Quaderni di gestalt 2014-2

I Quaderni raccontano: L’esperienza depressiva in adolescenza

qdg-blog-maggioIl sé, durante l’adolescenza, attraversa una fisiologica riorganizzazione, con importanti modificazioni della funzione es (trasformazioni corporee, percezione e riconoscimento di nuove sensazioni, emergere di nuovi bisogni ancora in via di definizione) e della funzione personalità (nuova definizione di sé e assimilazione dei cambiamenti connessi con il diventare adulti) (Perls et al., 1971).
Si rendono necessari nuovi adattamenti creativi relativi all’esperienza corporea, sfondo sempre presente nel processo di contatto, base sicura su cui poggiano sia il sentimento di esistere e di avere una identità (la pienezza del sentirsi un “io”), che il farsi azione di questa identità attraverso i gesti, le posture, le azioni che portano all’altro (Mione e Conte, 2012).

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Essere Allievi per diventare Psicoterapeuti della Gestalt

Quando si diventa allievi, si accetta il rischio di entrare in un ambiente modificante, per poter realizzare una determinazione vocazionale. È questo che occorre rispettare innanzitutto quando ci si occupa di creare un ambiente formativo, il sostegno al now-for-next dell’allievo. La scelta del modello psicoterapico è come un vestito che si sceglie di indossare, che implica un codice mentale con cui guardare alle relazioni umane.
[…] Occorre bagnarsi nel mare dell’approccio scelto, fino in fondo, identificandosi pienamente con esso, per imparare un linguaggio coerente. È come possedere una mappa chiara e aperta per leggere le relazioni, come saper leggere uno spartito per suonare la musica.

Margherita Spagnuolo Lobb

Anche quest’anno l’Istituto di Gestalt HCC Italy ha attivato i nuovi corsi di specializzazione in psicoterapia, presso le tre sedi dell’Istituto: Siracusa, Palermo e Milano. Con impegno e creatività l’Istituto si assume la responsabilità di accompagnare nel percorso quadriennale i nuovi allievi che hanno scelto di diventare psicoterapeuti della Gestalt.
L’obiettivo è una formazione in gruppo che, con rigore scientifico ed attitudine umana, garantisca agli allievi la possibilità di ampliare i propri orizzonti di consapevolezza rispetto alla crescita personale e professionale, per giungere ad una conoscenza “incarnata” della sofferenza di cui il paziente è portatore.

Un caldo benvenuto ed i migliori auguri di un proficuo percorso formativo
a tutti i nuovi allievi!

Quaderni di gestalt 2014-2

I Quaderni raccontano: le crescite difficili

Quando questa costellazione gerarchica è presente fin dall’età precoce, si crea una condizione di estrema gravità perché il bambino incorpora il messaggio di non esistenza, di non considerazione e di non valore che ripetutamente riceve.
In questo modo il bambino non viene privato della sua autonomia ma derubato della possibilità di vivere una dipendenza sana, matrice della fiducia; viene privato dell’essere visto e rispecchiato dall’altro, esperienza che è il fondamento del senso di esistenza. Viene privato dell’essere interpretato dall’altro e dell’essere capito, che è la condizione per la validazione del pensiero proprio; viene privato del senso di essere amabile e interessante per il prossimo, che è il fondamento dell’autostima. Viene privato infine, della gioia dell’appartenenza che vuol dire essere di qualcuno che ti vuole, essere nella mente dell’altro.
Lo sviluppo traumatico annienta il potenziale creativo, inchioda il bambino ad assumere una identità negativa e a svolgere un compito funzionale all’equilibrio di altri. Da questo punto di vista, l’ambiente familiare opera come un dispositivo – nel senso utilizzato da Foucault (1977) cioè come un insieme di strategie manipolative che designano le forme esperienziali percorribili e il campo simbolico dei significati condivisi vincolante per le persone. Definisce l’identità di ognuno, determina chi sono io, chi è l’altro, attraverso ingiunzioni esplicite o non dette, fortemente manipolatorie, che collocano il bambino in una posizione non evolutiva, bloccata, senza scelta, confusiva e al limite della sostenibilità.
Tutto ciò si realizza attraverso procedure di alterazione o cancellazione della realtà che impongono al piccolo la mortificazione dei sensi, del pensiero e dell’azione: determinano che cosa lui debba sentire, che cosa desiderare, che cosa pensare, che cosa vedere, che cosa dire, cosa ricordare, che cosa capire di quello che sta succedendo.
 
Tratto da: “Crescite difficili. La Gestalt incontra il trauma”, Anna Fabbrini, in Quaderni di Gestalt XXVII, 2014/2.

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Palermo, 16 aprile SEMINARIO IN CONTATTO: Il lavoro sui sogni in psicoterapia della Gestalt con Gina Merlo

 «Il confine di contatto è definito dall’incontrarsi nella diversità,
che si evolve poi nel decidere il movimento verso l’altro,
intrapreso a partire dalla solidità della propria diversità
(dal ground della consapevolezza di sé)»

Margherita Spagnuolo Lobb

 
In psicoterapia della Gestalt il lavoro con il sogno è un elemento fondante del lavoro terapeutico che trova senso e consistenza proprio all’interno della relazione terapeuta-paziente. Il sogno, via maestra attraverso cui il paziente integra le diverse parti della propria personalità, è lo strumento che consente alla persona di riappropriarsi di parti di sé nascoste o non riconosciute, che possono trovare una loro collocazione attraverso l’entrare in contatto pieno nella relazione terapeutica. Il sogno diventa lo spazio dentro il quale è possibile accogliere l’inenarrabile, il non-detto, l’incompiuto, potendone così scoprire l’implicita forza generativa.
Il tema verrà affrontato nel corso del secondo seminario conoscitivo gratuito del ciclo programmato a Palermo per l’anno 2015. Sarà condotto dalla dott.ssa Gina Merlo, psicoterapeuta della Gestalt, formata presso l’Istituto di Gestalt H.C.C. Italy, in cui è oggi didatta. Ha partecipato a seminari con psicoterapeuti della Gestalt americani quali: E. e M. Polster , S. Nevis, D. Davidove, R. Kitzler, J. Lay, J. e S. Zinker. Svolge attività psicoterapeutica nel proprio studio privato a Palermo. Dal 1999 ad 2009 consigliere, membro della Commissione Deontologia e coordinatore del gruppo di lavoro sulla Psicoterapia dell’Ordine degli Psicologi Regione Sicilia. È stata docente a contratto per l’insegnamento di “Tecniche d’Indagine della Personalità”, corso di laurea in Scienze e Tecniche della Personalità e delle Relazioni d’aiuto, Facoltà di Scienze della Formazione – Università degli Studi di Palermo. Ha operato nel campo dell’orientamento scolastico- professionale, della prevenzione primaria e secondaria, delle consulenze peritali, della riabilitazione neuro-motoria e della tossicodipendenza.
 

15 Aprile Siracusa: 3° incontro Supervisione il confine in evoluzione: "Le esperienze dissociative".

Avrà luogo a Siracusa il prossimo 15 Aprile, dalle 14,30 alle19,30, il terzo ed ultimo incontro del ciclo di supervisioni “Il confine in evoluzione” condotte da Margherita Spagnuolo Lobb.
I seminari di supervisione rappresentano un’occasione di scambio tra colleghi psicoterapeuti e di aggiornamento sulle nuove abilità terapeutiche oggi richieste in ambito clinico.
I due incontri precedenti, dedicati alle esperienze depressive e borderline, hanno offerto ai partecipanti la possibilità di cogliere e sperimentare l’attualità e il fascino della psicoterapia della Gestalt contemporanea, attraverso momenti teorici ed esperienze personali. Il tema clinico dell’ultimo incontro è dedicato alle esperienze dissociative e rappresenterà un’occasione per riflettere insieme sui processi dissociativi e conoscere la prospettiva terapeutica gestaltica su traumi e dissociazioni.
Il Disturbo Dissociativo dell’Identità agli inizi degli anni Ottanta registrava 200 casi nell’intera letteratura mondiale, mentre una stima fatta nell’ultima decade enumerava 6000 casi diagnosticati solo in Nord America (Siracusano et al., 2006). Le ragioni di un tale incremento sono da ricondursi sia ad una più rigorosa definizione nosografica che ad un incremento di abusi, violenze infantili ed esperienze traumatiche, fortemente collegate ai fenomeni dissociativi, nonché ad una condizione sociale in cui domina una desensibilizzazione affettiva e corporea che, unita al potere dato dalla globalizzazione delle comunicazioni, genera ansia, confusione nei processi identitari e facilmente dissociazione.
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Quaderni di gestalt 2014-2

I Quaderni raccontano: Gianni Francesetti "i campi psicopatologici"

 
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Una prospettiva gestaltica sulla psicopatologia non può che fondarsi su una epistemologia di campo (Francesetti, Gecele, 2009; 2010; Spagnuolo Lobb, 2011; Francesetti, Gecele, Roubal, 2013). Il concetto di campo consente di comprendere i fenomeni esperienziali come emergenti da una dimensione non riducibile all’individuale, né alla semplice somma degli individui in gioco. Ogni situazione relazionale attualizza infatti un campo originale: il vissuto soggettivo non è il prodotto di una mente o di un individuo isolato, ma un fenomeno emergente del campo attuale.
[…] In un certo campo una certa esperienza emerge e non un’altra: l’esperienza è dunque un fenomeno emergente dal campo attuale, il quale è unico, effimero, co-creato, situato, corporeo, dinamico (cioè in movimento). È unico in quanto è funzione della situazione attuale, che è per sua natura irripetibile; effimero in quanto cambia col cambiare di qualsiasi elemento nel campo; co-creato in quanto espressione di ogni storia e intenzionalità presente; situato, in quanto esistente solo qui e ora, generando un tempo e uno spazio che si estendono fin dove la sua presenza produce una differenza esperienziale; corporeo in quanto sempre incarnato, circolarmente percepito e generato dalla corporeità vissuta; in movimento in quanto tende ad una evoluzione seguendo le intenzionalità di contatto in gioco.
È una concezione sistemica (ogni elemento influenza ed è influenzato dagli altri), gestaltica (i fenomeni emergenti non sono riducibili alla somma delle parti), contestuale (la concreta situazione attuale sostiene l’emergere di un dato campo di esperienza), olistica (ogni fenomeno esperienziale è corporeo).
 
Tratto da: “Dalla sintomatologia individuale ai campi psicopatologici. Verso una prospettiva di campo sulla sofferenza clinica”, Gianni Francesetti, in Quaderni di Gestalt XXVII, 2014/2.

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Noto 2 Aprile 2015. Convegno “SOSTENERE LA BELLEZZA NELLE RELAZIONI:DALLA DANZA DELLA COPPIA ALLA RELAZIONE GENITORI/FIGLI”

In un clima di grande emozione, Giovedì 2 Aprile alle ore 18,00 a Noto, nella splendida cornice barocca di Palazzo Nicolaci, ha preso vita il convegno organizzato dall’Istituto di Gestalt HCC Italy sul tema della bellezza nelle relazioni, all’interno del quale è stato presentato il libro Il now-for-next in psicoterapia. La psicoterapia della Gestalt raccontata nella società postmoderna di Margherita Spagnuolo Lobb.
10360462_10204467182175412_1508219242549597879_nL’intervento dell’autrice è stato introdotto dalla dott.ssa Cettina Raudino, Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune, attenta sostenitrice di eventi culturali capaci di dare consapevolezze nuove e spunti di dialogo ai cittadini di Noto.
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Le dottoresse Antonella Tavera, Paola Mangiameli e Angela Basile, psicologhe e psicoterapeute, collaboratrici dell’Istituto, hanno poi raccontato in breve la loro esperienza formativa e professionale all’interno di esso ed hanno presentato al pubblico la dott.ssa Margherita Spagnuolo Lobb.
 
Nel suo intervento, la direttrice dell’Istituto ha sottolineato come, per la psicoterapia della Gestalt, dare sostegno oggi alle relazioni e, nello specifico, alla genitorialità significa guardare all’estetica del contatto tra i membri della famiglia. Contemplare la forza e la bellezza dei figli, sostenere il coraggio che ogni paura implica, guardare alle competenze già esistenti nelle interazioni familiari più che agli aspetti psicopatologici, costituiscono oggi le sfide evolutive con le quali confrontarsi.

11081271_10204467184415468_3178799399210677858_nLa tematica ha suscitato grande interesse tra il pubblico che ha partecipato attivamente e con un visibile coinvolgimento emotivo sia all’esercitazione pratica proposta dalla relatrice sia al vivace dibattito finale.
Un grazie particolare ai relatori intervenuti e a tutti i partecipanti

«Nonostante l’impegno sincero e creativo che ognuno di noi mette nell’esserci-con
sia fondamentale per costruire una società attiva e responsabile,
renderci conto che non è tutto lì, che l’altro ci ama più di quanto pensiamo,
fa arrendere il nostro io ad una bellezza superiore»

 Margherita Spagnuolo Lobb

NUOVA PUBBLICAZIONE: Quaderni di Gestalt n. 2014/2, vol. XXVII: La psicopatologia in psicoterapia della Gestalt

Abbiamo il piacere di annunciare l’uscita del numero n. 2014/2, vol. XXVII della rivista Quaderni di Gestalt, dedicato alla psicopatologia , e di offrirvi uno stralcio dall’articolo “Le esperienze depressive in psicoterapia della Gestalt”, di Margherita Spagnuolo Lobb.

[…] potremmo affermare che l’opposto dell’esperienza depressiva non è la felicità, bensì la speranza. La felicità infatti non è solo l’esperienza che consegue al raggiungimento di un obiettivo, ma è anche il vissuto che si accompagna alla speranza, caratterizzato da un’apertura al now-for-next, al movimento dell’altro. Le recenti ricerche di neuroscienze (Gallese, 2007) e la rivoluzionaria teoria di Daniel Stern (2010) confermano che ciò che muove le relazioni umane è la percezione del movimento intenzionale dell’altro. Il nostro cervello è fatto in modo da sviluppare empatia verso i movimenti intenzionali dell’altro e ciò che costituisce la nostra coscienza sono le gestalt di movimento, le forme di vitalità.
La speranza è esperienza di empatia del movimento percepito nell’altro, è partecipazione al movimento della vita. Questo conferma in qualche modo sia l’affermazione di Binswanger (1984), per cui la speranza appartiene all’ambito dell’amore, sia, in ambito gestaltico, la teoria di Erving Polster (1987) che vede la nevrosi come perdita dell’interesse, sia nel senso di essere interessato che di essere interessante. Se la speranza sboccia alla luce del faro amoroso dell’altro accudente che riconosce il movimento intenzionale dell’amato (cfr. Spagnuolo Lobb, 2008), e genera a sua volta l’esperienza di fiducia e apertura al futuro in chi è illuminato dalla sua luce, allora la depressione può essere vista come mancanza di speranza, e mancanza di amore dall’altro significativo.
 

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In contatto con la Gestalt: La creatività della vita quotidiana. Milano

Proseguono gli incontri serali In contatto con la Gestalt, sul tema  La creatività della vita quotidiana:quest’anno i nostri didatti dialogano con ospiti che, attraverso progetti innovativi, stanno esplorando nuove modalità di trasformazione sociale.
Dopo il successo del primo incontro dedicato alla polis, in cui Gianni Francesetti ha dialogato con Luisella Imparato, psicoterapeuta e socio fondatore del Comitato Ponti a Milano, sul modo in cui le forme tradizionali di impegno sociale stanno lasciando il posto a reti informali che riflettono la “liquidità” del tessuto sociale contemporaneo, il 10 aprile prossimo affronteremo il tema della scuola: Piero Cavaleri, didatta dell’Istituto, dialogherà con Settimo Catalano, psicoterapeuta e co-fondatore del progetto Rinascimente, sulla possibilità di trasformare la scuola in un luogo che sostenga l’energia di bambini e ragazzi attraverso l’appartenenza ad una comunità che valorizzi le persone e il fare insieme.