Nell’approccio gestaltico oltre a vedere le forme dissociative in un’ottica dimensionale, aggiungiamo una lettura relazionale che le colloca lungo un continuum che va dalla spontaneità del contatto (capacità di adattarsi nel contatto con l’ambiente senza perdere la flessibilità e la presenza, la consapevolezza) all’assenza di consapevolezza al confine, alla desensibilizzazione del sé-in-contatto provocata da processi ansiogeni.
Una peculiarità dell’ottica dimensionale della psicoterapia della Gestalt è lo sguardo alle dissociazioni come adattamento creativo del processo di contatto con l’ambiente. Esso consente di leggere l’esperienza dissociativa all’interno di un accadimento relazionale: “Mi dissocio con te”. Questa peculiare ottica colloca l’intervento gestaltico nella cornice di una necessaria relazionalità: il terapeuta deve innanzitutto fornire quel ground relazionale che consente al paziente di recuperare la spontaneità del processo di contatto rimasto per così dire “sospeso”.
Margherita Spagnuolo Lobb, Valeria Rubino
(da: QdG 2015/1 – La psicopatologia in psicoterapia della Gestalt II parte)
STORIE MIGRANTI. L’INCONTRO CON L’ALTRO CHE VIENE DA LONTANO
Giovedì 28 Ottobre ha avuto luogo, presso la sede di Palermo, il primo dei tre incontri del ciclo “Dialoghi d’arte”, la nuova veste dei Seminari in contatto… con la Gestalt che prevede l’incontro e lo scambio tra mondo dell’arte e mondo della psicoterapia.
Questo primo dialogo si è svolto tra Giuseppe Cannella, psichiatra psicoterapeuta della Gestalt e didatta dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, e la scrittrice Evelina Santangelo, intorno al tema dell’identità dell’Altro che viene da lontano. È emerso con forza il bisogno di riconoscimento e di condivisione della storia che l’Altro porta con sé nella migrazione. Nell’accogliere i racconti – hanno evidenziato i due dialoganti -, non c’è solo il sostegno ad un bisogno, ma soprattutto il supporto alla realizzazione di un sogno esistenziale.
Il prossimo appuntamento con i “Dialoghi d’arte” sarà, sempre nella sede di via Lincoln 19 a Palermo, il 25 Novembre dalle ore 19.00 alle ore 21.00: dialogheranno Carlomauro Maggiore, danzatore, e Margherita Spagnuolo Lobb, direttore del nostro Istituto.
Il Master organizzato a Milano dall'Istituto di Gestalt HCC Italy ottiene il patrocinio dell'Istituto Superiore di Sanità
Il Master di secondo livello su “Il disturbo dello spettro autistico: tra clinica ed ermeneutica gestaltica” (Milano, gennaio 2017 – maggio 2018) ha ottenuto il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità, il principale centro di ricerca, controllo e consulenza scientifico-tecnica in materia di sanità pubblica in Italia.
Questo prestigioso riconoscimento da parte dell’organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale attesta che il Master organizzato dal nostro Istituto rappresenta un percorso formativo teorico-pratico di accertata utilità per chi lavora o desidera lavorare nell’ambito dello screening, della diagnosi e del trattamento del Disturbo dello Spettro Autistico.
Ricordiamo anche che, oltre a ricevere sia una solida preparazione teorica e clinica, i partecipanti al master potranno ottenere due importanti certificazioni cliniche (ADOS e Vineland), indispensabili per chi vuole occuparsi di diagnostica dell’ autismo.
Le certificazioni rilasciate consentiranno l’uso dei suddetti strumenti sia in ambito pubblico che privato.
Il Master sarà presentato durante il Seminario di studio con crediti ECM che si svolgerà nella sede della Società Umanitaria, in via Daverio 7 a Milano il 3 novembre prossimo, dalle ore 9,30 alle ore 18,00.
Nella giornata di studio sarà possibile per gli interessati conoscere le chiavi di lettura gestaltiche che si focalizzano sulle qualità relazionali dei soggetti con disturbo dello spettro autistico ed incontrare inoltre alcuni ricercatori e clinici, docenti del Master.
Palermo. Seminari in Contatto… con la Gestalt: Dialoghi d'arte
I seminari in Contatto, a numero chiuso, sono rivolti a studenti di psicologia e medicina, psicologi e medici neolaureati, in formazione o già inseriti in contesti lavorativi, interessati a conoscere il modello didattico e metodologico della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia.
Quando la psicoterapia si apre al mondo esterno, si dà il permesso di essere creativa. Quest’anno il ciclo dei seminari “In contatto…con la Gestalt”, oltre alla forma seminariale usale, sperimenta la nuova veste del “Dialogo d’arte”. Alcuni seminari saranno un dialogo tra il mondo delle arti performative ed alcuni concetti chiave della psicoterapia della Gestalt, con l’obiettivo di guardare alla bellezza del mondo e della natura umana, nel suo vigore e nelle sue fragilità.
Da sempre ispirato e guidato da un atteggiamento di curiosità e di dialogo, l’Istituto di Gestalt HCC Italy dà quindi il benvenuto a tre voci artistiche del mondo della danza, della scrittura e del teatro del panorama palermitano.
Il seminario fa parte del ciclo di seminari a tema “In contatto…con la Gestalt” che si svolgeranno a Palermo da maggio a dicembre 2016
Catania, 10 ottobre 2016 Seminario In Contatto… con la Gestalt GESTALT, MIGRAZIONI E TRAUMI ESTREMI. Le ferite visibili e invisibili dei migranti richiedenti asilo
Nell’incontro Giuseppe Cannella ha condiviso con i presenti, una ventina di operatori del settore, la sua esperienza come psichiatra e psicoterapeuta della Gestalt all’interno del team di MEDU – Medici per i Diritti Umani -, Organizzazione Non Governativa che fornisce in Sicilia un primo aiuto medico-psichiatrico e psicologico ai richiedenti asilo provenienti dall’Africa Sub-Sahariana, vittime di trattamenti disumani, degradanti e torture.
L’intensità del tema affrontato, la partecipazione attenta e commossa di chi assiste quotidianamente esseri umani traumatizzati, il desiderio di realizzare non solo una politica di accoglienza, ma uno scambio umano con chi è portatore di drammatiche storie, hanno creato un clima positivo e propositivo, che ha consentito ai partecipanti di condividere un’esperienza gestaltica e di riflettere insieme sulle strategie più idonee per realizzare progetti di vita “umani”, a partire dalla resilienza e dall’enpowerment delle risorse.
FRITZ PERLS A BERLINO 1893-1933 ESPRESSIONISMO, PSICOANALISI, EBRAISMO di BERND BOCIAN
«Questo libro è un contributo importante ed interessante alla storia del movimento psicoanalitico e alla definizione della terapia della Gestalt. Nel suo approccio gestaltico, lo psicoanalista dissidente Perls ha incorporato, integrato e salvato dall’oblio le ricche esperienze di vita dell’avanguardia culturale di Berlino nella quale gli ebrei hanno avuto un ruolo estremamente importante. Il libro è un’eccellente lettura».
Zvi Lothane, New York University/Mount Sinai School of Medicine, International Forum for Psychoanalysis
«Un illuminante lavoro sulla biografia di Fritz Perls e sulle fonti della terapia della Gestalt. Le tematiche affrontate in relazione alle possibilità e ai limiti dello sviluppo individuale sotto le pressioni di una società frammentata e frammentante sono di estrema attualità».
Olaf-Axel Burow, University of Kassel
«La lettura di tutto il libro è straordinariamente avvincente, ed è un bell’esempio per una storia della psicoterapia che non perde mai di vista le circostanze sociali».
Tom Levold, Systemagazin.de
LA SPONTANEITÁ DELL’INCONTRO TERAPEUTICO
La condizione di base della spontaneità del terapeuta consiste essenzialmente nell’essere pienamente sintonizzato sul paziente, nell’essere partecipe della sua esperienza, non avendo altro obiettivo in mente che questo, e nell’assumersi il rischio di lasciar percepire al paziente di essere coinvolto emotivamente. Credo che questo sia il più importante fattore di cambiamento terapeutico.
Albino Mercurio Macaluso
GESTALT THERAPY WITH CHILDREN. FROM EPISTEMOLOGY TO CLINICAL PRACTICE
È con grande piacere che annunciamo la pubblicazione del testo Gestalt Therapy with Children. From Epistemology to Clinical Practice, frutto di una collaborazione internazionale tra il direttore del nostro Istituto, Margherita Spagnuolo Lobb, la terapeuta israeliana Nurith Levi e il collega inglese Andrew Williams.
La prefazione del volume è stata curata da Violet Oaklander e la postfazione da Gordon Wheeler, illustri gestaltisti statunitensi.
In attesa della traduzione italiana… a tutti gli psicoterapeuti – non solo gestaltisti – interessati alla tematica, auguriamo una buona lettura e tanti spunti di riflessione critica.
«Children today come to therapy with problems related to anxiety, eating, lack of concentration, and difficulties in how they socialize and learn. This clinical picture is a dramatic mirror of the actual development of our society.
For years we have been witnessing events that show a widespread disowning of the human condition. Deaths following terrorist attacks or migration flows in the Mediterranean area, and dramatic climate changes that have drastically affected our spirit.
What does a child feel when she listens silently to the news and the comments of the adults, or when she is directly involved in such traumatic events? Children absorb the cruelty, and, even worse, the adults’ dissociation may lead them to perceive these events as “normal.”
Psychotherapy and child development research must acknowledge these new conditions in which children grow up, and clinical work should take account of this now widespread experiential background.
This book tries to outline how contemporary Gestalt psychotherapists face the actual clinical situation when they work with children. The aim is to develop new tools to help children and their families to feel part of the human community, in a way that is not desensitized.
It is addressed to psychotherapists of all approaches».
IL SÉ COME ESPERIENZA DEL MONDO
La teoria del sé della psicoterapia della Gestalt ancora oggi esprime una novità clinica importante, che le ha consentito di non essere inglobata in altre nuove correnti che negli anni si sono formate (dalla Mindfulness alle correnti intersoggettive e relazionali della psicoanalisi contemporanea, al costruttivismo), che, pur ispirandosi a principi per noi familiari, presentano il vantaggio di rivolgersi ai nuovi bisogni clinici e alle mutate condizioni sociali. La teoria gestaltica del sé, ossia la definizione di come si costruisce il senso di sé, il processo di individuazione, è ancora nuova e radicale, dopo 60 anni, e resiste alle evoluzioni del mondo della psicoterapia. Occorre declinarla nel tempo che viviamo, molto diverso da quello in cui vissero i fondatori.
In linea con la sua matrice fenomenologica, il senso di sé in psicoterapia della Gestalt è definito come l’esperienza del mondo. Noi ci individuiamo nel momento in cui facciamo esperienza del mondo, intendendo per esperienza il processo attivo e passivo insieme (il modo medio) di adattamento creativo (il contatto appunto). Ai fondatori non interessava capire l’esistenza di un senso di sé fuori dal contatto con il mondo. L’ottica è quella del “tra-in-azione”.
Margherita Spagnuolo Lobb