Prende il via a Palermo il RYLA 2015 (Rotarian Young Leadership Award) con la collaborazione dell'Istituto di Gestalt HCC Italy

Ha appena preso il via il Ryla 2015 (Rotarian Young Leadership Award), a Palermo, con la collaborazione dell’Istituto di Gestalt HCC Italy.
I Didatti e gli Allievi Didatti della sede di Palermo dell’Istituto accompagnano con la tecnica gestaltica dei Process Groups e del Fish Bowl un folto gruppo di giovani imprenditori siciliani che si interrogano sulla leadership aziendale e sull’imprenditoria possibile oggi in Sicilia.

A questi giovani e ai nostri colleghi va l’augurio di un’esperienza nutriente e leggera, che possa ispirare in loro valori di umanità e fiducia nel futuro.

Qualsiasi struttura organizzativa non può prescindere dalla realtà degli individui che la compongono e dal bisogno che essi avvertono di riconoscersi e di sentirsi riconosciuti nel gruppo in cui lavorano. Il vuoto relazionale che caratterizza le vite delle nostre comunità sociali diventa, nelle strutture organizzative, un ‘disturbo di base’ che porta velocemente alla demotivazione lavorativa e alla disappropriazione dell’obiettivo comune. […] si è andato delineando un modello di consulenza aziendale […]. Il modello teorico di riferimento è quello dell’intervento gestaltico con i gruppi, che prende in considerazione due macro-criteri per l’osservazione del gruppo: il criterio sincronico, che guarda al qui-e-ora della presenza dei membri del gruppo, e il criterio diacronico, che invece guarda all’evoluzione dell’esperienza dell’essere-in-gruppo, ossia delle intenzionalità di contatto dei membri.

La storia del gruppo è una storia di intenzionalità di contatto e del sostegno che esse ricevono nei vari momenti evolutivi. Lo sfondo del processo di gruppo consente al leader di comprendere le figure che emergono, collocandole nel continuum di intenzionalità di contatto.

Margherita Spagnuolo Lobb

Seminario gratuito a Milano, 10 Aprile 2015. La scuola: imparare ad appartenere

Milano, 10 aprile 2015
SEMINARI GRATUITI “In Contatto… con la Gestalt”
La scuola: imparare ad appartenere
Piero Cavaleri dialoga con Settimo Catalano

L’epoca della postmodernità che stiamo vivendo, con la tendenza all’autoreferenzialità, l’assenza di valori e di regole condivise, la non chiarezza e la liquidità relazionale che non danno coordinate e punti di riferimento, ci riconducono a una dimensione relazionale e sociale fatto di “isole”, di persone sole, in cui difficilmente trova spazio il senso di appartenenza.
L’individuo spesso viene investito da questa realtà e reagisce ad un’esperienza di non riconoscimento empatico delle proprie e delle altrui emozioni, giungendo alla deriva emotiva della desensibilizzazione. Sono auspicabili, dunque, percorsi formativi e realtà scolastiche in cui gli individui possano scoprirsi soggetti empatici, capaci di entrare in relazione con se stessi e col mondo, per ritrovare la fiducia e il senso di appartenenza ad un ambiente che sia di sostegno e di contenimento.
 
Il dott. Piero Cavaleri, che condurrà il seminario, è laureato in Filosofia e in Psicologia. Didatta presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della Gestalt dell’Istituto di Gestalt – H.C.C. Italy, è vice-responsabile del Servizio di Psicologia della ASP di Caltanissetta. Già membro del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia, è giudice onorario presso il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta. Ha pubblicato diversi articoli nei “Quaderni di Gestalt” e nella rivista internazionale “Studies in Gestalt Therapy”. Attualmente è Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Caltanissetta.

Il processo di Contatto

Da un’iniziale unitarietà indifferenziata, nel campo emergono energie e dunque differenziazioni, che portano all’emergenza di percezioni differenziate costituenti il confine di contatto, luogo in cui le intenzionalità di contatto si realizzano nella concretezza del qui ed ora del contatto.
Il processo del farsi del sé nel contatto è proprio questo attraversare in sequenza una iniziale mancanza di differenziazione, che lascia il posto ad una crescita dell’eccitazione, accompagnata dalla percezione di una novità nel campo fenomenologico. È proprio l’eccitazione dei sensi a consentire la differenziazione (mi accorgo che il mio movimento è diverso da quello degli altri, dunque mi identifico, mi definisco proprio perché sono diverso da loro).
Il confine di contatto è definito dall’incontrarsi nella diversità, che si evolve poi nel decidere il movimento verso l’altro, intrapreso a partire dalla solidità della propria diversità (dal ground della consapevolezza del sé).

Margherita Spagnuolo Lobb

Una sintesi della “CRONACA” PERSONALE del viaggio di Margherita Spagnuolo Lobb a Mosca nell’aprile 2014


Passare alcuni giorni a Mosca e ascoltare gli umori delle persone è altra cosa rispetto a leggere sui giornali le notizie sulle vicende dell’Ukraina. […] le persone, da una condizione di forte legame con gli abitanti dell’Ukraina, si ritrovano a dover decidere tra una posizione filo o anti sovietica, pur non identificandosi con nessuna delle due.
Ho avuto il “privilegio” di passare qualche giorno con i miei colleghi russi, per presentare all’università di Mosca il mio recente libro appena tradotto nella loro lingua. […] Tutti, dal giornalista che mi ha intervistata alla collega direttrice dell’istituto moscovita, ai giovani studenti e ai professori universitari, alla gente di strada, tutti hanno esplicitato un disagio che in linguaggio psichiatrico definiremmo “borderline”. È infatti una situazione sociale che predispone i cittadini a sentimenti inconciliabili, a scelte impossibili.

Continua a leggere…

Milano, 20-21 marzo 2015 CORSO DI AGGIORNAMENTO sulla diagnosi e il trattamento dell’autismo

Autismo: dalla neuro-diversità all’adattamento creativo gestaltico
con Antonio Narzisi

L’autismo, sindrome complessa e inafferrabile, rappresenta con le sue molteplici specificità, l’emblema di ciò che sfugge a categorizzazioni o sistematizzazioni rigide e asettiche. Ciascuno di noi è “norma” di se stesso e ogni bambino va visto nella sua individualità e valorizzato nella sua diversità. Il miglior adattamento possibile dell’individuo scaturisce dall’incontro con un ambiente che favorisce e valorizza le sue abilità e nel quale le condizioni ottimali di vita diventano la “dimensione speciale della normalità”.
Un viaggio affascinante con il dottor Antonio Narzisi, ricercatore presso la Divisione di Psichiatria dello Sviluppo dell’IRCCS Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa), che condurrà i partecipanti ad orientarsi rispetto all’identificazione precoce dei segni comportamentali dell’autismo ed al loro trattamento tempestivo.
Il dott. Narzisi, psicologo, specializzato in Pedagogia Clinica ad orientamento Sistemico-Relazionale, in Psicoterapia della Gestalt presso l’Istituto di Gestalt HCC Italy ha presentato i risultati della sua ricerca in conferenze in ambito nazionale ed internazionale. È autore, su riviste peer reviewed, di pubblicazioni scientifiche nell’ambito dell’Autismo.

Palermo, 19 marzo 2015 Inizia il ciclo di SUPERVISIONI “Il confine in evoluzione”: le esperienze depressive


“In terapia incontriamo l’esperienza depressiva innanzitutto come una condizione nella quale la dinamica figura/sfondo stenta a mettersi in movimento: la figura fatica a sorgere da uno sfondo senza energia. Non vi sono interessi, né stimoli, né slanci dell’intenzionalità. Il paziente in seduta spesso si siede sulla poltrona e resta in silenzio: nulla abbozza a diventare figura, nulla è rilevante, nulla ha senso. Il senso, infatti, si sviluppa a confine di contatto nella dinamica figura/sfondo, dove la prima acquisisce dimensione, profondità e significato nel suo rapporto con lo sfondo. Non emerge intenzionalità: questa non è una proprietà dell’individuo isolato, ma emerge e si rivela nel contatto: è il moto che anima al confine di contatto il nostro incontrarci. Quando entriamo in un campo relazionale depressivo, i sensi trovano il nulla, una stasi a volte pietrificata a volte di nebbia fluida avvolgente”.

Gianni Francesetti, Jan Roubal

Continua a leggere…

La gestalt in pillole: Metodo fenomenologico e psicoterapia della Gestalt


Il rapporto fra il metodo fenomenologico e la psicoterapia della Gestalt è complesso e diversificato.
Con Jaspers, il terapeuta è teso a comprendere i vissuti del paziente attraverso l’immedesimazione, senza cercare spiegazioni naturalistiche; a questo si aggiunge l’attenzione ai vissuti controtransferali e co-costruiti. In accordo con la lezione di Merleau-Ponty, i vissuti corporei (costitutivamente in relazione) sono il luogo che mette in contatto paziente e terapeuta con il flusso del «mondo-della-vita» da cui emergono sensazioni, emozioni, pensieri e, quindi, la direzione terapeutica.

Continua a leggere…

Palermo, 12 marzo 2015 Inizia il NUOVO CICLO di SEMINARI GRATUITI


Il primo dei seminari gratuiti previsti a Palermo per l’anno 2015 intende presentare gli elementi fondamentali della teoria della clinica gestaltica, delineando la loro evoluzione da Gestalt Therapy, il testo fondante della psicoterapia della Gestalt, ad oggi.
La psicoterapia della Gestalt nasce, a metà del XX secolo, come approccio in risposta al bisogno dell’individuo di affrancarsi dal modello autoritario della cultura del tempo, per valorizzare la propria crescita personale nell’ambiente di vita. Ogni esperienza non può che avvenire al confine del contatto tra un organismo animale umano e il suo ambiente. Il processo di contatto consente all’individuo di imparare ad orientarsi nel mondo e ad agire su di esso al fine autoconservativo di assimilare la novità – il diverso da sé – e di crescere.
L’approccio, teorico e clinico insieme, si è sempre adattato nel tempo ai cambiamenti sociali e culturali e intende rispondere anche oggi ai problemi, alle criticità e ai bisogni tipici della post-modernità.
L’incontro sarà condotto dal dott. Albino Macaluso, psicologo psicoterapeuta, didatta della Scuola di Psicoterapia dell’Istituto di Gestalt H.C.C. Italy, specializzato in EMDR. Attualmente lavora presso l’A.S.L. n. 6 di Palermo.
Richiedi la partecipazione gratuita, invia una email a info@gestalt.it

Palermo, 19 marzo 2015 Inizia il ciclo di SUPERVISIONI “Il confine in evoluzione”: Le esperienze depressive


Inaugurata il 16 febbraio a Milano, si aprirà il 19 Marzo anche a Palermo l’edizione 2015 del ciclo di seminari di supervisione Il confine in evoluzione, condotti ogni anno dal direttore Margherita Spagnuolo Lobb presso le tre sedi dell’Istituto di Gestalt HCC Italy (Palermo, Siracusa, Milano). I seminari di supervisione rappresentano un’occasione di scambio tra colleghi psicoterapeuti e di aggiornamento sulle nuove abilità terapeutiche oggi richieste in ambito clinico.
Il ruolo dello psicoterapeuta è fondamentale nella società contemporanea, in quanto essere efficaci con i pazienti implica dare un contributo generativo alla comunità di cui tutti facciamo parte.
Ognuno dei tre incontri offrirà la possibilità di cogliere e sperimentare l’attualità e il fascino della psicoterapia della Gestalt contemporanea attraverso momenti teorici ed esperienze personali e sarà dedicato ad un tema clinico emergente:
1) Le esperienze depressive
2) Le esperienze borderline
3) Le esperienze dissociative
La partecipazione al corso è a numero chiuso ed è riservata a Psicoterapeuti della Gestalt e di altri approcci.
La supervisione del 19 marzo sarà condotta dalla dott.ssa Teresa Borino

Per info e iscrizioni scegli la città in cui preferiresti frequentare il corso:

Milano
Palermo
Siracusa