Milano, 20 novembre 2015 Seminari "In Contatto… con la Gestalt" LA CO-CREAZIONE DELL’ESPERIENZA DI CONTATTO: teoria e pratica della psicoterapia della Gestalt con Maria Mione

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 «Il sé, il perno su cui tutti gli approcci psicoterapeutici si fondano, è concepito in Teoria e Pratica della Terapia della Gestalt come la capacità dell’organismo di fare contatto per il proprio ambiente – in modo spontaneo, deliberato e creativo. La funzione del sé è di contattare l’ambiente.
La prospettiva del sé come funzione è ancora unica tra le teorie della personalità e della psicoterapia. La teoria della psicoterapia della Gestalt studia il sé come una funzione del campo organismo-ambiente in contatto, non come una struttura o un’istanza. Questo approccio si basa non tanto su un rifiuto dei contenuti o delle strutture, ma semplicemente sulla convinzione che il compito di chi studia la natura umana è di osservare i criteri che producono spontaneità, non i criteri che consentono di schematizzare il comportamento umano».

Margherita Spagnuolo Lobb

 

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Milano, 27 novembre 2015 Seminari "In Contatto… con la Gestalt" ATTACCHI DI PANICO: la prospettiva della psicoterapia della Gestalt con Gianni Francesetti

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«L’attacco di panico è un fenomeno del campo: si manifesta come un disagio individuale, ma è l’espressione di una rete relazionale e sociale che non è in grado di fornire il ground necessario a reggere la complessità della vita.
La lettura e la cura del panico richiedono uno sfondo percettivo capace di cogliere tale campo: il paziente ha bisogno di (ri)costruire e assimilare gli sfondi che lo sostengano.
L’attacco di panico è anche un’apertura sconvolgente alla vita, una preziosa possibilità di ristrutturare e dare nuovo senso alla propria storia, l’inizio di una strada per trovarsi a casa nel mondo».
Gianni Francesetti

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CONTATTO E CAMPO RELAZIONALE

Nel contatto l’organismo si muove verso l’ambiente a partire da un proprio bisogno, coglie e assimila dall’ambiente qualcosa di nuovo e realizza il cambiamento e la crescita. […]
Il concetto di contatto non fa riferimento alla reciprocità dello scambio tra due entità separate (Robine, 2006). Organismo e ambiente costituiscono insieme una totalità indivisibile, definita dagli autori di Teoria e pratica della terapia della Gestalt “campo organismo/ambiente”. Il campo non consiste di due parti, l’organismo e l’ambiente, bensì esiste solo come un tutto. Organismo e ambiente non possono essere considerati come entità separate che interagiscono. Considerati come realtà a sé stanti, costituiscono soltanto delle astrazioni, poiché la realtà primaria è il campo, definito come “un organismo e il suo ambiente”.

Albino Macaluso

Catania, 19 novembre 2015 Seminari "In Contatto… con la Gestalt" PROCESSI DI INTEGRAZIONE IN UNA COMUNITÀ PER MINORI culture diverse al confine di contatto con Barbara Buonomo

La nuova emergenza dell’immigrazione ha reso necessaria la costruzione di innovativi modelli di accoglienza per i minori provenienti da altri paesi, portatori di diverse culture, di altri modi di interpretare la vita.
Nel corso di questo incontro si vuole presentare l’esperienza di un modello comunitario che – con ottica gestaltica – sceglie la strada dell’integrazione attraverso la convivenza di minori italiani e stranieri. Si vuole quindi raccontare l’esperienza dell’incontro, del contatto reale, della relazione costruita attraversando culture, religioni, modi di vivere molteplici.
Conduce il seminario Barbara Buonomo, psicologa, psicoterapeuta, didatta dell’Istituto di Gestalt HCC Italy.

Palermo, 18 novembre 2015 Seminari "In Contatto… con la Gestalt" LA VIOLENZA SESSUALE INTRAFAMILIARE con Rosanna Militello

Una parte degli abusi si consuma, in modo insospettabile, all’interno di trame relazionali fondanti. I comportamenti molesti, mascherati da un fittizio calore affettivo, inducono nel minore abusato sentimenti ambivalenti nei confronti di se stesso e dell’altro. L’imbroglio affettivo confonde il bambino nel suo bisogno di ricevere calore e di mantenere integra l’immagine di un adulto “buono”.
Il seminario propone le specificità della teoria e della prassi della psicoterapia della Gestalt nel lavoro con le piccole vittime di abuso, confusamente intrappolate in una gabbia dalle sbarre fatte di silenzio, disorientamento e sfiducia.
Conduce il seminario Rosanna Militello, psicologa, psicoterapeuta, didatta dell’Istituto di Gestalt HCC Italy

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COGLIERE IL NOW-FOR-NEXT NEL RACCONTO DEL PAZIENTE

Il racconto è sempre un adattamento creativo in una data situazione, e la situazione è determinata da un io, un tu e un esso (l’oggetto del racconto). Il racconto è dunque la risultante di due coordinate: il tipo di relazione con la persona a cui si racconta (insegnante, amica del cuore, amici, ecc.) e il desiderio, l’intenzione , la tensione che ci fa muovere verso di essa.
Questa pro-tensione verso la creazione del contatto con l’altro è l’anima di quella che potremmo chiamare la resilienza del paziente: qualsiasi ostacolo alla sua realizzazione non bloccherà il processo di contatto, lo renderà meno spontaneo, lo caricherà di ansia, ma non lo depriverà del senso intenzionale.
Margherita Spagnuolo Lobb

Caltanissetta, 11 novembre 2015 Seminari "In Contatto… con la Gestalt" IL DONO NEL TEMPO DELLA CRISI con Piero Cavaleri

 
Il seminario, a partire dalle recenti scoperte della “mente relazionale” e dagli orientamenti di una parte dell’economia civile, mira ad evidenziare le potenzialità terapeutiche e umane del dono e della reciprocità, anche in un tempo di interminabile crisi come il nostro. Gli inconsueti orientamenti della psicologia del riconoscimento e della reciprocità, infatti, individuano nel dono e nel perdono i radicali snodi di una piena realizzazione di sé e di un creativo adattamento al perenne stato di crisi della specie umana.
 
Conduce il seminario
il dott. Pietro Andrea Cavaleri, psicologo, psicoterapeuta, didatta della scuola di Specializzazione dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Caltanissetta.

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Milano, 6 novembre 2015 GIORNATA DI STUDI “EPIGENETICA, TRAUMA E PSICOTERAPIA Il qui e ora del passato fra geni ed esperienza”

La giornata di studi, rivolta a psicoterapeuti, psicologi, medici, studenti universitari, professionisti delle relazioni d’aiuto, si focalizzerà sulle recenti scoperte dell’epigenetica che stanno rivoluzionando il modo in cui guardiamo alla trasmissione della sofferenza e della resilienza attraverso le generazioni.
Sembra, infatti, che ad essere trasmessi non siano solo i geni, ma anche i modi in cui essi saranno espressi, modi influenzati dall’interazione con l’ambiente. I figli erediterebbero non solo il nostro corredo genetico, ma anche quanto abbiamo appreso dall’esperienza circa il modo di utilizzarlo, ad esempio con esperienze depressive o traumatiche, per mezzo di una “segnatura epigenetica”.
Tutto ciò sembra aprire un’inedita prospettiva sulla possibilità di ‘bonificare’ quanto vissuto dalle generazioni precedenti, attraverso processi relazionali sia individuali che sociali.
Le ricadute nella clinica psicoterapeutica di questa prospettiva rivoluzionaria sono in gran parte da esplorare. Ecco alcune riflessioni, oggetto di studio della giornata:
– La psicoterapia può incidere sulla trasmissione anche biologica della sofferenza e della resilienza attraverso le generazioni?
– In che modo la psicoterapia fenomenologica, centrata sul qui e ora dell’incontro, dovrebbe assumere una prospettiva transgenerazionale e non solo focalizzarsi sui rapporti con i genitori?
– Per comprendere la biografia individuale è importante considerare anche i traumi sociali delle generazioni precedenti?
– I genitori possono trasmettere epigeneticamente una buona resilienza anche se relazionalmente poco competenti e viceversa?
 

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L’INCONTRO TERAPEUTICO COME CO-CREAZIONE IMPROVVISATA

Appare chiaro oggi che la cura psicoterapica, perfino quella gestaltica, non può concepire la creatività semplicemente come qualcosa da sostenere nel paziente, e da coltivare nel terapeuta. Si tende piuttosto ad inserirla nel contesto di una co-creazione, in linea con il trend di una cultura che, nel suo complesso, guarda alla natura umana da una prospettiva nuova, ed assume come codice ermeneutico di base i concetti di “relazionalità” e di “relatività”. Se 50 anni fa il movimento New Age proponeva la crescita personale come superamento dell’allora vigente modello culturale autoritario, ed il concetto di creatività veniva letto in termini di realizzazione personale e liberazione da certi schemi culturali, oggi, nella nostra era post-moderna priva di punti di riferimenti stabili o sicuri, il concetto di creatività va necessariamente letto come questione che riguarda la relazione, intesa come unico fenomeno dell’esperienza in cui si possa trovare una verità momentanea.

Margherita Spagnuolo Lobb

Siracusa, 31 ottobre 2015 OPEN DAY DELLA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN PSICOTERAPIA

Siracusa, 31 ottobre 2015
OPEN DAY DELLA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN PSICOTERAPIA
La psicoterapia della Gestalt con LE ESPERIENZE BORDERLINE
Lezione aperta condotta dal direttore dell’Istituto,
dott.ssa Margherita Spagnuolo Lobb
Lo sguardo estetico con cui lo psicoterapeuta della Gestalt è formato a essere nella relazione terapeutica consente una presenza e un’azione terapeutica che include non solo i processi corporei, ma anche il modo in cui essi si integrano nell’espressione di un sé‐in‐contatto che è sempre armonico.
In altre parole, la formazione gestaltica consente al terapeuta di vedere la bellezza nel dolore dell’esperienza borderline, ossia l’armonia e la dignità con cui il paziente – comunque ‐ cerca di realizzare il contatto con l’altro preservando se stesso.

Margherita Spagnuolo Lobb

 
La lezione sul tema delle esperienze borderline è aperta, con prenotazione per un numero limitato di posti.
È espressamente rivolta a studenti di psicologia e medicina, psicologi e medici neolaureati, in formazione o già inseriti in contesti lavorativi, interessati a conoscere il modello didattico e metodologico della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia.

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