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Tra teoria e arte terapeutica
Occorre innamorarsi di una teoria per imparare bene il mestiere, per sperimentare la validità della teoria, che riesce ad essere utile nella pratica.
La teoria è una mappa che ci orienta in un territorio condiviso, che è la sofferenza e la bellezza delle relazioni umane.
Lo specifico della psicoterapia della Gestalt è l’attenzione all’intenzionalità di contatto del paziente, e al suo sostegno nel contatto co-creato da paziente e terapeuta.
L’arte che è richiesta non è facile e non può essere data per scontata: va rinnovata continuamente, perché ha a che fare con la continua scoperta di sé come terapeuta e del paziente come “altro”, nella meraviglia del suo amore per le persone per lui significative, al di là delle ferite.
Margherita Spagnuolo Lobb
Tra desiderio e rischio
Ciò che muove la dinamica di coppia è l’intenzione di “mostrarsi-a / vedere” l’altro nella nudità dell’esperienza immediata, è il bisogno di intimità come voglia di sentirsi a casa, come il rilassamento che prova il bambino accolto tra le braccia della madre, come l’esperienza di riconoscimento che il viandante prova nel corpo e nell’anima quando finalmente ritorna nel luogo della casa. L’altro è desiderato come un corpo che accoglie, riparo contro le intemperie, il mondo in cui è possibile parlare la propria lingua.
Questo desiderio è intriso delle paure che l’altro non sia lì dove vogliamo trovarlo, che l’altro sia altrove. Così l’esperienza dell’altro, al di là del momento dell’innamoramento che per definizione è cieco, è anche sentita come rischio che il desiderio di intimità sia frustrato, l’altro è anche l’esperienza dello straniero che non capisce, delle braccia insicure che mantengono il nostro corpo all’erta, della casa rumorosa in cui non è possibile riposare.
Riconoscere l’esperienza dell’altro nella sua diversità e nello stesso tempo nel suo intreccio con le nostre paure porta alla percezione differenziata dell’altro, e aiuta i partner a raggiungersi. Il senso del rischio legato alle paure più profonde è ciò che consente di raggiungere la desiderata e autentica intimità con l’altro.
Margherita Spagnuolo Lobb
"Sono, dunque penso"
La vita ogni volta si rivela a noi come sequenza di immagini, di percezioni, di esperienze sensoriali, prima di strutturarsi in sofisticati processi cognitivi e in complesse categorie concettuali.
Sono un corpo, sono un flusso di percezioni, di sensazioni, di sentimenti e di emozioni, dunque tutto ciò diventa “materiale” oggetto del mio pensiero e rende possibile il mio stesso pensare.
Piero Cavaleri
Scrigni preziosi
I portatori di disagio psichico gravi, piccoli mondi che nel loro urlo di dolore mettono in questione tutto il campo delle relazioni umane. Questi piccoli mondi sono per noi preziosi scrigni che contengono una bellezza tutta da costruire nella sua dimensione interpersonale. E nel percorrere l’esperienza maieutica di una grazia che avviene nella relazione, anche noi restiamo benedetti da questa grazia.
Margherita Spagnuolo Lobb