Appare chiaro oggi che la cura psicoterapica, perfino quella gestaltica, non può concepire la creatività semplicemente come qualcosa da sostenere nel paziente, e da coltivare nel terapeuta. Si tende piuttosto ad inserirla nel contesto di una co-creazione, in linea con il trend di una cultura che, nel suo complesso, guarda alla natura umana da una prospettiva nuova, ed assume come codice ermeneutico di base i concetti di “relazionalità” e di “relatività”. Se 50 anni fa il movimento New Age proponeva la crescita personale come superamento dell’allora vigente modello culturale autoritario, ed il concetto di creatività veniva letto in termini di realizzazione personale e liberazione da certi schemi culturali, oggi, nella nostra era post-moderna priva di punti di riferimenti stabili o sicuri, il concetto di creatività va necessariamente letto come questione che riguarda la relazione, intesa come unico fenomeno dell’esperienza in cui si possa trovare una verità momentanea.
Margherita Spagnuolo Lobb