News dal seminario: L'arte del racconto: quando narrarsi è terapia con M.L.Grech

“Il paziente che viene in terapia è una persona che vuole raccontarsi all’altro: vuole raccontare la sua storia, il proprio dolore, le proprie speranze o la propria sofferenza. La narrazione attraverso la scrittura, come pensiero che diventa azione, diviene in terapia uno strumento fondamentale nei momenti di empasse, quando la fluidità del raccontarsi all’altro viene interrotta”.
Con grande energia e delicatezza Maria Luisa Grech ha condotto il gruppo attraverso alcune fasi del modello di scrittura creativa, creando l’atmosfera adatta che ha reso possibile ad ogni partecipante contattare i propri vissuti e metterli creativamente in parole.
Quella che segue è una breve poesia composta durante il seminario.
“Non ci sono ombre ma frecce certe
Il mio corpo è concentrato ma non nascosto
Non so vivere senza orgoglio
Sei mia, vicino”

News dall'Open Day della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia, sede di Milano

Foto Open day presentazione Scuola PsicoterapiaSi è svolto nella sede di Milano l’open day della Scuola di Specializzazione dell’Istituto di Gestalt Hcc Italy.
I potenziali allievi, accolti dal Direttore, dallo Staff Didattico e dagli Allievi del primo anno hanno partecipato al seminario “Psicoterapia e società”.
L’ incontro è stato molto intenso, gli aspiranti allievi hanno potuto confrontarsi con i colleghi in formazione, fare domande sul modello e sulla metodologia gestaltica e sperimentare un lavoro esperienziale con il Direttore della Scuola, dott.ssa Margherita Spagnuolo Lobb.
 
In occasione del seminario il Direttore ha illustrato le agevolazioni che la Scuola ha riservato ai nuovi iscritti, tra cui Borse di studio, pubblicazioni scientifiche e partecipazione a convegni nazionali ed internazionali (maggiori dettagli).
Consegna diploma specializzazione psicoterapiaL’evento è coinciso con l’emozionante consegna del diploma da parte del Direttore alla dott.ssa Elisa Profeta, specializzata presso la sede di Palermo.
Per informazioni sui prossimi seminari gratuiti per conoscere il modello, clicca qui

Sull’esperienza estetica. Il sistema dei neuroni specchio e la comprensione del gesto pittorico

Sull’esperienza estetica.
Il sistema dei neuroni specchio e
la comprensione del gesto pittorico
Alessandro Vizzi*

Tratto da Quaderni di Gestalt n.2011-2 (per info ed abbonamenti clicca qui)
 
Riassunto dell’articolo

Il presente lavoro si propone come un contributo ai recenti studi che assegnano al sistema mirror e al processo di simulazione incarnata un ruolo chiave nella comprensione “empatica” delle opere d’arte visiva. Nello specifico l’ipotesi che si vuole qui corroborare è quella secondo cui le opere d’arte Segnica o Gestuale siano in grado di attivare nel fruitore una sorta di risonanza motoria nei confronti dell’artista che le ha prodotte, una comprensione implicita del gesto pittorico cristallizzato nell’oggetto artistico. I soggetti sperimentali sono stati sottoposti alla presentazione di tre categorie di immagini statiche differenti, durante la quale sono stati registrati i Potenziali Motori (MEPs) relativi ad ogni singolo stimolo evocati dall’applicazione della Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS). È stato rilevato un incremento specifico nell’eccitabilità dei muscoli della mano dei soggetti alla vista di immagini raffiguranti pitture gestuali piuttosto che nelle altre due categorie di immagini-stimolo.
Parole chiave: Neuroni specchio, Isomorfismo, Neuroni canonici, Estetica, Arte.
 

Ricordi dal seminario sui disturbi di personalità con il prof. Ammaniti

IMG_1101Il prof. Massimo Ammaniti ha condotto a Palermo la seconda edizione del corso “La valutazione dei Disturbi di Personalità in Adolescenza e nell’Età Giovanile”.
Due giornate all’insegna del confronto tra varie figure professionali: psicoterapeuti, neuropsichiatri infantili dediti cooperativamente a codificare tre protocolli di tre interviste strutturate ad adolescenti (pazienti) del prof.Massimo Ammaniti con differenti caratteristiche e difficoltà. Il modello di riferimento Kernberg (Disturbi gravi della personalità, Boringhieri, Torino, 1987).
Il seminario è stato una buona opportunità per uscire dalla propria pesante solitudine (dello studio o dei servizi territoriali e/o ospedalieri) e ritrovarsi con altri colleghi di ogni parte del paese, a confrontarci dietro lo sguardo e l’ascolto attenti del professore Ammaniti sui temi della adolescenza.
Al centro dell’attenzione di ciascuno la sofferenza dei giovanissimi e la volontà di valutare i loro punti di forza, le loro risorse e potenzialità.
IMG_1114Chicca finale dell’evento uno schioppettante dialogo sulla teoria tra Margherita Spagnuolo Lobb e Massimo Ammaniti sui temi dell’età evolutiva, i concetti  di “contatto” in P.d.G.  e l’intersoggettività (il senso di sé intersoggettivo di Daniel Stern).
Questi alcuni scatti tra Manuale Diagnostico Psicodinamico, psicopatologia, diagnosi e codifica delle interviste.
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Per navigare tra i contenuti della prima edizione del seminario, clicca qui

Autismo e Gestalt: Empatia e Teoria della Mente nei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo: le persone con autismo possono riconoscere le emozioni?

Empatia e Teoria della Mente nei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo: le persone con autismo possono riconoscere le emozioni?
 Antonio Narzisi* e Filippo Muratori**

Tratto da Quaderni di Gestalt n.2011-2 (per info ed abbonamenti clicca qui)
 
Riassunto dell’articolo
Le persone con autismo possono riconoscere le emozioni? Questa domanda è il focus del lavoro. I risultati del nostro studio mostrano prestazioni deficitarie nelle prove verbali di Teoria della Mente ma non in compiti di Teoria della Mente contestuale, ovvero nella comprensione dei contesti emotivi, suggerendo che la presenza di spunti contestuali è di aiuto per il riconoscimento delle emozioni in bambini con autismo. Questi dati sono stati brevemente discussi attraverso la teoria dell’isomorfismo interpersonale (Psicologia della Gestalt); la teoria della simulazione incarnata (embodied simulation di Gallese); e la teoria del confine di contatto (psicoterapia della Gestalt).
Inoltre l’elaborazione locale dell’informazione (livello sistematizzante) non è considerata un ostacolo per l’elaborazione globale/gestaltica dell’informazione e per il riconoscimento delle emozioni ma piuttosto come un segno di neuro-diversità.
 
Parole chiave: Autismo; Teoria della Mente; Terapia della Gestalt; Psicologia della Gestalt; Isomorfismo interpersonale.
 


*Psicologo presso l’IRCCS Stella Maris di Calambrone (Pi). Si occupa di clinica e ricerca nell’ambito della diagnosi e trattamento precoce dell’Autismo. E’ docente incaricato di Psicologia dello Sviluppo presso l’Università di Pisa.
**Direttore UOC di Psichiatria dello Sviluppo presso l’Istituto Scientifico Stella Maris di Calambrone (Pi). Insegna Neuropsichiatria Infantile presso l’Università di Pisa.

Dall’enteroception al sostegno dell’intenzionalità di contatto. Simulata di una seduta dal vivo

Dall’enteroception al sostegno
dell’intenzionalità di contatto.
Simulata di una seduta dal vivo
 Margherita Spagnuolo Lobb* e Vittorio Gallese**

Tratto da Quaderni di Gestalt n.2011-2 (per info ed abbonamenti clicca qui)
 
Riassunto dell’articolo

L’articolo consiste nella trascrizione di una seduta dal vivo condotta, durante un convegno, da Margherita Spagnuolo Lobb, e nel commento da parte del neuroscienziato Vittorio Gallese, che ha assistito alla seduta. Il risultato è un originalissimo confronto su temi che riguardano l’interfaccia tra psicoterapia e neuroscienze. La partecipazione del terapeuta, il suo sentire in maniera “incarnata”, diventa possibilità per il paziente di consapevolezza di sé e strumento terapeutico per coglierne e sostenerne l’intenzionalità di contatto. In una prospettiva estetica e processuale, la seduta è stata incentrata sull’esperienza percettiva e propriocettiva in cui la dimensione corporea e le risonanze sensori-motorie e affettive del qui-ed-ora hanno giocato un ruolo fondamentale.
Il neuroscienziato ha inoltre collegato l’enterocezione usata dalla terapeuta (la consapevolezza del battito cardiaco) ai recenti studi sul sistema nervoso autonomo e sistema nervoso centrale, e ha ricordato gli studi sul fenomeno della “mano di gomma”, che rilevano come una maggiore capacità di sentirsi dentro correli con un confine del sé corporeo più stabile, meno facilmente violabile da illusioni.
 
Parole chiave: enterocezione, empatia incarnata, mano di gomma, intenzionalità, psicoterapia della Gestalt, neuroscienze.



*Psicologa, psicoterapeuta. Dirige, dal 1979,la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia dell’Istituto di Gestalt HCC. Ha introdotto in Italia i maggiori esponenti della psicoterapia della Gestalt. È Fondatore e Presidente Onorario della Società Italiana Psicoterapia Gestalt (SIPG), Past-President e primo Socio Onorario della European Association for Gestalt Therapy (EAGT), Past-President della Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia (FIAP).
**Professore ordinario di Fisiologia e coordinatore del Dottorato di Ricerca in Neuroscienze dell’Università di Parma. Neuroscienziato, tra i suoi contributi principali vi è la scoperta assieme ai colleghi del gruppo di Parma dei neuroni specchio, e l’elaborazione di un modello neuroscientifico dell’intersoggettività. Ha vinto il Premio Grawemeyer perla Psicologia per l’anno 2007 ed ha ricevuto il Doctor Honoris Causa dall’Università Cattolica di Lovanio.
 

Dal triadico al quadriadico: il sé gemellare e riflessioni sulla fratria in psicoterapia della Gestalt

Dal triadico al quadriadico: il sé gemellare e
riflessioni sulla fratria in
psicoterapia della Gestalt*
Gina Merlo**

Tratto da Quaderni di Gestalt n.2011-2 (per info ed abbonamenti clicca qui)
 
Riassunto dell’articolo
Nel panorama di circa trenta anni fa, lo sviluppo del sé del bambino veniva osservato all’interno della relazione diadica madre-bambino. Grazie agli studi dell’Infant Research, al concetto di sé intersoggettivo di D. Stern, e di quello sul triangolo primario di E. Fivaz – Depeursinge e A. Corboz – Warnery, l’osservazione si è allargata alla relazione triadica, includendo anche la figura del padre. La competenza triadica é una competenza specifica e non una generalizzazione della competenza diadica. Recenti studi sperimentali di alcuni autori italiani sulla pianificazione motoria dei feti nelle gravidanze gemellari confermano l’ipotesi di pre-cablaggio sociale già nella vita intrauterina.
Questi studi, insieme alle premesse teoriche, possono avallare un’ulteriore ipotesi: nello sviluppo del sé gemellare è presente sia la competenza diadica che quella triadica nonché quella quadriadica. Quest’ultima può essere facilmente generalizzata ad ogni dimensione polidiadica familiare, recuperando l’importanza della fratria nello sviluppo del sé, sia nell’ambiente uterino che nei successivi ambienti e processi familiari e sociali.
 
Parole chiave: quadriade, sé gemellare, ordine di genitura, dimensione polidiadica familiare, dono del danno.
 


* Si ringraziano: la dott.ssa Cristina Becchio, uno dei coautori del lavoro del Prof. Vittorio Gallese sullo studio dei feti gemelli, che ha gentilmente fornito i riferimenti sitografici, sia del video che degli articoli; la dott.ssa Margherita Spagnuolo Lobb, direttrice dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, per i suoi continui insegnamenti, per l’opportunità di questa pubblicazione e la cura del suo editing
**Psicologo, Psicoterapeuta della Gestalt, Libero professionista a Palermo, Didatta presso l’Istituto di Gestalt HCC Italy. Consigliere dell’Ordine degli Psicologi, Regione Sicilia (1999-2009). Docente a contratto per l’insegnamento di Tecniche d’indagine della personalità, Università degli Studi di Palermo (2003-’04 / 2004-’05).
 

L'Istituto di Gestalt HCC Italy riceve l'accreditamento europeo EAGT

Accreditamento EAGTL’Istituto di Gestalt HCC Italy è la prima Scuola di Psicoterapia italiana ad aver ottenuto la certificazione europea EAGT (European Association for Gestalt Therapy).
Il titolo ottenuto, oltre a certificare la Qualità dell’offerta formativa, consente agli allievi dell’Istiuto di iscriversi con agevolazioni all’EAGT ed ottenere quindi un riconoscimento europeo del titolo di psicoterapeuta.
Tutti dettagli sul sito www.gestalt.it
Complimenti a tutto lo staff dell’Istituto di Gestalt  HCC Italy per l’importante riconoscimento europeo conseguito!

Empatia incarnata tra psicoterapia della Gestalt e neuroscienze

Empatia incarnata tra psicoterapia della
Gestalt e neuroscienze* **
Valeria Rubino***

 
Tratto da Quaderni di Gestalt n.2011-2 (per info ed abbonamenti clicca qui)
 
Riassunto dell’articolo

In accordo con il nuovo trend culturale che sancisce nell’uomo il primato della dimensione relazionale, l’articolo si propone di approfondire alcune riflessioni teoriche sul concetto di empatia sia in seno alla psicoterapia della Gestalt che in ambito neuroscientifico. Obiettivo del presente lavoro è individuare spunti di condivisione tra i risultati ottenuti dall’Infant Research, le neuroscienze ed alcuni elementi teorici ed epistemologici della psicoterapia della Gestalt.
 
Parole chiave: Relazione, empatia, psicoterapia della Gestalt, neuroni specchio, simulazione incarnata.


*Questo contributo è una versione modificata dall’Autrice dell’articolo Rubino V. (2008). Sulle tracce dell’empatia: Una visione gestaltica e neuroscientifica rivolta al cuore della relazione. Idee in Psicoterapia. 1, 3, 41- 49.
** Si ringrazia la dottoressa Marilena Senatore per l’editing.
*** Psichiatra, psicoterapeuta della Gestalt, didatta dell’Istituto di Gestalt HCC Italy.

Afferrare l'altro: Intervista a Vittorio Gallese di Pietro A. Cavaleri

Afferrare l’altro*.
Intervista a Vittorio Gallese** 
Pietro A. Cavaleri***

 
Tratto da Quaderni di Gestalt n.2011-2 (per info ed abbonamenti clicca qui)
 
Riassunto dell’articolo

Vedere è attivare la via visiva, ma guardare vuol dire “afferrare l’altro”, mettersi in un rapporto di apertura nei confronti dell’altro. Vediamo non solo con la vista, ma anche con il tatto, con l’udito, con l’azione. L’isomorfismo non è la riproduzione di una struttura, ma è “l’afferramento” di un corpo che si emoziona. L’emozione si è evoluta come uno strumento di negoziazione interpersonale. Emozionarsi non è solo sentirsi, ma sentire nell’esprimersi. Occorre guardare all’uomo partendo non dal cervello, ma dalla persona. L’identità è un processo di co-costruzione in cui l’altro gioca un ruolo fondamentale. Se l’altro manca, sono mutilate le potenzialità di individuazione di ognuno.
 Parole-chiave: guardare, afferrare, sentire, esprimersi, emozione, persona.


* L’intervista è stata trascritta dalla dott.ssa Maria Angela Corriero, e approvata dal professore Gallese.
**Professore ordinario di Fisiologia e coordinatore del Dottorato di Ricerca in Neuroscienze dell’Università di Parma. Neuroscienziato, tra i suoi contributi principali vi è la scoperta assieme ai colleghi del gruppo di Parma dei neuroni specchio, e l’elaborazione di un modello neuroscientifico dell’intersoggettività. Ha vinto il Premio Grawemeyer perla Psicologia per l’anno 2007 ed ha ricevuto il Doctor Honoris Causa dall’Università Cattolica di Lovanio.
***Psicologo e psicoterapeuta della Gestalt, didatta dell’Istituto di Gestalt HCC Italy. Insegna psicologia clinica pressola LUMSA, sede di Caltanissetta.