FRITZ PERLS A BERLINO 1893-1933 ESPRESSIONISMO, PSICOANALISI, EBRAISMO di BERND BOCIAN

«Questo libro è un contributo importante ed interessante alla storia del movimento psicoanalitico e alla definizione della terapia della Gestalt. Nel suo approccio gestaltico, lo psicoanalista dissidente Perls ha incorporato, integrato e salvato dall’oblio le ricche esperienze di vita dell’avanguardia culturale di Berlino nella quale gli ebrei hanno avuto un ruolo estremamente importante. Il libro è un’eccellente lettura».

Zvi Lothane, New York University/Mount Sinai School of Medicine, International Forum for Psychoanalysis

«Un illuminante lavoro sulla biografia di Fritz Perls e sulle fonti della terapia della Gestalt. Le tematiche affrontate in relazione alle possibilità e ai limiti dello sviluppo individuale sotto le pressioni di una società frammentata e frammentante sono di estrema attualità».

Olaf-Axel Burow, University of Kassel

«La lettura di tutto il libro è straordinariamente avvincente, ed è un bell’esempio per una storia della psicoterapia che non perde mai di vista le circostanze sociali».

Tom Levold, Systemagazin.de

LA SPONTANEITÁ DELL’INCONTRO TERAPEUTICO

La condizione di base della spontaneità del terapeuta consiste essenzialmente nell’essere pienamente sintonizzato sul paziente, nell’essere partecipe della sua esperienza, non avendo altro obiettivo in mente che questo, e nell’assumersi il rischio di lasciar percepire al paziente di essere coinvolto emotivamente. Credo che questo sia il più importante fattore di cambiamento terapeutico.

Albino Mercurio Macaluso

Gestalt Therapy with Children - Eds. Margherita Spagnuolo Lobb, Nurith Levi, Andrew Williams

GESTALT THERAPY WITH CHILDREN. FROM EPISTEMOLOGY TO CLINICAL PRACTICE

È con grande piacere che annunciamo la pubblicazione del testo Gestalt Therapy with Children. From Epistemology to Clinical Practice, frutto di una collaborazione internazionale tra il direttore del nostro Istituto, Margherita Spagnuolo Lobb, la terapeuta israeliana Nurith Levi e il collega inglese Andrew Williams.

La prefazione del volume è stata curata da Violet Oaklander e la postfazione da Gordon Wheeler, illustri gestaltisti statunitensi.

In attesa della traduzione italiana… a tutti gli psicoterapeuti – non solo gestaltisti – interessati alla tematica, auguriamo una buona lettura e tanti spunti di riflessione critica.

«Children today come to therapy with problems related to anxiety, eating, lack of concentration, and difficulties in how they socialize and learn. This clinical picture is a dramatic mirror of the actual development of our society.

For years we have been witnessing events that show a widespread disowning of the human condition. Deaths following terrorist attacks or migration flows in the Mediterranean area, and dramatic climate changes that have drastically affected our spirit.

What does a child feel when she listens silently to the news and the comments of the adults, or when she is directly involved in such traumatic events? Children absorb the cruelty, and, even worse, the adults’ dissociation may lead them to perceive these events as “normal.”

Psychotherapy and child development research must acknowledge these new conditions in which children grow up, and clinical work should take account of this now widespread experiential background.

This book tries to outline how contemporary Gestalt psychotherapists face the actual clinical situation when they work with children. The aim is to develop new tools to help children and their families to feel part of the human community, in a way that is not desensitized.

It is addressed to psychotherapists of all approaches».

IL SÉ COME ESPERIENZA DEL MONDO

La teoria del sé della psicoterapia della Gestalt ancora oggi esprime una novità clinica importante, che le ha consentito di non essere inglobata in altre nuove correnti che negli anni si sono formate (dalla Mindfulness alle correnti intersoggettive e relazionali della psicoanalisi contemporanea, al costruttivismo), che, pur ispirandosi a principi per noi familiari, presentano il vantaggio di rivolgersi ai nuovi bisogni clinici e alle mutate condizioni sociali. La teoria gestaltica del sé, ossia la definizione di come si costruisce il senso di sé, il processo di individuazione, è ancora nuova e radicale, dopo 60 anni, e resiste alle evoluzioni del mondo della psicoterapia. Occorre declinarla nel tempo che viviamo, molto diverso da quello in cui vissero i fondatori.
In linea con la sua matrice fenomenologica, il senso di sé in psicoterapia della Gestalt è definito come l’esperienza del mondo. Noi ci individuiamo nel momento in cui facciamo esperienza del mondo, intendendo per esperienza il processo attivo e passivo insieme (il modo medio) di adattamento creativo (il contatto appunto). Ai fondatori non interessava capire l’esistenza di un senso di sé fuori dal contatto con il mondo. L’ottica è quella del “tra-in-azione”.

Margherita Spagnuolo Lobb

LE POSSIBILITÀ CREATIVE COME SPERANZA DI FELICITÀ CONDIVISA

Frammenti dal Meeting annuale dell’Istituto di Gestalt HCC Italy:
le nostre radici gestaltiche, prezioso strumento di lettura della realtà odierna!
 
«La situazione presente, in verità, in qualsiasi sfera della vita venga riguardata, deve venir considerata come un campo di possibilità creative, o francamente diverrà intollerabile. […] viviamo in uno stato di emergenza cronica e la maggior parte delle nostre energie di amore e di intelligenza, d’ira e di indignazione sono rimosse o indebolite. La maggior parte di coloro che vedono più chiaramente, sentono più intensamente e agiscono più coraggiosamente, sprecano se stessi e soffrono, poiché è impossibile per chiunque essere molto felice finché in generale non siamo tutti più felici.
Se tuttavia riusciamo a prendere contatto con questa terribile realtà, vi è anche una possibilità creativa».

Perls, Hefferline, Goodman

LA RELAZIONE TERAPEUTICA COME “FATTO” REALE

La relazione terapeutica non è considerata né come il risultato di proiezioni di schemi relazionali appartenenti al passato, né soltanto come un laboratorio in cui si “provano” schemi relazionali più efficaci per il mondo esterno, per la vita reale. Tra paziente e terapeuta avviene una relazione unica ed irripetibile, in cui le percezioni reciproche si modificano, in cui gli schemi del passato si elaborano allo scopo di migliorare questa specifica relazione, non quelle del passato. È ciò che accade tra questo specifico terapeuta e questo specifico paziente che costituisce la cura, una delle tante possibili esperienze di cura.

Margherita Spagnuolo Lobb

IL PERMESSO DI CREARE. L’ARTE DELLA PSICOTERAPIA DELLA GESTALT di MARGHERITA SPAGNUOLO LOBB E NANCY AMENDT-LYON

Il rapporto tra creatività e salute mentale riflette l’ottica antropologica e filosofica con cui consideriamo il rapporto tra individuo e società, tra essere umano e natura. Inserendosi nello sviluppo del pensiero sociale e psicoterapico in merito (da Sigmund Freud a Otto Rank a Wilhelm Reich), la psicoterapia della Gestalt conia il termine di “adattamento creativo”, integrando il bisogno sociale di condivisione delle norme con il bisogno individuale di originalità e differenziazione. La capacità artistica non appartiene esclusivamente a personalità eccezionali (né tanto meno nevrotiche), al contrario essa caratterizza l’adattamento spontaneo del nostro essere in relazione, e dunque il sano vivere sociale. Le relazioni umane sono intrinsecamente creative e auto-regolantesi.
Alla luce delle nuove scoperte neuroscientifiche e dello sviluppo parallelo di altri approcci psicoterapici, il libro risponde alla necessità di fare il punto sul pensiero gestaltico sull’arte e la creatività e sulle sue applicazioni. I contributi di Daniel Stern e di alcuni fra i maggiori psicoterapeuti della Gestalt danno vita in questo libro ad un compendio che, più che una sistematizzazione manualistica del tema, rappresenta in sé una gestalt armonica – perfino nelle sue note dissonanti – e un ponte dialogico clinico e teorico tra rappresentanti europei e statunitensi dell’approccio gestaltico. L’introduzione di Massimo Ammaniti conferisce all’edizione italiana un ulteriore interesse dialogico tra psicoterapia, arte e ricerca nel nostro Paese.
Curato da una specialista italiana e da una americana/austriaca, il libro è uno strumento professionale e di riflessione per tutti coloro che vedono nella curiosità e nell’arte un aspetto importante del loro impegno sociale.

LA PERCEZIONE: ESPERIENZA DEL REALE

La realtà che ognuno di noi “percepisce”, esiste veramente o è un’illusione? Occorre, oppure no, porci il problema di distinguere necessariamente una dimensione immaginaria ed una reale? Nel dare inizio alla sua riflessione sull’esperienza percettiva, Merleau-Ponty parte dalla considerazione che il vero problema da affrontare non consiste nel chiederci se percepiamo la “vera” realtà, ma nel soffermarci di più ad analizzare la nostra esperienza del reale, prendendo atto che la percezione è la nostra unica via di accesso alla “verità”.

08Pietro Andrea Cavaleri

LA PROFONDITÀ DELLA SUPERFICIE di PIETRO ANDREA CAVALERI

La superficie è la superficie del contatto teorizzata dalla Psicoterapia della Gestalt, costituita dalla pelle, dagli organi di senso e da ogni altro spazio in cui si concretizza e si manifesta il qui e ora della relazione. È la linea di confine che si pone come interfaccia tra organismo ed ambiente, dove l’uno e l’altro incessantemente si incontrano e interagiscono. In questa realtà di confine alcuni recenti studi hanno individuato il luogo della mente, la dimensione a partire dalla quale nasce e si sviluppa la vita mentale, confermando così come la complessa e inafferrabile profondità della mente trovi, quasi paradossalmente, origine ed alimento nella inesplorata superficie del confine.
Il volume si articola in un insieme di interessanti percorsi tematici, ognuno dei quali si presenta autonomo e al contempo strettamente legato ad altri. Seguendo ciascuno di questi percorsi, il lettore viene gradualmente introdotto ad una iniziale comprensione dell’approccio gestaltico e dei principali aspetti teorici che lo caratterizzano.
Pensato in primo luogo per gli studenti che vogliono acquisire una più approfondita conoscenza della psicoterapia della Gestalt, e per lo psicoterapeuta della Gestalt che desidera aggiornare la contestualizzazione teorico – culturale del modello nel quale si è formato, in realtà il volume può suscitare un notevole interesse anche nel lettore che per la prima volta e con curiosità si accosta a questo approccio.