Per la psicoterapia della Gestalt l’esperienza corporea è innanzitutto esperienza di movimento-con. Essa è colta nella sua valenza fenomenologica ed estetica, che consente di dare sostegno al movimento come now-for-next.
Nel setting terapeutico, che è il contesto che ci interessa maggiormente, l’esperienza corporea esprime il movimento di integrazione/contatto per cui il paziente chiede aiuto al terapeuta.
Margherita Spagnuolo Lobb
L’ESPERIENZA DEL “TRA”
«Il contatto si forma nel luogo in cui l’io e il tu arrivano ad una nuova verità, una momentanea configurazione armonica che immediatamente lascia il posto ad altre figure. L’abilità di stare nell’inafferrabile equilibrio del momento e di sperimentare l’incertezza della momentanea verità della relazione è una qualità tipica dello psicoterapeuta della Gestalt. Il metodo gestaltico lascia che le cose accadano, una creazione sempre nuova di soluzioni adeguate nel qui ed ora della situazione terapeutica, a condizione che il sé di ogni individuo sia presente al confine di contatto».
Margherita Spagnuolo Lobb
Conclusione dei lavori del MEETING 2015
Pracatinat, 26 luglio 2015
«Il sé non sa in anticipo cosa diventerà,
poiché la conoscenza è la forma di ciò che è accaduto».
Perls et al., 1971, p. 384
Si è concluso domenica 26 luglio il meeting annuale dei didatti, allievi didatti e collaboratori dell’Istituto di Gestalt HCC Italy. Un incontro che ha avuto come sfondo i paesaggi suggestivi ed intensi delle Alpi Cozie, a supporto di una figura rappresentata dal tema “La formazione alla psicoterapia della Gestalt nella società post moderna”.
Essere oggi una scuola di specializzazione in psicoterapia vuol dire considerare i bisogni attuali dei giovani allievi di fronte ad un mondo incerto e sviluppare e declinare i concetti teorici in modo da supportare l’insegnamento della pratica psicoterapeutica dando sostegno al sentire corporeo desensibilizzato.
Il grande cerchio tracciato dallo staff riunito nei lavori ha ricordato come la formazione è «un processo in continua evoluzione anche per i didatti, che sono chiamati a confrontarsi periodicamente sulle evoluzioni del modello ma anche sulle evoluzioni della società e sulle possibili “risposte” ai problemi clinici. […] La formazione è un now-for-next anche per il gruppo di didatti, che è sempre una comunità di insegnamento/apprendimento» (Spagnuolo Lobb, 2011, p. 259).
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato, portando nel cerchio riflessioni teoriche e vissuti personali; grazie a tutti per l’impegno attuale e per quello futuro per la crescita della nostra comunità gestaltica.
Grazie a Margherita Spagnuolo Lobb, per la sua capacità di dare valore e solidità a tutti coloro che fanno parte dell’Istituto.
Ha inizio il MEETING 2015 dell’ISTITUTO DI GESTALT HCC Italy: incontro dei collaboratori delle diverse sedi del CENTRO CLINICO E DI RICERCA
Oggi tutti i collaboratori del Centro Clinico e di Ricerca dell’Istituto di Gestalt HCC Italy si riuniscono a Torino per fare il punto sulle attività cliniche e di ricerca delle diverse sedi e per la programmazione del nuovo anno di lavoro.
Sono psicoterapeuti di tutta Italia, provenienti da Siracusa, Palermo, Milano, Torino e Vicenza.
Auguriamo loro un buon inizio dei lavori e un buon meeting!
Nei prossimi giorni il meeting vedrà la partecipazione di tutti i didatti, allievi didatti e collaboratori delle tre sedi dell’Istituto: Siracusa, Palermo e Milano. Si condividerà una nuova esperienza, sfondo comune per rispondere insieme a “cosa vuol dire essere una scuola di specializzazione in psicoterapia oggi”.
PREPARATIVI PER IL MEETING ANNUALE 2015
L’istituto di Gestalt HCC Italy sta vivendo in questi giorni i momenti preparativi per un importante appuntamento organizzativo e formativo che si rinnova ogni anno: il Meeting dei didatti, allievi-didatti e collaboratori dell’Istituto.
Quest’anno l’incontro si svolgerà dal 23 al 26 luglio a Pracatinat (Torino) ed il tema sarà centrato su “Essere una Scuola di Specializzazione in psicoterapia della Gestalt oggi”.
Seguiteci, vi daremo notizie!Meeting Istituto di Gestalt HCC Italy – Terrasini (PA) 2014
«È compito etico di ogni organizzazione sociale riconoscere il desiderio e lo sforzo che ogni individuo fa per fare crescere con la propria individualità il patrimonio comune».
Margherita Spagnuolo Lobb
È morto KEN EVANS. L’Istituto di Gestalt HCC Italy comunica con grande tristezza la perdita del collega
È morto KEN EVANS.
L’Istituto di Gestalt HCC Italy comunica con grande tristezza la perdita del collega, psicoterapeuta della Gestalt inglese che ha significato molto per l’Istituto.
Così lo ricorda Margherita Spagnuolo Lobb.
Ken è stato presidente della EAP (European Association for Psychotherapy), poi presidente della EAGT (European Association for Gestalt Therapy) e di molte altre associazioni. Per il lavoro che ha fatto per la psicoterapia della Gestalt è stato nominato membro onorario della EAGT.
Qualcuno ricorderà il commovente seminario che ha svolto nel nostro Istituto, a Siracusa, diversi anni fa.
La sua carriera è stata brillante, si è occupato di un’ampia gamma di aspetti della psicoterapia e della formazione, dagli standard formativi alla ricerca, ha condotto diversi programmi universitari di psicoterapia, ha dato un contributo notevole alla istituzionalizzazione della formazione alla psicoterapia in Europa.
Ken è stato molte cose importanti, sia a livello di politica della professione che a livello di metodologia formativa, ma soprattutto è stato un amico per me e per molti colleghi, capace di una profonda umanità. La sua frase «non si può uccidere un nemico se lo si guarda negli occhi» continua ad essere per me fonte di grande saggezza.
Con lui abbiamo condiviso momenti di impegno per la professione, di vicinanza umana e di divertimento.
Aveva attraversato con grande coraggio la morte della prima moglie, Mary, per cancro. Era riuscito a dare a quella esperienza il valore di una profonda crescita umana, scrivendo un articolo memorabile nel British Gestalt Journal (tradotto nei Quaderni di Gestalt) “Living with Dying” (Vivere con chi muore). Questa la referenza per chi volesse leggerlo:
Evans K. (2005). Vivere con il morire. In: Quaderni di Gestalt, vol. XXI, 36/41, pp. 67-79. Ed or. Living with Dying, The British Gestalt Journal, IX, 2000, n. 2: 87-97.
Aveva aggredito il dolore con coraggio, diventando subito dopo la morte della moglie, all’età di 54 anni, un paracadutista.
La morte lo ha colto nel sonno, senza dargli la possibilità di salutarci, lasciandoci un patrimonio enorme di umanità e coraggio di vivere.
E’ morto nella notte tra martedì 14 e mercoledì 15 luglio 2015, nella sua casa della Normandia, per un infarto. Non ha avuto coscienza del passaggio.
Aveva trascorso una bella giornata con i nipotini, nella tenuta in cui lui e la moglie Johanna Hewitt Evans da anni amavano coltivare la terra e allevare pecore Suffolk, oltre a dirigere l’Istituto di formazione internazionale da loro fondato, The European Centre for Psychotherapeutic Studies.
E’ per me importante condividere con voi questo passaggio evolutivo della comunità gestaltica, e dare la possibilità di una condivisione a chi ci è vicino.
Margherita Spagnuolo Lobb
IL CAMPO RELAZIONALE
«Il concetto di “sfondo condiviso”, che possiamo definire “campo co-creato”, o “campo relazionale”, ci consente di non restare schiacciati sul “qui e ora” dell’incontro tra paziente e terapeuta e di considerare anche la dimensione temporale della relazione che si sviluppa tra loro. Solo collocando il momento di contatto all’interno di un contesto temporale, di una storia condivisa, possiamo dargli significato».
Albino Macaluso
(QdG 2012/2, p.78)