Buon 25 Aprile dall'Istituto di Gestalt HCC Italy


Il 25 Aprile 1945 i Partigiani, supportati dagli Alleati, entrarono a Milano e Torino, dando il via al processo di liberazione dell’Italia dall’oppressione fascista.
La Festa della Liberazione è il simbolo della fine della dittatura e l’inizio di un percorso che condurrà alla costituzione della Repubblica.
Qualche anno dopo, dalle idee di democrazia e libertà, nasce la Costituzione Italiana.
Davanti al sentimento di confusione e annichilimento di questi giorni di crisi, è importante orientarsi su quale potrebbe essere oggi la nostra liberazione, per sapere cosa vogliamo, non solo dentro noi stessi, ma mentre guardiamo negli occhi, attivando la nostra sensibilità, chi soffre e chi è disperato.

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Ruella Frank – il corpo consapevole

I primi processi organizzativi sono evidenti e accessibili nell’adulto. Quando noi terapeuti comprendiamo i bisogni di sopravvivenza insiti in ciascuno schema che si va formando, veniamo bene informati su come il nostro paziente si organizza nel presente ed in presenza del terapeuta.

L’osservazione degli schemi somatico/evolutivi offre al terapeuta una finestra all’interno dell’esperienza del paziente, guidandolo o guidandola a una consapevolezza della sua gestualità, postura, respiro e andatura

Gli schemi volutivi non solo avvertono il terapeuta ed il paziente sulle inibizioni presenti nei supporti del contatto, ma possono essere adatti alla sperimentazione.

Tali esperimenti sullo schema permettono allo sfondo inesplorato di emergere sempre di più in una consapevole esperienza di primo piano. Questo include tutte quelle esperienze che non sarebbero emerse facilmente, con chiarezza o affatto, senza l’indagine dello schema. Ciò che si rivela è l’organizzazione psicologica del paziente, espressa attraverso la supremazia del movimento.

 Ruella Frank, da Il corpo consapevole

Ruella sarà ospite dell’Istituto di Gestalt HCC Italy per un workshop internazionale, per ricevere maggiori informazioni sull’evento clicca qui
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Corso professionalizzante: La gestione psicologica degli eventi critici. Psicologia dell’emergenza secondo il modello gestaltico.

Giorno 28 Aprile 2014  cambierà la tariffa per iscriversi al corso svolto a Palermo nel mese di Maggio:

Le richieste d’iscrizione arrivate entro il 28 aprile 2014:

  • € 160,00 per gli allievi in itinere dell’Istituto, gli studenti universitari ed i neolaureati;
  • € 180,00 per gli ex-allievi dell’Istituto ed i soci SIPG;
  • € 200,00 per coloro che non rientrano nelle precedenti categorie.

Richieste d’iscrizione arrivate dopo il 28 aprile 2014:
€ 220,00 (IVA inclusa ed ECM inclusi).

Affrettati! per compilare la richiesta di partecipazione clicca qui  

Il pensiero degli autori: un pensiero tratto dal Now-for-next in psicoterapia.

Un pensiero tratto dal Now for next in psicoterapia. La psicoterapia della Gestalt raccontata nella società post-moderna, di Margherita Spagnuolo Lobb

 
Nell’approccio fenomenologico della psicoterapia della Gestalt , il concetto di schemi relazionali di movimento (Frank, 2001) sostituisce in un certo senso la funzione che il concetto di inconscio ha avuto per la psicoanalisi. La ricerca dell’impulso inconscio che condiziona la vita di relazione sociale è sostituita dall’osservazione fenomenologica dei modi in cui il paziente costituisce i propri schemi di avvicinamento o di separazione dall’altro.
E così, la conoscenza anatomica si incorpora nella consapevolezza di un’esperienza in fieri: si tratta insomma di un realismo fenomenologico, non di una traslazione del vissuto corporeo del conflitto tra le esigenze della società adulta e la spontaneità “tribale” del bambino.
Questa è la chiave per lavorare con la profondità della superficie, sui processi corporei che nel qui ed ora condizionano il contatto terapeutico: il sentire corporeo del paziente ha motivo di esistere nella relazione. Ed è sentendosi sostenuto in questo processo intenzionato che il paziente, nel contatto con il terapeuta, può sciogliere la tensione corporea e lasciare emergere alla consapevolezza, all’immediatezza dei sensi, le emozioni spontanee

(Margherita Spagnuolo Lobb, p.116)

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L’esperienza corporea in psicoterapia

Tratto dai Quaderni di Gestalt, Volume XXVI,  2013/1
L’esperienza corporea in psicoterapia


Vi presentiamo oggi una testimonianza di Bernd Bocian, curatore della rubrica Identità e Storia dei Quaderni di Gestalt, che propone una riflessione sul lavoro corporeo in psicoterapia della Gestalt, spesso ed erroneamente assimilato  alla terapia reichiana, alla bioenergetica o da altri metodi cosiddetti “corporei”. In psicoterapia della Gestalt il lavoro corporeo non è finalizzato ad intense catarsi emotive attraverso l’uso di tecniche aprioristiche all’incontro con l’altro, l’obiettivo non è di minare le resistenze attraverso metodi provocatori. Si tratta spesso di un “lavoro in piccolo”,  non spettacolare; un lavorare passo dopo passo verso la consapevolezza, l’integrazione  e l’assimilazione all’interno di un processo terapeutico in cui paziente e terapeuta costantemente scoprono se stesso e l’altro e inventano progressivamente la loro relazione  
 
 
Contatto e supporto, in un rapporto dinamico fra figura e sfondo, costituiscono una parte essenziale del lavoro in terapia della Gestalt. L’obiettivo non è quello di arrivare a rapidi sfoghi emotivi, ad una catarsi fine a se stessa, o a minare e provare a spezzare le resistenze attraverso i metodi provocatori (…). A questo sia Laura che Fritz Perls si sono sempre opposti. Le funzioni di supporto comprendono: «L’ereditarietà ed i fattori costituzionali (fisiologia originaria, ecc.); abitudini acquisite che sono diventate automatiche e pertanto equivalenti alla fisiologia originaria (atteggiamento, linguaggio, maniere, tecniche, ecc.); e l’esperienza di qualunque tipo, pienamente assimilata. Soltanto ciò che è completamente assimilato ed integrato nel funzionamento totale dell’organismo può diventare supporto» (ibid.).
Si tratta spesso di un “lavoro in piccolo”, non spettacolare: lavorare passo dopo passo alla percezione delle resistenze croniche e automatizzate, psichiche come corporee, allo scioglimento delle strutture del carattere, o gestalten cristallizzate, non più consapevoli. Intense catarsi emotive sono spesso “spettacolari” e, in determinate condizioni, possono mettere di nuovo in moto un processo terapeutico bloccato.
Il loro effetto dura però solo per breve tempo se manca il supporto per l’integrazione. Esperti terapeuti come Fritz e Laura Perls questo lo sapevano.
(…) Secondo Laura Perls un terapeuta della Gestalt non applica specificatamente alcuna “tecnica”. Lei preferì parlare di uno “stile” personale, cioè di “un modo di esprimersi e comunicare” del tutto personale (1989, p. 95) che ha come sfondo la propria complessiva esperienza di vita e le proprie capacità professionali. «La terapia è un processo innovativo, in cui paziente e terapeuta costantemente scoprono se stesso e l’altro e inventano progressivamente la loro relazione» (ibid.).

Bernd Bocian

 
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Le pubblicazioni dell'Istituto: Il now-for-next in psicoterapia.

 Il now-for-next in psicoterapia. La psicoterapia della Gestalt raccontata nella società post-moderna, di Margherita Spagnuolo Lobb, Franco Angeli Milano.

 

La psicoterapia della Gestalt vede la relazione terapeutica come il rivelarsi di una co-creazione tra paziente e terapeuta. Attraverso casi clinici, l’autrice conduce il lettore in un percorso di comprensione dell’approccio gestaltico, focalizzato sul desiderio di contatto che anima il disagio relazionale, sul processo che ne rivela la “musica”. Il terapeuta sta nel qui-e-ora, ma sostiene il now-for-next, l’energia di contatto che, in ogni sofferenza, chiede di svilupparsi con spontaneità.  Attraverso i dieci capitoli, l’autrice fa dono della maturità professionale e umana sviluppata in trent’anni di instancabile lavoro per la psicoterapia della Gestalt, in Italia e all’estero. Espone una stimolante riflessione su molteplici aspetti dell’approccio gestaltico contemporaneo: il contributo della psicoterapia alla società odierna, le nuove forme di aggressività, il concetto di campo fenomenologico, le riflessioni sull’amore in psicoterapia, il passaggio da un’ottica diadica a un’ottica triadica come superamento dell’epistemologia edipica, il sostegno del now-for-next nella coppia, nella famiglia e nei gruppi.
Ma i pregi di questo libro non si limitano a dimostrare le interconnessioni tra scuole, o ad aggiornare la psicoterapia della Gestalt alla società contemporanea, approfondendone la tecnica in vari contesti clinici. Per me questo libro ha anche un altro pregio: coinvolge il lettore in un’avventura che non è solo intellettuale ma anche emozionale. E questa è una caratteristica centrale della psicoterapia della Gestalt che mi ha sempre affascinato.

(dalla presentazione di Paolo Migone)

Il libro è disponibile anche in versione inglese
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INDICE..

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Narrative Self: L’esperienza della formazione psicoterapeutica, raccontata da chi inizia il primo anno


Provare a dare parole, a mettere per iscritto sensazioni, pensieri ed esperienze diventa per me il primo passo per cominciare a narrare, a narrarmi, primo passo per imparare a leggermi.
La sensazione di essere “nel posto giusto” mi ha accompagnata dal primo momento in cui mi sono accomodata, e mi ha seguito ogni weekend in maniera del tutto rassicurante. Sin dal principio, non ho sentito la naturale estraneità del nuovo (colleghi, luogo, allieve e didatti) e l’entusiasmo dell’inizio si è pian piano trasformato in una cornice entro la quale sentivo di potermi muovere con spontaneità e disinvoltura.
Scoprire ciò che il gruppo riesce ad attivare, la potenza e la forza che può venir fuori dall’unione di più persone dentro una stanza potrebbe essere davvero sconvolgente, se non ci fosse un “filo rosso” che sa dare un nome alle cose, alle sensazioni, alle emozioni e alle percezioni che in maniera del tutto confusa si presentano al corpo e alla mente.
Il luogo dove la teoria incontra realmente la tecnica, dove cominci ad imparare ad ascoltare gli altri e te stesso, diventa in sé formazione. Formazione didattica e formazione di un pensiero divergente, un pensiero destrutturante che, con garbo e delicatezza, “smonta” giudizi e conoscenze antiche su di sé e sull’ipotetico paziente, che nella mia immaginazione ha cominciato a delinearsi in maniera sempre più nitida e vivida. Gli altri, allora, non sono più semplici specchi che riflettono ciò che sei e che mostri, ma Altri che donano parti di sé e accolgono il tuo dono.
Il posto giusto dove poter cucire un vestito comodo. Sento di averlo trovato anch’io!
 

Federica La Pietra

(Allieva del 1° anno, sede di Palermo)

Chi siamo 

News da Milano: Terapia Gestalt aplicada a la psicopatología y a las perturbaciones contemporáneas

Terapia Gestalt aplicada a la psicopatología y a las perturbaciones contemporáneas

Milano 9-13 Aprile 2014 

Psicoterapeuti della Gestalt di lingua spagnola, provenienti da Messico, Cile, Spagna, Norvegia, Italia si sono riuniti questa settimana, a Milano, per partecipare al secondo incontro di psicopatologia gestaltica organizzato dall’Istituto di Gestalt HCC Italy.

Il tema di questo secondo seminario, che oggi si avvia alla conclusione, è dedicato all’esperienza borderline e alle esperienze d’ansia somatizzata, ed è condotto dal direttore dell’Istituto,  Margherita Spagnuolo Lobb e dal direttore dell’Istituto francese di Gestalt, Jean Marie Robine.

Riportiamo l’entusiasmo e il vissuto di gratitudine dei partecipanti per la possibilità, offerta dal nostro Istituto,  di uno spazio e di un tempo in cui confrontarsi sulla diagnosi e sul trattamento delle nuove evidenze cliniche portate dai loro pazienti, e di mettersi in gioco, nei lavori personali con i didatti, sulle risonanze e i vissuti emozionali che i pazienti sempre evocano negli psicoterapeuti.


I corsi di psicopatologia gestaltica organizzati dall’Istituto e coordinati da Gianni Francesetti si svolgono in lingua inglese, spagnola, e italiana.

Per Iscrizioni/Inscripciones e informazioni/Información: info@gestalt.it