetto a cui oggi possiamo fare riferimento”