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A Siracusa si riuniscono giovani rotaractiani da tutta la Sicilia per imparare ad essere leader del futuro
Quaderni di Gestalt XXVI, 2013/2- Ho sperato di trovare un dio o una dea…
Ho sperato di trovare un dio o una dea…
…Continuiamo a ricordare e narrare Daniel Stern proponendovi una traccia della sua lectio magistralis, tenuta presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Palermo, ove il 13 maggio 2006 gli è stata conferita la laurea ad honoris causa.
Tratto da: Daniel N. Stern: una biografia intersoggettiva di Aluette Merenda e Alessandra Salerno.
In Quaderni di Gestalt, Volume XXVI, 2013/2:
Il pensiero di Daniel Stern e la psicoterapia della Gestalt
Ho sperato di trovare un dio o una dea dell’antichità che possedesse il dono della lettura della mente (non della divinazione) e che potesse offrirla ad un essere umano. Questo dono renderebbe le menti degli altri trasparenti. Devo ancora trovare una tale divinità. I miei colleghi, affidabili in questo campo, mi hanno assicurato che la mia ricerca è vana. Almeno nell’antichità occidentale la mente non era confinata né imprigionata nella testa o nel cuore di un individuo. La mente circolava più liberamente, ricevendo costantemente input dalla natura e dagli dei. Essa non apparteneva a qualcuno come proprietà privata e segreta. Non vi era una grande necessità del dono di rendere le menti altrui trasparenti.
Le pubblicazioni dell'istituto: Il dolore e la bellezza
Siamo lieti di annunciavi la prossima pubblicazione di
Il dolore e la bellezza. Atti del terzo convegno della società Italiana di Psicoterapia della Gestalt
a cura di: G. Francesetti, M. Ammirata, S. Riccamboni, N. Sgadari e M. Spagnuolo Lobb.
Questo testo raccoglie i contributi del III Convegno della Società Italiana di Psicoterapia della Gestalt sul dolore e la bellezza. Siamo esposti, sovraesposti alla bellezza oggettuale e al dolore visivamente rappresentato, ma proprio questa continua esposizione ci desensibilizza alla bellezza relazionale, al dolore vivo che trasforma, alla speranza che in questa trasformazione dimora. Gli autori che hanno contribuito a quest’opera leggono questa tendenza al torpore, all’anestesia, alla narcosi come tratto caratteristico dello sviluppo sociale attuale.
Il convegno ha sottolineato una precisa visione della psicopatologia e della psicoterapia: La psicoterapia è assenza al confine di contatto, quindi anche anestesia e protezione dal dolore. La psicoterapia riapre i sentieri del sentire, dà dignità e dimora al dolore, ne rivela la bellezza e lo trasforma nell’arte del contatto tra terapeuta e paziente, tra l’organismo e il suo ambiente.
I contributi raccolti in questo libro spaziano dalla psicopatologia e la clinica al dialogo politico, dalla riflessione teorica alla prospettiva sociale, dal contributo con l’arte alla prospettiva interculturale.
Per prenotare il libro scrivi a info@gestalt.it
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Narrative self- le parole degli allievi
“ Il confine in evoluzione “ 2° incontro di Supervisione con Margherita Spagnuolo Lobb – 6 Marzo Siracusa-
“Inserire la supervisione nella quotidianità della propria professione di terapeuti vuol dire costruire una dimensione interiore edificante e, nello stesso tempo, vuol dire acquisire quegli strumenti che permettono ad essa di diventare patrimonio spendibile. Si crea così un circuito esistenziale che va ben oltre il semplice correggersi o essere corretti, che va ben oltre le sensazioni di giudizio o critica, che supera l’idea di giusto o sbagliato. La supervisione sostiene lo stile terapeutico e favorisce il senso da dare ad ogni incontro, estende il significato profondamente umano del setting rendendolo quasi universale”.
Giovanna Triberio
13 marzo 2014 – primo seminario in contatto Palermo
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Il pensiero degli autori
Dagli Atti del Terzo Convegno SIPG Il Dolore e La Bellezza
La ricchezza delle analisi e delle voci, percepibile anche in questa raccolta fin dalle prime pagine, imprime al confronto un movimento che si rinnova, variegato, ad ogni contributo. E d’altra parte è questo il leitmotiv dell’intero convegno (…), il desiderio di incontrarsi oltre le differenze. Questa la figura che emerge da un ground in grado di sostenere e contenere le diverse anime della psicoterapia della Gestalt. Un incontrarsi che porta con sé, ancora oggi, il dolore e la bellezza insite nelle diversità che, nell’incontro di voci e corpo, possono diventare terreno fertile per donare di senso e di significato le direzioni che i padri fondatori della Gestalt Therapy hanno tracciato.
Gianni Francesetti, Michele Ammirata, Silvia Riccamboni, Nunzia Sgadari,
Margherita Spagnuolo Lobb
Quaderni di Gestalt volume XXVI 2013/2: Il pensiero di Daniel Stern e la psicoterapia della Gestalt
Iniziamo a raccontare Daniel Stern attraverso le testimonianze della moglie Nadia Bruschweiler Stern, e di quattro suoi colleghi italiani, che gli sono stati particolarmente vicini: Massimo Ammaniti, Nino Dazzi, Vittorio Gallese e Graziella Fava Vizziello.
Stralci di testimonianze tratte dal Quaderno di Gestalt, Volume XXVI, 2013/2:
Il pensiero di Daniel Stern e la psicoterapia della Gestalt
Da un punto di vista intellettuale Dan sapeva come cercare, osservare, descrivere, contestualizzare e mettere in evidenza elementi universali dell’esperienza umana. Questi aspetti sono necessariamente collegati a molte teorie e discipline diverse. Credo che il suo lavoro fosse al di sopra di queste differenze, sempre alla ricerca degli aspetti fondamentali delle interazioni e delle relazioni umane.
Da un punto di vista umano, aveva una squisita capacità di entrare in contatto con le persone, facendo sempre sentire speciali coloro che incontrava. Questo aveva a che fare con il suo bisogno di seduzione, ma soprattutto era la sua fonte di vitalità e il suo campo di ricerca. Era curioso nei confronti della gente e viaggiava impegnandosi intensamente in ogni scambio. E così, quando incontrava le persone era sempre molto coinvolto, facendole sentire valorizzate dalla luce che emanava, per poi scomparire altrove con il suo raccolto.
Nadia Bruschweiler Stern
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Seconda supervisione a Siracusa- 6 Marzo 2014
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Training Autogeno a Siracusa – 6 Marzo 2014
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