"L'intervento gestaltico con i bambini" – seminario di supervisione con Margherita Spagnuolo Lobb, giovedì 4 aprile 2013 a Siracusa

Siracusa, giovedì 4 aprile dalle ore 14.30 alle ore 19.30

Margherita Spagnuolo Lobb conduce il seminario di supervisione

L’intervento gestaltico con i bambini


La musica che il bambino impara a suonare è a sua volta parte di una musica più grande, che è quella creata nel campo fenomenologico. Come scrive Ruella Frank: “Gli schemi [di movimento] non sono del bambino, e nemmeno dell’ambiente, bensì del campo di relazione”. Non si tratta di un’autoregolazione organismica (secondo la tradizionale antropologia umanistica che rimane in una prospettiva individualistica), ma dell’autoregolazione di un campo situazionale di contatti. Bambino e caregivers creano insieme il loro incontro, in una zona di confine che la psicoterapia della Gestalt ben definisce come “confine di contatto”, in una logica esperienziale, processuale e fenomenologica. Ecco perché lo sviluppo – anche quello corporeo – avviene in un campo fenomenologico o situazionale e le acquisizioni che ne derivano sono come codici esperienziali che ogni persona inserisce nel proprio modo di essere-con nel qui-e-ora.

Margherita Spagnuolo Lobb

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Auguri di Buona Pasqua

Morte e resurrezione in un passaggio: questo il senso della Pasqua. Dal punto di vista estetico, possiamo dire che c’è un legame tra dolore e bellezza.
Lo psicoterapeuta della Gestalt lavora sul growing edge, sul confine in evoluzione del dolore, e della bellezza insita nel dolore. C’è sempre un’integrità e un “movimento-verso” nel dolore di ogni persona.
Margherita Spagnuolo Lobb
 
Credevo che il mio viaggio
fosse giunto alla fine
mancandomi oramai le forze.
 Credevo che la strada
davanti a me
fosse chiusa
e le provviste esaurite.
Credevo che fosse giunto
il tempo
di trovare riposo
in una oscurità pregna
di silenzio.
Scopro invece che i tuoi
progetti
per me non sono finiti
e quando le parole ormai
vecchie
muoiono sulle mie labbra
nuove melodie nascono dal
cuore;
e dove ho perduto le tracce
dei vecchi sentieri
un nuovo paese mi si apre
con tutte le sue meraviglie.
Tagore – Da Gitanjali 

Pubblicazione in lingua spagnola del libro di Margherita Spagnuolo Lobb "Il now-for-next in psicoterapia. La psicoterapia della Gestalt raccontata nella società post-moderna"

Annunciamo con piacere che il libro di Margherita Spagnuolo Lobb,

Il now-for-next in psicoterapia.

La psicoterapia della Gestalt raccontata nella società post-moderna

 (edizione originale pubblicata da FrancoAngeli, 2011)

è stato tradotto e pubblicato in lingua spagnola dalla casa editrice Los Libros de CTP.

La traduzione è stata curata da Carmen Vazquez Bandin, direttrice del Centro di Psicologia e Psicoterapia di Madrid.
A breve sarà disponibile anche in lingua inglese.

Dalla prefazione dell’edizione spagnola
Questo libro è serio e chiaro. Margherita arricchisce ogni capitolo e ogni definizione concettuale con esempi tratti dalla sua esperienza clínica e personale, e presenta il suo modello terapeutico ai lettori.
Si impegna a portare il pensiero gestaltico e le sue riflessioni non soltanto nel lavoro dello psicoterapeuta (sul piano sia teorico-metodolocico che clinico), ma anche all’interno di tutte le relazioni che permeano la sua vita, dai rapporti con i colleghi gestaltisti a quelli con la comunità psicoterapica connotata da identità, voci e modelli diversi. Forse è per questo, che Margherita Spagnuolo Lobb è uno dei terapeuti gestaltici più conosciuti e riconosciuti nel nostro panorama psicoterapéutico contemporáneo.
(…) Spero che il libro serva da guida e aiuto per chi inizia o approfondisce il cammino gestáltico e che il lettore non introietti ciò che legge senza metterlo in discussione (l’introiezione massiva tanto aborrita da Perls), nè che scarti qualsiasi concetto senza sminuzzarlo e contrastarlo con le proprie idee, al fine di assimilare realmente questi contenuti così innovativi e interessanti per lo stile terapeutico.

Carmen Vázquez Bandín

Direttore del Centro di Terapia e Psicología

Madrid, Spagna

 
 

Il ground e l’aggressività: la ricerca di contenimento e di senso nel processo di differenziazione

È difficile oggi parlare di aggressività positiva.
Senza il senso di solidità del ground, la figura non può formarsi con chiarezza e non ci si può orientare nelle relazioni – specialmente in quelle difficili – con consapevolezza e intenzionalità.
Il sentire sociale diventa sempre più “liquido”: può prendere molte forme e allo stesso tempo non ha né contenimento né struttura. Manca il ground relazionale su cui l’esperienza della novità dell’emozione possa condurre al contatto con l’altro, piuttosto che alla sua distruzione indiscriminata.
La relazione terapeutica, come qualsiasi altra relazione, deve far fronte a questo senso di emergenza contenendo il caos che caratterizza l’inizio di ogni esperienza, e garantendo la presenza “ovvia” dell’altro significativo: da questa esperienza può emergere la differenziazione di sé.
È necessario fornire braccia forti che possano contenere e fare rilassare lo stress del vivere senza l’altro accudente, in una solitudine angosciante in cui tutto è richiesta di performance; braccia che possano fare riposare e concentrare sulle emozioni, sulla direzionalità dell’eccitazione, affinché si possa finalmente individuare “chi sono io e cosa voglio da te”.

Margherita Spagnuolo Lobb

Convegno di studi "Psicologia e Giustizia", svoltosi a Siracusa il 16 marzo 2013


Sabato 16 marzo si è svolto al palazzo Vermexio il Convegno di studio: “Psicologia e Giustizia. Funzioni e competenze della psicologia forense”. L’evento, organizzato dalla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia dell’Istituto di Gestalt HCC Italy (diretto dalla dott.ssa Margherita Spagnuolo Lobb), è stato accreditato dall’Ordine degli Avvocati e patrocinato dall’Ordine degli Psicologi.  Dopo l’introduzione alla tematica della direttrice della Scuola, hanno presentato le loro relazioni i professori Santo Di Nuovo (Presidente dei Corsi di Laurea in Psicologia) e Salvatore Aleo (ordinario di diritto penale e criminologia) dell’Università di Catania, la professoressa Di Vita dell’Università di Palermo e l’avv. Sebastiano Grimaldi di Siracusa.

Gli avvocati sono l’avamposto di un disagio sociale che colpisce i legami familiari e in primo luogo i bambini, spesso vittime silenziose di conflitti o perfino di abusi da parte degli adulti. Essi assistono a questi drammi umani sapendo che condizioneranno negativamente la vita dei minori, eppure senza strumenti per orientarsi in questo dolore.
Negli incarichi giudiziari, la figura del consulente tecnico, in quanto ausiliario del Giudice, riveste particolare importanza in relazione alle competenze professionali richieste.
Il dialogo tra i relatori ha rilevato la necessità culturale e sociale di aggiornare il ruolo del consulente tecnico (di ufficio o di parte), affinché non fornisca una semplice lettura preordinata delle dinamiche che osserva, ma che sia innanzitutto l’osservatore di una situazione, di cui egli stesso fa parte.
Il Modello dell’Istituto di Gestalt HCC Italy

Il modello dell’Istituto di Gestalt HCC Italy “incarna” un approccio fenomenologico-relazionale, che si riferisce alla complessità dell’esperienza concreta (che come tale non può sottrarsi alla sensorialità) che i soggetti coinvolti fanno della situazione posta a giudizio, più che esclusivamente alla norma, sia essa diagnostica o giuridica.
L’intenzionalità delle persone coinvolte, più che la categorizzazione del loro disturbo, consentono di guardare a cosa succede nel “campo esperienziale”, che riguarda le relazioni più che i singoli individui.
La dott.ssa Jlenia Baldacchino, didatta dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, ha presentato il Master professionalizzante in Psicologia Forense ad orientamento fenomenologico-relazionale. Tecniche e strumenti per la consulenza in ambito civile e penale”, che inizierà a maggio 2013 a Siracusa e che offrirà a psicologi, medici, avvocati e professionisti delle attività peritali competenze teoriche, metodologiche e tecniche e la professionalità necessaria per svolgere la consulenza in tutte quelle situazioni per cui è stato previsto un procedimento giudiziario.
Il Master in Psicologia Forense inizierà a maggio 2013


Per informazioni sul programma e le modalità di iscrizioni al Master, clicca qui
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Quaderni di Gestalt n. 2012-2: anticipazioni…


Negli ultimi anni l’Istituto di Gestalt HCC Italy ha dedicato ampio spazio al settore della ricerca e allo studio sull’importanza di una prospettiva sullo sviluppo in psicoterapia. Il numero in uscita dei Quaderni di Gestalt n. 2012-2 è dedicato a psicoterapia della Gestalt e prospettiva evolutiva. Proponiamo come primo contributo un’intervista della dott.ssa M. Spagnuolo Lobb al prof M. Ammaniti professore ordinario di Psicopatologia dello Sviluppo all’Università “La Sapienza” di Roma. Il dialogo assume i toni di un contradditorio appassionato – tra epistemologie, modelli e identità diverse – sul tema della mentalità evolutiva sia in psicoterapia che nella ricerca. Basandosi sull’evidenza dei risultati di ricerche attuali, gli autori concordano nell’affermare che la realtà dello sviluppo possiede una variabilità e una complessità che le tradizionali teorie stadiali non esprimono.
Vi anticipiamo di seguito il sommario, nei prossimi giorni pubblicheremo nel blog anche gli abstract degli articoli.

 

Per maggiori informazioni su “Quaderni di Gestalt” clicca qui

In contatto con la Gestalt. Seminari presso le sedi di Catania e Milano

Seminari in contatto

Sede di Catania

 
 
26 marzo 2013 
“Fenomenologia della relazione”. La psicoterapia della Gestalt: istruzioni per l’uso Dott.ssa M. Spagnuolo Lobb – Direttore Istituto
17 aprile 2013 
L’identità di genere e orientamento affettivo sessuale Dott. S. Libranti – Didatta Istituto
30 maggio 2013 
Le radici e le ali: movimenti creativi della crescita. La psicoterappia della Gestalt e gli adolescenti Dott.ssa G. Busso – Psicoterapeuta della Gestalt, Dott.ssa A. Tavera– Psicoterapeute della Gestalt
18 giugno 2013 
Comunità e cura: linee guida per un approccio gestaltico al lavoro nelle comunità per minori Dott.ssa B. Buonomo – Didatta Istituto, Dott. S. Messina – Didatta Istituto
23 settembre 2013 
Lo psicologo in tribunale. La psicoterapia della Gestalt e il lavoro con i figli contesi Dott.ssa J.Baldacchino – Didatta Istituto, Dott.ssa S. Mignosa – Psicoterapeuta della Gestalt
10 ottobre 2013 
“No drugs, no future”? Ermeneutica dell’addiction in Psicoterapia della Gestalt Dott. G. Pintus – Didatta Istituto
13 novembre 2013 
I distacchi, gli addii, le perdite. Sostenere la capacità di separarsi per lasciar andare l’impossibile Dott. G. Armenia – Didatta Istituto Dott.ssa, M. Fazio – Psicoterapeuta della Gestalt
29 novembre 2013 
Le direzioni dell’invisibile. Il gruppo di psicoterapia ad orientamento gestaltico Dott.M. Cannavò – Didatta Istituto, Dott. G. Mirone – Didatta Istituto
12 dicembre 2013
Neuroscienze e psicoterapia della Gestalt: nuove applicazioni della psicoterapia Dott.ssa M. Spagnuolo Lobb – Direttore Istituto
 

Seminari in contatto

sede di Milano

 
 
 
1 febbraio 2013 
E-mozione: la noia Gianni Francesetti intervistato da Roberta La Rosa
1 marzo 2013 
E-mozione: la vergogna Pietro Cavaleri intervistato da Alessia Tedesco
19 aprile 2013 
E-mozione: la passione Margherita Spagnuolo Lobb intervistata da Stefania Benini
17 maggio 2013 
Dentro, fuori, tra: il luogo delle emozioni Alessia Repossi e Silvia Tosi
Per info e iscrizioni clicca qui

In contatto con la Gestalt

Ispirati e orientati dal valore fondante del contatto i seminari gratuiti In contatto con la Gestalt costituiscono uno spazio e un tempo di apertura e di incontro del nostro Istituto con il territorio, un’occasione per coloro che vogliono conoscere il nostro modello di psicoterapia o semplicemente sono curiosi sulle possibilità di applicazione del metodo gestaltico nei diversi contesti lavorativi. Lanciati nella sede di Palermo, si svolgono ormai anche a Catania, Milano, Caltanissetta, con una sequenza di temi che si configura come un percorso formativo propedeutico alla Scuola.
Nel corso degli incontri, in un caleidoscopio di individualità e professioni,  si muovono storie ed esperienze diverse, si intrecciano conoscenze e relazioni, emergono domande e  riflessioni, fecondi di sempre nuovi  apprendimenti.
Ogni anno i seminari rappresentano per i Didatti dell’Istituto una possibilità di approfondimento di tematiche professionali specifiche, un viaggio appassionante alla ricerca di verità poliedriche, co-create con i partecipanti.
 
Per i partecipanti rappresentano la possibilità di esplorare un modello di psicoterapia, ma anche di fare esperienze di radicamento nel gruppo, che con il tempo inizia ad essere vissuto con familiarità e appartenenza attraverso una presenza vibrante di ciascuno al confine di contatto.
 
Quest’anno il ciclo dei seminari in contatto giunge alla sua quarta edizione: inizia un nuovo viaggio pieno di entusiasmo e fiducia nel nuovo.
Tutto ciò è reso possibile dal generoso impegno dei didatti, dalla loro consolidata
competenza professionale e formativa, dalla fiducia nell’appartenenza ad una comunità di insegnamento-apprendimento.

Seminari in contatto
sede di Palermo


4 Aprile – Dott.ssa A.Basile, Dott.ssa S.Marotta
Gli adolescenti nella società post-moderna: la creatività nella ribellione
 
7 Maggio – Dott. A.Macaluso
Consapevolezza, concentrazione e incontro terapeutico
 
 20 Giugno – Dott.ssa M.Smiraglia
La pace come adattamento creativo nelle relazioni intime e sociali                
     
4 Luglio – Dott.ssa G.Merlo
Analfabetismo affettivo-relazionale e vuoti istituzionali socio-sanitari            
 
12 Settembre – Dott.ssa T.Borino, Dott.ssa B.Crescimanno
Supervisione: Come guardare alle situazioni di impasse
 
26 Settembre – Dott.ssa R.Militello
I Traumi raccontati e visti dai bambini
 
10 Ottobre – Dott.ssa V.Polizzi
Patologie gravi e dinamiche familiari: il contributo della PdG
 
24 ottobre – Dott.ssa M.Spagnuolo Lobb, Dott.S.La Rosa
Il maschile e il femminile nella clinica gestaltica
 
7 Novembre – Dott.ssa B.Crescimanno
Sulla strada di Alice…… conoscere la pdG attraverso la lettura di
“Alice nel paese delle meraviglie”
 
28 Novembre –Dott.ssa I.Porrovecchio, Dott.ssa V.Campo
La psicoterapia della Gestalt e il lavoro con i bambini
 
19 dicembre – Dott.ssa M.Spagnuolo Lobb, Dott.ssa T.Borino
Il “something more” della psicoterapia della Gestalt nel lavoro clinico
Per iscriverti gratuitamente ai prossimi seminari clicca qui

Seminario "In contatto… con la Gestalt": la vergogna – Milano 1 marzo 2013

Venerdì 1 marzo si è svolto presso la sede di Milano il secondo incontro del ciclo “In contatto con la Gestalt”.
Tema delle serate di quest’anno sono le E-MOZIONI che accadono in un campo sempre in movimento, come quello della relazione; il gruppo di lavoro milanese si è dunque interrogato sulle emozioni della noia, della vergogna, della passione, con uno sguardo finale al luogo delle emozioni.
Nell’incontro del primo marzo Alessia Tedesco ha intervistato Piero Cavaleri sul tema della “vergogna”.
La “vergogna” si profila come un’emozione complessa, già a partire dall’etimologia: “timore” secondo la radice latina, “nascondimento” secondo la radice indoeuropea. Molti gli autori che hanno trattato tale emozione nel tempo, guardandola da diversi punti di vista: poeti, filosofi, psicologi.
Ecco uno stralcio del dialogo:
“Che cosa pensi della vergogna come emozione?” – “Esistono almeno due registri tramite cui poter guardare alla vergogna: il registro esistenziale e il registro psicologico”.
All’interno del filone di pensiero filosofico, Jean Paul Sartre ne parla come di un’emozione “riflessiva”, per cui l’Io, il Per Sé, si vergogna di sé stesso; partendo da qui, poi, il filosofo continua definendola un’emozione “relazionale” dal momento che il Per Sé si vergogna di fronte a qualcun altro che lo giudica. “Ci sembra interessante guardare alla vergogna come a un’emozione che fa parte della relazione: cosa pensi a riguardo?” -“Il soggetto, vergognandosi di fronte a un altro, si pone esso stesso in posizione di oggetto: si oggettifica poiché si vergogna e si vergogna poiché ha derogato all’insieme di regole sociali condivise che sono alla base delle relazioni proprie dell’essere umano evoluto… è come se il soggetto fosse venuto meno ad un accordo tra uomini evoluti. Da un punto di vista evoluzionistico, infatti, noi ci siamo evoluti differenziandoci dal mondo animale, di cui pure facciamo parte, e questa umanità trova il suo fondamento nell’appartenenza  ad un campo relazionale. Ogni volta che sentiamo di tradire lo sfondo condiviso di regole scatta la vergogna: come uno strappo alla nostra umanità che lascia intravvedere agli occhi degli altri una sorta di animalità. E’ una cosa con cui dobbiamo fare i conti anche quando lo “strappo” è motivato magari da una battaglia per dei cambiamenti che riteniamo giusti (come i diritti per le donne per esempio)”.
È questa una visione evoluzionistica del tutto innovativa, una sorta di rivoluzione copernicana nel modo di intendere la vergogna come una componente inevitabile della nostra condizione umana che, al di là dei suoi risvolti patologici, ha una sua funzione per la specie.
“La vergogna può essere vista come un’emozione negativa, nascente da un desiderio che non viene accolto dall’altro (cfr., per la letteratura gestaltica, J.M. Robine e R. Lee); qual è la tua opinione?” – “Credo che questo modo di intendere la vergogna appartenga a un altro registro, quello psicologico”. …”I due registri, esistenziale e psicologico, non si escludono bensì si completano a vicenda e rendono questa emozione davvero complessa da osservare”.
“Dove inserisci le altre emozioni, diverse seppur vicine alla vergogna, dell’imbarazzo, del pudore, del senso di colpa?” – “Penso facciano parte del registro psicologico, dunque sono da intendersi come sfumature diverse di diversi stati d’animo; Direi che l’imbarazzo è un comportamento, la manifestazione esteriore con cui esprimo la vergogna. Per quanto riguarda il pudore, sembra che ci siano dei centri nervosi collegati al pudore, e questo sarebbe in linea con una visione evoluzionistica della vergogna.
Clinicamente parlando invece, è importante sostenere il paziente nello stare con la debolezza e la vergogna, senza rifugiarsi nella negazione narcisitica o nel controllo nevrotico, ma giocandosela in maniera creativa – e qui penso in particolare a Otto Rank – come spinta a  trovare un adattamento nuovo e più funzionale nel campo”.
Un ringraziamento davvero grande a Piero per essere stato così disponibile a dialogare con noi su un tema davvero poco semplice.