“È l’intenzionalità di contatto implicita nel campo che determina il significato dell’esperienza, non i bisogni profondi dei singoli individui” (p.159)
Il contattare, concepito in questo modo, implica vulnerabilità. Di certo il paziente è vulnerabile. Imbarazzato, il paziente (patior: soffrire) viene da noi a chiedere aiuto in un mondo che sostiene l’autosufficienza e il crescente diniego della comunità. Noi li incontriamo solo se rendiamo anche noi stessi vulnerabili, se abbandoniamo la nostra posizione di autorità esperta, non la nostra responsabilità, e apriamo le nostre mani e il nostro cuore a loro, “ affidando noi stessi” al processo terapeutico col paziente[…]. Così la vulnerabilità, la disponibilità emotiva richiede coraggio e diverse risorse sia individuali che comuni.
Jean Marie Robine ospite dell'Istituto di Gestalt HCC Italy a Palermo
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Milano 18 Settembre 2014: Open day della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della Gestalt
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L’Istituto di Gestalt HCC Italy a Helsinki, San Pietroburgo, Asilomar e Sud Africa
La validità intrinseca del modello psicoterapico, proposto da una Scuola di Specializzazione, trova una significativa conferma anche nella flessibilità di applicazione del modello a contesti diversi tra di loro in tradizioni, lingua, cultura e valori.
E’ necessario per un modello psicoterapico non essere chiusi in una logica autoreferenziale ma aprirsi ad un’alterità costitutiva e fondante dell’orizzonte teorico-clinico di appartenenza. Questo fine settimana gli insegnamenti proposti dal nostro Istituto sono stati presentati in luoghi e contesti geograficamente lontani, ma vicini per la legittimazione e il riconoscimento conferiti al modello offerto dalla nostra formazione.
Margherita Spagnuolo Lobb ha insegnato ad Helsinki per l’Associazione Finlandese di Psicoterapia della Gestalt un seminario sulla diagnosi e il trattamento delle esperienze borderline e narcisistiche in psicoterapia della Gestalt.
Antonio Cascio a San Pietroburgo (Russia) ha inaugurato, con un workshop sui principi base, la formazione biennale condotta da didatti del nostro Istituto per allievi e didatti dell’Istituto Russo che vogliono apprendere la metodologia didattica che applichiamo nella nostra Scuola.
Gianni Francesetti ad Asilomar (California) ha partecipato al convegno della Association for the Advancement of Gestalt Therapy (AAGT) presentando il suo lavoro sulla depressione e partecipando alla riunione del direttivo per il convegno che organizzeremo nel 2016 a Taormina in cui, per la prima volta, la EAGT (associazione europea) e appunto la AAGT si uniranno in un unico convegno.
Michele Cannavò ha partecipato al 7° Congresso Mondiale di Psicoterapia a Durban in Sudafrica presentando una ricerca, da lui condotta, sugli attacchi di panico che si manifestano nelle situazioni di carcerazione.
Vogliamo oggi condividere il nostro vissuto di orgoglio per appartenere a questo Istituto in cui il dialogo, l’incontro e il confronto costituiscono l’humus e la linfa vitale della nostra comunità di insegnamento/apprendimento.
Da dove viene la responsabilità per l'altro?
Nell’attesa del seminario teorico-clinico con la Prof.ssa Donna Orange, dal titolo
L’umiltà del terapeuta, che si terrà presso la sede di Milano dell’Istituto di Gestalt HCC Italy il 19 e il 20 settembre, abbiamo il piacere di pubblicare, anche oggi, uno stralcio del pensiero di questa grande psicoanalista che ha dedicato la sua vita alla comprensione e alla cura dell’altro.
Lo sfondo filosofico e clinico della collega statunitense, che da anni collabora con Atwood e Stolorow per una rilettura del setting clinico in termini relazionali, e la sua apertura mentale verso gli aspetti relazionali dei vari approcci, anche non strettamente analitici, rendono questo workshop particolarmente adatto ad uno scambio tra metodi e al riconoscimento dell’efficacia di elementi comuni della pratica psicoterapica.
Ma da dove viene questa responsabilità per l’altro?
Winnicott ha scritto della capacità di preoccuparsi. Fino a che l’individuo non sia stato separato dalla sua originale unità madre-bambino, in condizioni ambientali sufficientemente buone, non ci sarà possibilità che sia una persona che si preoccupi per l’altro. “La capacità di preoccuparsi non è solo un modo della maturazione, ma dipende anche, per la propria esistenza, da un ambiente emotivo che sia stato abbastanza buono per un certo periodo di tempo” (1965).
L’affermazione sullo sviluppo fatta da Winnicott significherebbe che abbiamo bisogno di una partenza nella vita sufficientemente buona per prenderci la responsabilità che in realtà già abbiamo. Vivere in maniera egoistica è il risultato di una grave deprivazione emozionale e di una lesione, nella sua visione. Il nostro lavoro terapeutico significa ripristinare in noi stessi e negli altri la capacità di vivere eticamente, di vivere per gli altri, di essere preoccupati. Per alcuni questo significa che il nostro lavoro lega saldamente le ferite dell’anima assassinata sia che le torture siano accadute nell’infanzia o sotto un dittatore; perché come Loewald e Dostoevsky sapevano:
“Una persona non può vivere senza qualcosa di sacro e prezioso, derivante dalla sua fanciullezza, da portare con sé nella vita “.
Donna Orange
Tratto dalla relazione presentata alla Conferenza Internazionale tenutasi a Roma nel 2013: DAL RICONOSCIMENTO ALLA RESPONSABILITÀ: LA COSTITUZIONE DELLA SOGGETTIVITÀ
Donna Orange sarà ospite dell’Istituto di Gestalt HCC Italy a Milano.
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Milano: Open day della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia. 18 Settembre 2014
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DAL RICONOSCIMENTO ALLA RESPONSABILITÀ
La prof.ssa Donna Orange, dell’Institute for the Psychoanalytic Study of Subjectivity di New York e docente presso la New York University, sarà ospite della nostra Scuola, nella sede di Milano il 19 e 20 settembre, per un seminario teorico-clinico dal titolo:
Nell’attesa di incontrarla abbiamo il piacere di pubblicare un breve stralcio di una relazione che la professoressa ha presentato alla Conferenza Internazionale tenutasi a Roma nel 2013. Parole amorevoli e forti che ci accostano alla sensibilità e alla profondità di una donna che ha dedicato la sua vita alla comprensione e alla cura dell’altro.
Non dobbiamo mai aspettarci di essere riconosciuti nel nostro stesso nome.
Le molteplicità mi attraversano. In più, come capì Dostoevsky una volta in Siberia, la moralità non è astrazione. L’altro – forse orribile, disgustoso, richiedente, e grottesco, quantomeno bisognoso della mia cura – è mia sorella o mio fratello. Il neonato che soffre di coliche e che non può darmi niente in cambio ha bisogno che io risponda.
La responsabilità sostituisce il riconoscimento nel mondo dell’etica.
(…) Servire gli altri, senza molto riconoscimento, senza auto-promozione, significa consentirci di essere interpellati ogni giorno – sia a casa che lontano da essa. Molti chiameranno questa una vita impossibile, e sicuramente per ognuno di noi, in un dato giorno, ha i suoi limiti. Certamente, ma vediamo semplice, straordinaria bontà intorno a noi ogni giorno. Dovremmo forse accontentarci di meno?
Donna Orange
Tratto da: DAL RICONOSCIMENTO ALLA RESPONSABILITÀ: LA COSTITUZIONE DELLA SOGGETTIVITÀ
L’importanza della legittimazione e del riconoscimento: il valore del dialogo.
La scelta della Scuola di Specializzazione in psicoterapia richiede spesso un lungo periodo di gestazione denso di interrogativi, riflessioni e considerazioni sia a livello professionale che personale.
Non è un compito facile quello di orientarsi nell’attuale panorama costituito da una moltitudine di scuole e approcci psicoterapici.
Un elemento importante e significativo nella scelta di un modello che accompagnerà tutta la vita professionale è quanto e come la Scuola, con cui decidiamo di identificarci ed essere conosciuti e riconosciuti, riceve riconoscimenti e legittimazioni da parte della comunità scientifica sia nazionale che internazionale.
E’ importante per una scuola di Specializzazione non chiudersi nella torre d’avorio dell’autoreferenzialità, ma promuovere il dialogo e il confronto costante con altri modelli, con la ricerca scientifica più attuale, con studiosi di varie discipline portatori di linfa vitale per la crescita e l’innovazione.
Consideriamo altresì importante l’appartenenza della Scuola ad Associazioni che abbiano il riconoscimento, sia a livello nazionale che internazionale, della comunità psicoterapica più allargata e non soltanto relativa al proprio orientamento.
L’Istituto di Gestalt HCC Italy organizza Master, Corsi Professionalizzanti anche in lingua inglese e spagnola, Workshop internazionali con grandi esponenti della Psicoterapia e della Ricerca.
Per conoscere il suo modello, l’Istituto organizza corsi gratuiti “in contatto con la Gestalt” presso le sue sedi.
Per conoscerci meglio consulta il sito www.gestalt.it
Anticipazione uscita Quaderni di Gestalt volume XXVII 2014/1
Abbiamo il piacere di anticipare l’uscita del prossimo numero della rivista Quaderni di Gestalt che sarà dedicato alla sessualità in psicoterapia, una tematica fondante e fondamentale in ogni percorso psicoterapico.
La formazione in psicoterapia della Gestalt addestra ad una relazione terapeutica autentica e reale, in cui il terapeuta è inserito a pieno titolo in ogni vissuto, emozione e ricordo portato dal paziente. Ogni evento o accadimento è sempre e comunque letto come un fenomeno di campo e riportato al qui ed ora della relazione e al confine di contatto, considerato come il punto in cui si verifica l’esperienza e il luogo dove avviene la crescita. I contenuti e vissuti sessuali che emergono in terapia non sono esenti da questa formazione orientata al qui ed ora, alla relazione, al cambiamento generato dall’esperienza co-creata all’interno della traità terapeutica.
Nonostante la sessualità sia centrale nell’epistemologia gestaltica, e sia stata posta al centro della rivoluzione sociale e politica auspicata dai fondatori, c’è un vuoto paradossale in letteratura e nei programmi di formazione che, a volte, contribuisce, a generare nel terapeuta il vissuto di essere impreparato, in bilico tra etica e spontaneità, nel gestire la relazione quando in seduta emergono vissuti ed emozioni intime e sessuali.
Da qui la necessità teorica e metodologica di contestualizzare i vissuti sessuali nella società post moderna e declinare una prassi professionale che sia garanzia di etica e rigore deontologico all’interno delle relazioni di cura.
Lungi dal volere essere esaustivo, ci auguriamo che questo numero possa rappresentare un contributo per la fondazione di una prospettiva gestaltica contemporanea sulla sessualità in psicoterapia.
Per prenotare il volume scrivi a info@gestalt.it