29-30 Novembre 2013 Psichiatria: Nuove classificazioni del DSM 5 e prospettiva gestaltica Con il Prof Piero Petrini

L’evento ha previsto un Open-day della Scuola di Specializzazione e due tavole rotonde in cui numerosi esperti del mondo della psichiatria e della psicoterapia hanno valutato il nuovo manuale psichiatrico DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), giunto alla quinta edizione.
La giornata di studio era stata preparata dal seminario (sulla stessa tematica) del giorno precedente, riservato agli allievi ed ex allievi della Scuola di Specializzazione, agli psicoterapeuti della Gestalt.
La dottoressa Margherita Spagnuolo Lobb, direttore dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, ha introdotto i lavori della giornata ricordando l’importanza della diagnosi nel lavoro psicoterapico, così come nel lavoro nei servizi pubblici. “È necessario fare dialogare due prospettive epistemologiche diverse, quella della valutazione e quella della cura. Siamo qui per interrogarci e trovare strade percorribili che non dimentichino l’umano”, ha detto aprendo i lavori.
“È uno strumento molto utilizzato dagli psichiatri e dagli psicologi, che ha suscitato da subito punti interrogativi negli stessi autori”, afferma la dott.ssa Valeria Rubino, chair della tavola rotonda.
Il professore Piero Petrini, esperto in disturbi di personalità, ha presentato uno schema chiaro delle nuove classificazioni e ha precisato che il tentativo di questo nuovo manuale è di avvicinarsi ad una comprensione delle patologie che tenga conto della globalità della persona, e della sua relazione con l’ambiente. Proprio per questo, la diagnosi diventa più complessa e affida al professionista una maggiore responsabilità.
Il dott. Giuseppe Cannella, psichiatra psicoterapeuta della Gestalt, ha sottolineato le diverse epistemologie a cui il fare diagnosi e il fare psicoterapia appartengono.
Il prof. Daniele La Barbera ha descritto le nuove categorizzazioni delle dipendenze patologiche e le ha poeticamente collegate con il bisogno di legame, traendo spunto dal racconto del “Piccolo Principe”.
Il professore Santo Di Nuovo ha presentato i test psicologici che offrono interessanti collegamenti utili anche per la diagnosi del DSM 5, e ha offerto uno stimolante confronto con gli approcci fenomenologici.
Il dott. Salvatore Libranti ha presentato un caso di dipendenza da alcool felicemente trattato con la psicoterapia della Gestalt.

Nel pomeriggio, gli psichiatri, dott. CannavòSgarlataCannella e Garofalo hanno esposto le attuali problematiche nell’espletamento del servizio pubblico di salute mentale.
La dott.ssa Spagnuolo Lobb ha concluso i lavori notando come il dolore del disturbo mentale, che è il dolore più profondo dell’anima, non è mai solo del singolo, ma è sempre di tutti. “La psicoterapia della Gestalt, che focalizza ciò che accade al confine di contatto tra organismo e ambiente, si identifica in questa posizione mediana, tra realtà individuale e realtà sociale, per questo è relazionale e politica. Ogni società che aspiri ad un futuro deve sapere prendersi cura dei bambini dei poeti e dei folli”, ha detto, parafrasando Heidegger.
Con questo augurio per la nostra società e per la gestione politica del dolore umano si è concluso il convegno.
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E’ arrivato alla seconda giornata il convegno, iniziato ieri a Roma, dal titolo

LE FORME DELL’INTERSOGGETTIVITÀ NELLO SVILUPPO E NELLA CLINICA

un evento unico organizzato dal Prof. M.Ammaniti in ricordo di Daniel Stern, in cui la moglie Nadia e alcuni tra i suoi più significativi amici italiani si ritrovano insieme per confrontarsi sui doni che hanno ricevuto da lui, e sugli sviluppi del suo pensiero che vorrebbero portare avanti anche dopo la sua morte.
Gli studi e le ricerche di Stern hanno  imposto al mondo della psicoterapia (al di là dei modelli di appartenenza) nuove riflessioni e in alcuni casi svolte epistemologiche sull’idea di sviluppo, sulla concezione della mente, sulla strutturazione dell’identità e sulla relazione terapeutica.
Margherita Spagnuolo Lobb è stata invitata ad offrire il suo contributo al convegno nella sua duplice veste di amica di Stern e di esponente, tra le più significative, e riconosciute a livello internazionale, della psicoterapia della Gestalt.
Presenterà oggi la sua relazione dal titolo “Il sé come spontanea co-creazione: lo sguardo estetico e fenomenologico sullo sviluppo e sulla clinica”, una testimonianza dell’influsso del pensiero di Stern sulla clinica e sulla prospettiva evolutiva in psicoterapia della Gestalt.
I momenti di confronto teorico-clinico che Daniel Stern nel corso degli anni ha donato alla nostra Scuola hanno, infatti,  costituito per l’Istituto di Gestalt HCC Italy l’incipit per avviare una complessa attività di ricerca e di studio su una prospettiva evolutiva adeguata per guardare allo sviluppo del paziente nel qui e ora dell’incontro terapeutico e in linea con la teoria della complessità e con le moderne teorie evolutive.
Nei prossimi giorni pubblicheremo alcuni interessanti stralci sulle due giornate del convegno.