Nel panorama di circa trenta
anni
fa, lo sviluppo del sé del bambino veniva osservato all’interno della relazione diadica madre-bambino. Grazie agli studi dell’
Infant Research, al concetto di sé intersoggettivo di D. Stern
, e di quello sul triangolo primario
di
E. Fivaz – Depeursinge e A. Corboz – Warnery, l’osservazione si è allargata alla relazione triadica, includendo anche la figura del padre. La competenza triadica é una competenza specifica e non una generalizzazione della competenza diadica. Recenti studi sperimentali di alcuni autori italiani
sulla pianificazione motoria dei feti nelle gravidanze gemellari confermano l’ipotesi di pre-cablaggio sociale già nella vita intrauterina
.
Questi studi, insieme alle premesse teoriche, possono avallare un’ulteriore ipotesi: nello sviluppo del sé gemellare è presente sia la competenza diadica che quella triadica nonché quella quadriadica. Quest’ultima può essere facilmente generalizzata ad ogni dimensione polidiadica familiare, recuperando l’importanza della fratria nello sviluppo del sé
, sia nell’ambiente uterino che nei successivi ambienti e processi familiari
e sociali.
Parole chiave: quadriade, sé gemellare, ordine di genitura, dimensione polidiadica familiare, dono del danno.
* Si ringraziano: la dott.ssa Cristina Becchio, uno dei coautori del lavoro del Prof. Vittorio Gallese sullo studio dei feti gemelli, che ha gentilmente fornito i riferimenti sitografici, sia del video che degli articoli; la dott.ssa Margherita Spagnuolo Lobb, direttrice dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, per i suoi continui insegnamenti, per l’opportunità di questa pubblicazione e la cura del suo editing
**Psicologo, Psicoterapeuta della Gestalt, Libero professionista a Palermo, Didatta presso l’Istituto di Gestalt HCC Italy. Consigliere dell’Ordine degli Psicologi, Regione Sicilia (1999-2009). Docente a contratto per l’insegnamento di Tecniche d’indagine della personalità, Università degli Studi di Palermo (2003-’04 / 2004-’05).