MILANO, 20 febbraio 2016 – 3 marzo 2016 SUPERVISIONI PER GIOVANI TERAPEUTI con Roberta La Rosa e Paola Zarini

Avviare l’attività come psicoterapeuta dopo la Specializzazione è un passaggio importante e delicato.
I gruppi di supervisione proposti sono rivolti esclusivamente a giovani psicoterapeuti che abbiano concluso la Scuola di Specializzazione. Intendono offrire uno spazio di sostegno e di confronto, affinché i giovani colleghi possano affermarsi nel mondo professionale, continuando a considerare i didatti dell’Istituto punti di riferimento per i loro dubbi clinici e a nutrire la loro appartenenza alla comunità gestaltica.
Gli incontri saranno aperti ad un massimo di 7 partecipanti. Il setting di piccolo gruppo consentirà di dare spazio ad ogni singola domanda di supervisione portata dai partecipanti.
 

Per maggiori info scrivi a info@gestalt.it

IL CORPO, PRINCIPIO DELL’ESPERIENZA

Il lavoro corporeo gestaltico non è rendere esplicito ciò che è implicito, né favorire la catarsi di un’emozione repressa, ma sostenere il gesto mancato che cerca di svilupparsi al confine di contatto con il terapeuta, di cui anche la parola fa parte.
Non è importante l’uso di tecniche corporee, ma la mentalità del considerare il corpo come principio dell’esperienza.

Margherita Spagnuolo Lobb

“NUOVI SVILUPPI DELLA TEORIA DEL SÉ E RISVOLTI CLINICI RIFLESSIONI CLINICHE PER PSICOTERAPEUTI”

SIRACUSA – MILANO – PALERMO

Con Margherita Spagnuolo Lobb

 
I seminari di supervisione programmati per il 2016 saranno occasione di approfondimento e di aggiornamento su alcuni concetti fondamentali del modello gestaltico.
Si tratta di tre seminari focalizzati su altrettanti temi clinici che colgono l’attualità e il fascino della psicoterapia della Gestalt contemporanea. Ogni incontro includerà momenti teorici ed esperienze personali e offrirà opportunità di scambio tra colleghi e di aggiornamento sulle nuove abilità terapeutiche oggi richieste. Essere efficaci con i nostri pazienti implica dare un contributo generativo alla comunità di cui facciamo parte.
Il corso, a numero chiuso, è riservato a psicoterapeuti della Gestalt e di altri approcci.
 
Per consultare il programma e le date per ciascuna delle tre sedi clicca qui

PUBBLICAZIONE Quaderni di Gestalt 2015/1 VOL XXVIII LA PSICOPATOLOGIA IN PSICOTERAPIA DELLA GESTALT – II PARTE

Abbiamo il piacere di comunicarvi l’uscita del nuovo numero dei Quaderni di Gestalt, 2015/1 Vol XXVIII, anch’esso dedicato, come il precedente, al tema della psicopatologia in ambito gestaltico.
 
Davanti alla grandiosità del terapeuta,
il paziente o l’allievo non possono far altro che crogiolarsi.
Gary Yontef
«La scelta di pubblicare un secondo volume sulla psicopatologia nasce dal desiderio di trasmettere ai nostri lettori l’ampio patrimonio di studi, ricerche e strumenti didattici sulla clinica gestaltica, orientata da una prospettiva di campo, a cui l’Istituto di Gestalt HCC Italy ha contribuito in maniera significativa ormai da un decennio. La frase in epigrafe segna il fil rouge che unisce lo spirito di questi studi e degli articoli di questo numero: la reciprocità e relazionalità dell’incontro terapeutico. Scommettendosi nella mutevolezza e nel rischio del campo fenomenologico condiviso, il terapeuta declina nel qui e ora dell’incontro terapeutico l’umiltà dell’essere-con».
Dall’editoriale a cura di Margherita Spagnuolo Lobb e Teresa Borino

L’ESPERIENZA DISSOCIATIVA IN PSICOTERAPIA DELLA GESTALT

Nell’approccio gestaltico oltre a vedere queste forme dissociative in un’ottica dimensionale, aggiungiamo una lettura relazionale che le colloca lungo un continuum che va dalla spontaneità del contatto (capacità di adattarsi nel contatto con l’ambiente senza perdere la flessibilità e la presenza, la consapevolezza) all’assenza di consapevolezza al confine, alla desensibilizzazione del sé-in-contatto provocata da processi ansiogeni.
Una peculiarità dell’ottica dimensionale della psicoterapia della Gestalt è lo sguardo alle dissociazioni come adattamento creativo del processo di contatto con l’ambiente. Esso consente di leggere l’esperienza dissociativa all’interno di un accadimento relazionale: “Mi dissocio con te”. Questa peculiare ottica colloca l’intervento gestaltico nella cornice di una necessaria relazionalità: il terapeuta deve innanzitutto fornire quel ground relazionale che consente al paziente di recuperare la spontaneità del processo di contatto rimasto per così dire “sospeso”.
 

Margherita Spagnuolo Lobb, Valeria Rubino
(Da QdG 2015/1 Vol XXVIII – La psicopatologia in psicoterapia della Gestalt – II)

Complimenti Istituto di Gestalt HCC Italy!

L’Istituto di Gestalt HCC Italy desidera condividere con i lettori un importante riconoscimento da parte del Coordinamento Nazionale delle Scuole Private di Psicoterapia:
il sistema di Qualità dell’Istituto è stato valutato, per il 2015, come il più elevato rispetto agli standard nazionali (fonte: www.cnsp-scuolepsicoterapia.it).
L’attribuzione del merito nasce dalla valutazione massima (punteggio 3) in ciascuna delle 8 aree indagate dal CNSP:
1: Approvazione, monitoraggio e revisione periodica del corso di studio
2: Verifica del profitto degli studenti
3: Assicurazione della qualità dei docenti
4: Risorse didattiche e sostegno agli studenti
5: Sistemi informativi
6: Trasparenza delle procedure e delle relazioni
7: Caratteristiche del curricolo
8: Attività culturali, scientifiche e cliniche svolte.
 
Un sentito grazie a tutto lo staff dell’Istituto:
soltanto la passione condivisa per la psicoterapia e l’impegno costante per portarne i benefici nel mondo riescono a rendere realtà quotidiana questo grande progetto.

MASTER BREVE IN COMUNICAZIONE E COMPETENZE RELAZIONALI

SIRACUSA, 16 gennaio – 11 settembre 2016
 
Sabato 16 gennaio avrà inizio a Siracusa il primo seminario della nuova edizione del Master in Comunicazione e Competenze Relazionali.
L’esperienza delle edizioni precedenti conferma che il percorso formativo è uno strumento efficace per sostenere le qualità relazionali di ogni partecipante e migliorarne le abilità comunicative, sia nelle relazioni lavorative che in quelle affettive.
La formazione è stata pensata per tutti coloro che, a diversi livelli, sono impegnati in contesti educativi, sanitari, sociali e aziendali. Grazie all’articolazione della didattica in momenti teorici e pratico-esperienziali, anche i giovani neo-laureati o laureandi (psicologi, pedagogisti, assistenti sociali, medici, avvocati, insegnanti, economisti, ingegneri, ecc.) possono trarre profitto da questo iter formativo, che si pone come completamento ideale degli studi universitari.

Per info e iscrizioni clicca qui

LA PROIEZIONE AL FUTURO

Potremmo affermare che l’opposto dell’esperienza depressiva non è la felicità, ma la speranza. La felicità infatti non è solo l’esperienza che consegue al raggiungimento di un obiettivo, ma è anche il vissuto che si accompagna alla speranza, caratterizzato da un’apertura al now for next, al movimento dell’altro.
Le recenti ricerche di neuroscienze (Gallese, 2007) e la rivoluzionaria teoria di Daniel Stern (2010) confermano che ciò che muove le relazioni umane è la percezione del movimento intenzionale dell’altro. Il nostro cervello è fatto in modo da sviluppare empatia verso i movimenti intenzionali dell’altro e ciò che costituisce la nostra coscienza sono le gestalt di movimento, le forme di vitalità.

Margherita Spagnuolo Lobb

LA CREATIVITÀ COME CO-CREAZIONE

Appare chiaro oggi che la cura psicoterapica, perfino quella gestaltica, non può concepire la creatività semplicemente come qualcosa da sostenere nel paziente, e da coltivare nel terapeuta. Si tende piuttosto a inserirla nel contesto di una co-creazione, in linea con il trend di una cultura che, nel suo complesso, guarda alla natura umana da una prospettiva nuova, e assume come codice ermeneutico di base i concetti di relazionalità e relatività.
Se 50 anni fa il movimento New Age proponeva la crescita personale come superamento dell’allora vigente modello culturale autoritario, e il concetto di creatività veniva letto in termini di realizzazione personale e di liberazione da certi schemi culturali, oggi, nella nostra era post-moderna priva di punti di riferimento stabili o sicuri, il concetto di creatività va necessariamente letto come una questione che riguarda la relazione, intesa come unico fenomeno dell’esperienza in cui si possa trovare una verità momentanea.

Margherita Spagnuolo Lobb