Tra identità e storia

La natura umana in parte è data (…) ma in parte crea se stessa, e questo adattamento creativo in circostanze favorevoli è in se stesso un elemento essenziale della natura umana fondamentale. (…) Il problema della psicoterapia è quello di ottenere dal paziente l’appoggio del suo potere di adattamento creativo senza sforzarlo ad entrare dentro lo schema fisso della concezione scientifica del terapeuta. (…) E’ ovviamente desiderabile una terapia che non stabilisca una norma troppo rigida, e cerchi invece di ottenere il più possibile dalla struttura della situazione presente, qui ed ora. Spesso, bisogna ammetterlo, il terapeuta cerca di imporre al paziente la propria norma di salute. Ogni piano d’azione è un’astrazione dalla situazione concreta e il terapeuta ripone la sua fiducia in quest’astrazione.
Perls F., Hefferline R., Goodman P. (1997) Terapia e pratica della terapia della Gestalt, Vitalità e accrescimento della personalità umana. (pp. 90, 91)

Mi racconto a te

Raccontare è vivere, e vivere senza raccontare è un vivere vuoto, solipsistico, senza un contatto reale con l’altro. L’essenza dell’esistenza non si coglie “lasciandosi vivere”, ma creando il proprio racconto, che parte sempre dall’esperienza di una situazione (quindi da dati fenomenologici) e che è animato, sostenuto, da un’intenzionalità di contatto, da un desiderio di raggiungere l’altro con spontaneità.

                                                    M. Spagnuolo Lobb

Un sorriso includente

A due settimane dalla scomparsa della collega e amica Marilena Menditto, Direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della Fondazione Italiana Gestalt (Roma), vogliamo ricordarla con uno stralcio di un suo articolo pubblicato nell’ultimo numero dei Quaderni di Gestalt. Uno dei suoi ultimi scritti che testimonia le riflessioni dei suoi ultimi anni  sull’importanza  attribuita alla possibilità di armonizzare in sé la tendenza alla realizzazione personale e contemporaneamente il vivo e partecipato rapporto con la comunità.
Il nostro Istituto, per tradizione impegnato a garanzia del dialogo e del confronto con l’Altro,  di un’apertura individuata e creativa alla società, è vicino al pensiero di Marilena.
M. Spagnuolo Lobb parla di autonomia appartenente per descrivere il senso di radici solide che, allo stesso tempo, diano il permesso di creare forme nuove capaci di risolvere problemi concreti della società.
Il “sorriso includente” di Marilena, il suo pensiero e le sue parole continueranno ad essere per noi sostegno nel portare avanti la nostra tensione inesausta al confronto e all’inclusione delle diversità come promototori di consapevolezza e di crescita.


Il nostro destino è di essere creature portatrici di riflessioni sull’agire etico, che sono alla base di qualsiasi agglomerato e civiltà.
Se fino a qualche decennio fa le discipline psicologiche e psicoterapeutiche mettevano in figura l’individuo, attualmente, nella lettura dell’identità, del malessere e della patologia emerge in figura l’importanza della lettura del ground, dello sfondo, del contesto, della comunità. Ci stiamo interrogando e confrontando su come favorire il senso di appartenenza e di connessione gli uni agli altri. L’Altro è indispensabile per definire chi siamo stati, chi siamo, dove stiamo andando. L’altro è indispensabile per definire il nostro senso di sé. L’individuo, riannodando il contatto perduto con l’alterità, ha la possibilità ritrovare il proprio senso di sé.
Sappiamo molto su come favorire il senso di individualismo, su come sentire il senso di separazione. Nelle società contemporanee ciascuno si sente sempre più autosufficiente, ma nello stesso tempo dipende da servizi e apparati tecnologici che non controlla. A tutto questo corrisponde un’instabilità e incertezza di rapporti se non una carestia di relazioni, che permeano il senso di sé, la vita affettiva e il senso di appartenenza alla comunità. La riflessione su una nuova visione della persona e della comunità sta coinvolgendo differenti professioni in un confronto entusiasmante e costruttivo, si avverte un forte bisogno di occasioni per il dialogo nella differenza, per contribuire a riscrivere nuove caratteristiche per la persona che vive nella complessità delle società contemporanee.
Gli studiosi sempre più, individuano strumenti che facilitino l’individuo a far convivere ed armonizzare in sé la tendenza alla realizzazione personale e contemporaneamente il vivo e partecipato rapporto con la comunità. Ogni trasformazione richiede impegno, entusiasmo, scelte e perdite. Modificare i nostri comportamenti, le nostre idee, abituarci a nuove metodologie è un percorso articolato e complesso che conduce verso rotte mai esplorate prima. Lo spirito d’avventura, la curiosità e la flessibilità devono appartenerci, ma ancora più importante è non procedere da soli nella nebulosa incertezza del viaggio.
                                                                                   Marilena Menditto

Amore e mistero

L’esperienza amorosa è esperienza del mistero dell’altro.
Si dice che la scintilla dell’amore scatti in modo imprevedibile. Ciò che ci attira nell’altro rompe gli argini della nostra quiete razionale, e diventa ossessione quotidiana, finché il mistero che ci attrae non si svela a noi.
Ciò che ci fa innamorare è il mistero dell’altro, quella tensione armonica che, non essendo stata riconosciuta, egli tiene chiusa al mondo. L’innamoramento è possibile grazie a un intuito profondo: vediamo nell’altro ciò che ha nascosto, il suo mistero appunto. E la forza amorosa ci porta a svelare questo mistero, con una capacità terapeutica naturale (che è l’innamoramento), per rivelare all’altro la bellezza che ha celato.
Allo stesso modo, sentirsi toccati dallo sguardo dell’innamorato ha l’effetto di una carica vitale: ci si sente rinati a nuova vita, ricaricati di un’energia buona e primaria che ci fa riappropriare di tutta la vitalità di cui si è capaci.
L’innamoramento è un grande momento terapeutico della vita, in cui è possibile riprendersi le parti di sé che sono state sacrificate per risolvere situazioni difficili. L’innamoramento è una cura istantanea, potente, e proprio per questo a volte rischiosa.
Amare l’altro vuol dire amare l’armonia che egli ha reso invisibile, sapere intuire il dolore e la bellezza più profonda che hanno forgiato l’anima errante dell’altro, le domande che dirigono la sua vita, e fornire una casa per questo errare, un luogo che contiene.

                                                                                                     Margherita Spagnuolo Lobb

Con i versi del poeta Nazim Hikmet
vi auguriamo una felice giornata
 
Amo in te l’avventura della nave che va verso il polo
Amo in te
l’audacia dei giocatori delle grandi scoperte
Amo in te le cose lontane
Amo in te l’impossibile

entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole …

News dal seminario: Il parto come rinascita relazionale, Milano

bambino gestalt“Partorirai con dolore” recita la Genesi.
“Le gioie fecondano , i dolori portano alla nascita” afferma Blake.
Il dolore fa parte della nostra vita ed è educativo.
Il dolore crea uno stato di crisi, che può essere superato positivamente “allargando” i propri confini, la definizione personale di ciò che si può o non si può fare.
Il “partorirai con dolore” può essere allora inteso come “crescerai nel dolore”, o meglio, “rinascerai nel dolore”.
                                                                                             M. Spagnuolo Lobb
Vai alla pagina dedicata al corso

Milano: Il Parto come rinascita relazionale, 13-14 febbraio 2013

Inizia domani presso la sede dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, sede Milano  il

Corso di psicoprofilassi al parto
secondo il metodo Spagnuolo Lobb

parto gestaltL’idea della nascita riempie di una luce diversa. Quando si attraversano le potenzialità relazionali che sono insite nel processo del partorire, il parto diventa – sia per l’uomo che per la donna – un’occasione di crescita per le nostre relazioni, molto più pregnante di un semplice evento fisiologico.
Questo modello considera il parto come occasione di rinascita e di crescita per la madre e per la coppia, prevede attività che aiutano a vivere l’esperienza del parto non solo in modo partecipato e significativo, ma anche mettendo in luce quelle competenze relazionali che segnano l’essere genitori.
Il corso è rivolto a psicoterapeuti della Gestalt, psicologi, medici e a tutti coloro che vogliono acquisire una competenza specifica di conduzione di gruppi di psicoprofilassi al parto.
Sono disponibili gli ultimi posti, per partecipare al corso clicca qui

Il campo dell'intersoggettività – convegno FISIG – Salerno febbraio 2013

convegno fisig
Il momento attuale richiede un dialogo, possibile solo per chi ha l’umiltà di credere che i modelli costruiti dall’uomo, tra cui la Psicoterapia della Gestalt, incarnano verità che hanno l’opportunità di crescere attraverso la promozione di un contatto e di un confronto tra le poliedriche verità proposte dalle varie discipline nella lettura dell’animo umano.
Le giornate del convegno hanno costituito possibilità di scambio fertile e generativo di riflessioni e ed esperienze circa i modi del conoscere (= epistemologia), i modi di essere dell’uomo moderno (= antropologia), le nuove forme di sofferenza (= psicopatologia), i nuovi modi di alleviarla (= psicoterapia) e le molteplici forme di sostegno al vivere bene (counselling).
In questo momento difficile dell’Occidente, la creazione di un tempo e di uno spazio per il dialogo oltre ad arricchire ogni partecipante – sia personalmente che professionalmente – ha contribuito alla possibilità di  trasformare le difficoltà in opportunità per la nascita di un mondo più luminoso.
I contributi al dialogo e al confronto proposti dall’Istituto HCC Italy sono stati:
M. Spagnuolo Lobb
Intuizioni, illusioni e disillusioni nell’orizzonte gestaltico.
Workshop dell’Istituto di Gestalt HCC Italy

  • Foto: luogo di incontro tra corpi e vissuti
    Cannavò M., Libranti S.
  • La sofferenza emergente: La psicopatologia come fenomeno del campo
    Francesetti G.
  • I legami di amore in psicoterapia della Gestalt: sviluppo polifonico di competenze al contatto
    Spagnuolo Lobb M., Borino T.

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News dal seminario con Gianni Francesetti, Milano

gianni francesetti MilanoVenerdì sera presso la sede di Milano si è tenuto il primo seminario del ciclo “in
contatto con la Gestalt”. Quest’ anno il tema che fa da sfondo alle interviste è l’ E-MOZIONE.
Abbiamo intervistato Gianni Francesetti sul tema della noia. Si può parlare di noia come emozione? Che valenza ha nell’ epoca della post-modernità dove si parla molto di noia come qualcosa da combattere? Può avere la noia una relazione con le sindromi depressive? Alcuni spunti interessanti…..

“Come la stessa etimologia della parola ‘emozione’ dice: l’emozione è qualcosa che
implica un movimento, qualcosa che muove verso. La noia dunque non implica un movimento è allora più assimilabile ad uno stato d’animo, una condizione”.
“La noia con un connotato positivo di vuoto fecondo non si può assimilare al concetto di
vuoto vero e proprio; allora è forse più la pausa che ha un senso e che è importante per
assimilare le esperienze, e che mette uno spazio tra sé e l’altro”.
Quale può essere l’antidoto alla noia oggi?
“Sicuramente l’essere pienamente presenti con i sensi in ciò che si fa; l’iperstimolazione che connota la nostra cultura è ciò che favorisce la noia e ottunde i nostri sensi. Così, per esempio, la tecnologia tanto importante nel nostro tempo depotenzia i sensi: gli occhiali mi aiutano a vedere meglio ma nel contempo indeboliscono il mio potere visivo poiché gli occhi vi si abituano.
Abbiamo bisogno di impegno e un contatto profondo con le cose che facciamo per non essere distratti. Da qui mi sento di dire che il contrario della noia non è il divertimento bensì l’impegno.
Sostenere e riconoscere, ad esempio, l’impegno dei bambini è un modo per radicare il loro sentire, necessario per poter scegliere e riconoscersi attraverso
l’altro”.
brindisi milano gestaltInfine, vogliamo augurare un buon inizio di percorso in contatto…con la Gestalt a Roberta, Alessia, Stefania, Alessia e Silvia, il cui cuore non ha limiti.
Visualizza i prossimi appuntamenti dei seminari “In contatto…con la Gestalt”
 

Lo sviluppo polifonico dei domini anima il dibattito dell'ultimo numero della rivista americana Gestalt Review

L’ultimo numero della prestigiosa rivista americana ospita l’articolo di Margherita Spagnuolo Lobb “Lo sviluppo polifonico dei domini”, dedicato a Daniel Stern, e lo pone come punto di partenza per un dialogo tra gli esperti gestaltici del settore.
Gestalt Review 12“Sviluppo polifonico dei domini è il termine che ho creato per indicare la complessità che anima il fare contatto nel presente, attraverso il sostegno di diverse competenze, armonizzate tra loro. Stern (1985; 1990) sottolinea che lo sviluppo procede come la composizione di una melodia che, arricchendosi progressivamente di nuovi temi (in linguaggio gestaltico potremmo chiamarli “modalità di contatto acquisite”) e di nuovi strumenti (che potremmo identificare nelle capacità di essere-con trasferite a diverse modalità relazionali, proprio come quando una stessa musica viene suonata da nuovi strumenti che si aggiungono all’orchestra), si trasforma in un’armonia nuova, sempre più complessa e articolata (Stern, 1985; Tronick et al., 1978). Questo nuovo concetto rende giustizia alla complessità dei processi evolutivi ed al tempo stesso risponde al criterio estetico gestaltico: lo sviluppo viene visto come una melodia che va apprezzata e sostenuta.” (M. Spagnuolo Lobb).
L’articolo sullo Sviluppo Polifonico dei Domini è pubblicato nel numero 2012-2 della rivista Quaderni di Gestalt.

scarica editoriale rivista Gestalt Review

Addio, Marilena!

Ieri mattina è venuta a mancare dopo lunga malattia Marilena Menditto, Direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della Fondazione Italiana Gestalt (Roma), collega e amica.
A tutti coloro che l’hanno conosciuta, esprimo la mia vicinanza per questa notizia che non avrei mai voluto ricevere. Ci eravamo sentite qualche giorno fa: era energica (come sempre) e centrata in modo essenziale sul valore inclusivo delle relazioni (come la sua malattia le aveva insegnato a essere).
Per un certo periodo Marilena è stata come una figlia per me, poi una collega, poi una maestra della lotta per la vita e dell’intelligenza relazionale.
Il ricordo della sua forza dà senso alla consapevolezza della nostra fragilità davanti al mistero della morte.
Margherita Spagnuolo Lobb