Dall’enteroception al sostegno
dell’intenzionalità di contatto.
Simulata di una seduta dal vivo
Margherita Spagnuolo Lobb* e Vittorio Gallese**
Tratto da Quaderni di Gestalt n.2011-2 (per info ed abbonamenti
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Riassunto dell’articolo
L’articolo consiste nella trascrizione di una seduta dal vivo condotta, durante un convegno, da Margherita Spagnuolo Lobb, e nel commento da parte del neuroscienziato Vittorio Gallese, che ha assistito alla seduta. Il risultato è un originalissimo confronto su temi che riguardano l’interfaccia tra psicoterapia e neuroscienze. La partecipazione del terapeuta, il suo sentire in maniera “incarnata”, diventa possibilità per il paziente di consapevolezza di sé e strumento terapeutico per coglierne e sostenerne l’intenzionalità di contatto. In una prospettiva estetica e processuale, la seduta è stata incentrata sull’esperienza percettiva e propriocettiva in cui la dimensione corporea e le risonanze sensori-motorie e affettive del qui-ed-ora hanno giocato un ruolo fondamentale.
Il neuroscienziato ha inoltre collegato l’enterocezione usata dalla terapeuta (la consapevolezza del battito cardiaco) ai recenti studi sul sistema nervoso autonomo e sistema nervoso centrale, e ha ricordato gli studi sul fenomeno della “mano di gomma”, che rilevano come una maggiore capacità di sentirsi dentro correli con un confine del sé corporeo più stabile, meno facilmente violabile da illusioni.
Parole chiave: enterocezione, empatia incarnata, mano di gomma, intenzionalità, psicoterapia della Gestalt, neuroscienze.
*Psicologa, psicoterapeuta. Dirige, dal 1979,la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia dell’Istituto di Gestalt HCC. Ha introdotto in Italia i maggiori esponenti della psicoterapia della Gestalt. È Fondatore e Presidente Onorario della Società Italiana Psicoterapia Gestalt (SIPG), Past-President e primo Socio Onorario della European Association for Gestalt Therapy (EAGT), Past-President della Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia (FIAP).
**Professore ordinario di Fisiologia e coordinatore del Dottorato di Ricerca in Neuroscienze dell’Università di Parma. Neuroscienziato, tra i suoi contributi principali vi è la scoperta assieme ai colleghi del gruppo di Parma dei neuroni specchio, e l’elaborazione di un modello neuroscientifico dell’intersoggettività. Ha vinto il Premio Grawemeyer perla Psicologia per l’anno 2007 ed ha ricevuto il Doctor Honoris Causa dall’Università Cattolica di Lovanio.