Prima sessione degli esami di di Specializzazione in Psicoterapia della Gestalt dell’anno 2015

Il 24 gennaio nella sede dell’Istituto a Palermo sono state proclamate e consegnate al mondo tre nuove psicoterapeute della Gestalt, le dottoresse:
Vincenza Macaluso, con tesi dal titolo: Genitorialità e trauma relazionale: l’esperienza riparatrice nella co-creazione terapeutica. (relatrice: Dott.ssa Rosanna Militello)
Giusmary Blanco, con tesi dal titolo: Per-corsi di cogenitorialità. Sostegno e promozione del benessere nel post-partum. (relatrice: Dott.ssa Silvia Tinaglia)
Serena Iacono Isidoro, con tesi dal titolo: Cardiomiopatia di Tako-Tsubo. Una lettura gestaltica. (relatrice: Dott.ssa Teresa Borino)

I temi affrontati nelle tesi sottolineano l’importanza che la psicoterapia della Gestalt attribuisce alla comunità sociale, in un’ottica sia di prevenzione che di cura della sofferenza, ed alla ricerca, come garanzia di scientificità di ogni assunto teorico.
Il percorso formativo di ciascun allievo, collocandosi tra la propria storia individuale e la formazione in gruppo, è un processo personale di trasformazione della sofferenza in arte, così che ogni nuovo psicoterapeuta possa sviluppare quella competenza capace di illuminare, come un faro, la bellezza unica di ciascun paziente e della comunità sociale in cui è inserito.

Alle tre dottoresse porgiamo l’augurio di un futuro prospero, sostenuto ancora dal calore e dell’affetto di tutti i colleghi che le hanno accompagnate e supportate sino a questo importante traguardo, ricco di soddisfazioni lavorative e sempre ispirato dall’umiltà, fondamento dell’umanità di ogni terapeuta.

Presentazione del libro “La psicoterapia della Gestalt nella pratica clinica. Dalla psicopatologia all’estetica del contatto”

Il 23 gennaio a Palermo, presso la sede dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, in presenza di un attento pubblico di psicologi e psicoterapeuti della Gestalt e non, è stata presentata la versione italiana del testo curato da Gianni Francesetti, Michela Gecele e Jan Roubal.

Gianni Francesetti, in dialogo con Margherita Spagnuolo Lobb, ha evidenziato come questo testo sia l’esito un percorso durato anni, e soprattutto di un lavoro corale, che raccoglie contributi di psicoterapeuti della Gestalt di tutto il mondo.
Si tratta del primo volume della comunità gestaltica internazionale che affronta in modo ampio il tema della psicopatologia. La psicoterapia della Gestalt guarda alla sofferenza come esperienza relazionale, un accadimento al confine di contatto tra l’individuo e il suo ambiente. L’approccio estetico del terapeuta della Gestalt sottolinea la scelta di accostarsi attraverso i sensi al paziente, lasciandosene affascinare e facendo sì che il suo dolore si trasformi in bellezza.

Particolarmente innovativi appaiono gli studi sull’epigenetica del trauma, che dimostrano come vi sia una trasmissione intergenerazionale a livello biologico delle esperienze traumatiche. L’Istituto di Gestalt HCC Italy organizzerà il 6 novembre a Milano una conferenza su questo tema. La discussione pertanto si è rivolta all’ambito delle esperienze traumatiche connesse alla violenza e a come la psicopatologia gestaltica si orienta in un campo così delicato e complesso.

Questo settore di studio e intervento sarà oggetto del Master Universitario di II livello “Fenomenologia delle Relazioni Intime e della Violenza” (per maggiori info clicca qui), istituito dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in collaborazione con l’Istituto di Gestalt HCC Italy, che sarà avviato il prossimo 20 febbraio nella sede dell’Istituto a Palermo.
Grazie ai relatori, Margherita e Gianni, per essere stati trama e ordito di un’importante tela che fa da sfondo teorico per i terapeuti della Gestalt, e a tutti coloro che hanno partecipato con curiosità intellettuale e spirito di condivisione.
 
 

20 Febbraio: Convegno gratuito Fenomenologia delle relazioni intime e della violenza


Venerdì 20 febbraio si svolgerà a Palermo nella sede del Rettorato, Palazzo Steri, il convegno inaugurale del Master di II livello in Fenomenologia delle Relazioni Intime e della Violenza, istituito dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Saranno presenti, tra gli altri, i professori Vittorio Cigoli, Vincenzo Caretti, Angela Maria Di Vita, Margherita Spagnuolo Lobb.
L’incontro è aperto al pubblico, rivolto a tutti coloro che sono interessati o si occupano, a vario titolo, di relazioni intime e di violenza: psicologi, avvocati, assistenti sociali, educatori, pediatri, insegnanti, sacerdoti.
Il Master universitario biennale, che prenderà avvio con il convegno, è unico in Italia e si articolerà in un ampio percorso teorico ed applicativo, costituito da lezioni tenute da docenti dell’Università Cattolica e dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, testimonianze portate da operatori delle strutture territoriali che lavorano nel campo, tirocinio formativo e supervisione di casi.
 

Il programma è consultabile qui
Per info scrivi a: info@gestalt.it

 

L’estetica del contatto

In psicoterapia della Gestalt il termine contatto non implica soltanto che siamo esseri interconnessi, ma esprime anche una considerazione sulla fisiologia dell’esperienza. L’interesse verso la mentalizzazione dell’esperienza è decisamente sostituito dall’interesse per l’esperienza generata dalla natura concreta dei sensi.
Il concetto di consapevolezza, ben diverso da quello di coscienza, esprime l’essere presente ai sensi nel processo del contattare l’ambiente, l’identificarsi in modo spontaneo e armonico con l’intenzionalità di contatto.

Margherita Spagnuolo Lobb

Il corpo come esperienza


L’idea che l’esperienza corporea si costituisce al confine di contatto tra terapeuta e paziente, nel qui ed ora dell’incontro terapeutico, ci libera da una mentalità intrapsichica, che vede il corpo come “contenitore” di emozioni e conflitti che il paziente porta in terapia.
Inoltre, libera il terapeuta da una responsabilità narcisistica sull’efficacia dell’intervento e il paziente dalla responsabilità culturale della malattia: il disagio è co-creato e il sentire del terapeuta e del paziente non sono “assoluti” né alieni, sono legittimati e ricevono senso dalla complessità dei vissuti nel campo fenomenologico. Tutto ha un senso nella complessità della situazione percettiva, e nulla è assoluto.

Margherita Spagnuolo Lobb

La psicoterapia della Gestalt nella pratica clinica. Dalla psicopatologia all’estetica del contatto.


Dalla psicopatologia all’estetica del contatto. È in questo concetto che risiede l’essenza della nostra prospettiva: nel processo di contatto la sofferenza umana può essere toccata e trasformata, e questa trasformazione è estetica.
Due idee sono presenti: prima di tutto che la psicopatologia è un fenomeno co-creato nel campo, emerge al confine di contatto e può essere trasformata all’interno del processo di contatto.
In secondo luogo questa trasformazione è estetica: ciò significa che è percepita dai nostri sensi, è valutata sulla base di criteri estetici intrinseci e può creare bellezza. Su questa strada possiamo portare la psicopatologia nel cuore della teoria della psicoterapia della Gestalt.

Gianni Francesetti, Michela Gecele, Jean Roubal

Per informazioni e iscrizioni clicca qui 

Diventare psicoterapeuta della Gestalt

Come aveva intuito Rank (1932) insegnare la psicoterapia vuol dire dare all’allievo la possibilità di diventare artista, cioè di utilizzare le qualità personali – anche, o soprattutto, quelle che gli sembrano negative e alla base della sua nevrosi – come risorse fondamentali di consapevolezza e contatto terapeutico. La risorsa fondamentale per realizzare questa possibilità è la consapevolezza, ovvero la capacità di essere costantemente presente ai sensi e aggiornati sulla percezione di sé e dell’altro, di accogliere il fluire della dinamica percettiva figura/sfondo senza bloccare il processo attuale di contatto con l’ambiente. L’arte terapeutica implica la capacità di vivere ogni momento di incontro tra terapeuta e paziente stando costantemente al confine di contatto, e riportandolo nel contesto dei contatti che il paziente fa con il mondo.

Margherita Spagnuolo Lobb

Open day della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della Gestalt Diventare psicoterapeuti della Gestalt. Il modello e la formazione

Penso che oggi la psicoterapia abbia un duplice compito:
quello di risensibilizzare il corpo,
e quello del dare strumenti di sostegno relazionale orizzontale,
che possano far sentire le persone riconosciute dallo sguardo dell’altro paritario.

Margherita Spagnuolo Lobb

 
Mercoledì 22 gennaio, a Catania, l’Istituto di Gestalt H.C.C. Italy è lieto di accogliere coloro che desiderano conoscere il modello formativo della Scuola di Psicoterapia. Verrà presentata la prospettiva gestaltica, basata sui valori estetici, come etica delle relazioni di cura, e sui processi di adattamento creativo come principio di sanità.
Lo spirito che contraddistingue la psicoterapia della Gestalt è quello di cogliere gli adattamenti creativi con cui le relazioni umane si autoregolano nelle sfide evolutive intime e sociali.
A tal fine l’Istituto è impegnato ad integrare ed arricchire l’esperienza clinica con i più recenti contributi scientifici internazionali, grazie ai quali intende pervenire ad una sempre maggiore chiarezza epistemologica e ad una comprensione profonda del significato insito nell’esperienza relazionale terapeutica.
L’incontro sarà condotto dalla direttrice dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, dott.ssa Margherita Spagnuolo Lobb, didatta internazionale, autrice di testi fondamentali per il modello gestaltico, tradotti in varie lingue. Ha introdotto in Italia gli esponenti più significativi di questo approccio, dedicando il proprio impegno e la propria esperienza formativa e di ricerca alla ridefinizione ermeneutica della teoria del Sé e all’applicazione clinica del modello, con un particolare sguardo ai processi creativi che emergono nella relazione terapeuta-paziente.
Per richiedere la partecipazione clicca qui

Essere gruppo


Il modo di essere dei membri nel gruppo crea la vitalità, la qualità della presenza, e dunque la spontaneità o meno con cui la vita del gruppo attraversa le sue fasi. Il processo di gruppo è come una corrente sotterranea che dà significato agli eventi, che rappresentano le figure, il modo specifico in cui i suoi membri narrano l’identificarsi con le intenzionalità che sostengono lo sfondo.

Margherita Spagnuolo Lobb