Nel mese di maggio si sono specializzate le allieve: ANTY INTORCIA, DANIELA LIPARI, VIVIANA CATANIA, SANDRINE BALDI, AMBRA SORRENTINO.
Abbiamo il piacere di condividere alcuni scatti che hanno accompagnato quest’evento.
ANTY INTORCIA – Titolo Tesi “Non si vola senza radici”- Relatore: Dott.ssa Teresa Borino
La tesi si propone di attraversare il processo esperienziale dell’adolescente, un now for next che può trovare senso e realizzarsi nel campo fenomenologico-relazionale in cui egli vive, si sperimenta e fa esperienza del suo esser-ci nel mondo.
Il primo capitolo della tesi definisce lo sfondo sociale entro cui il sentire dell’adolescente si muove: la liquidità post-moderna e il senso di precarietà ad essa connesso rischiano di frammentare il processo di definizione dell’identità e di oscurare il valore della relazione con l’Altro come presupposto della crescita.
Il secondo capitolo traccia le linee evolutive dei presupposti epistemologici che sottendono i diversi modelli teorici dello sviluppo: il passaggio dalla prospettiva intrapsichica a quella intersoggettiva trova supporto nelle recenti ricerche neurofisiologiche e, nell’ambito della Gestalt, si declina nello “sviluppo polifonico dei domini” che rimanda al processo evolutivo come co-creazione estetica della relazione.
Il terzo capitolo è dedicato all’evoluzione dell’esperienza corporea e relazionale in adolescenza, alle intenzionalità di contatto che accompagnano l’espressione delle nuove forme di disagio adolescenziale che sottendono una desensibilizzazione del confine di contatto.
Il quarto capitolo si centra sul processo evolutivo del campo familiare dell’adolescente che, orientato dalle intenzionalità che al confine di contatto emergono, tende ad un continuo riadattamento in funzione delle sfide evolutive che si trova ad affrontare.
DANIELA LIPARI– Titolo Tesi “Il contatto in PdG: dal Sé al campo fenomenologico familiare -PARTE PRIMA: descrizione e analisi di una griglia osservativa gestaltica”- Relatore: Dott.ssa Aluette Merenda
La tesi di specializzazione, “Il contatto in Psicoterapia della Gestalt: dal Sè al campo fenomenologico familiare. Parte II – Descrizione e analisi di una griglia osservativa gestaltica”, approfondisce l’analisi di una griglia osservativa gestaltica, sviluppata secondo la prospettiva della Psicoterapia della Gestalt (PdG). La griglia gestaltica, frutto della collaborazione con una collega del corso (Dott.ssa Viviana Catania), è costituita da 3 Domini principali, che si articolano in diversi patterns comportamentali, ognuno dei quali è definito da specifici indicatori. In particolare, il presente elaborato esamina la valenza clinica di ogni indicatore. La griglia nasce con l’obiettivo di analizzare le modalità di contatto dell’organismo in relazione, osservate sia all’interno del setting psicoterapeutico, che nell’ambito della ricerca sul campo fenomenologico familiare.
VIVIANA CATANIA– Titolo Tesi “Il contatto in PdG: dal Sé al campo fenomenologico familiare – PARTE SECONDA:Cornice teorica di una griglia osservativa gestaltica ”- Relatore: Dott.ssa Francesca Lo Verso
La tesi di specializzazione, “Il contatto in Psicoterapia della Gestalt: dal Sè al campo fenomenologico familiare. Parte I – Cornice teorica di una griglia osservativa gestaltica”, rappresenta la cornice teorica di una griglia osservativa gestaltica, sviluppata secondo la prospettiva della Psicoterapia della Gestalt (PdG).
La griglia gestaltica, realizzata insieme ad una collega del corso (Dott.ssa Daniela Lipari), è costituita da tre Domini principali, che si articolano in diversi patterns comportamentali, ognuno dei quali è definito da specifici indicatori.
Lo strumento nasce con l’obiettivo di analizzare le modalità di contatto dell’organismo in relazione, osservate sia all’interno del setting psicoterapeutico, che nell’ambito della ricerca sul campo fenomenologico familiare.
SANDRINE BALDI – Titolo Tesi “L’essere adesso ovvero riflessioni sull’arte della spontanità”- Relatore: Dott.ssa Gina Merlo
La tesi si orienta tra alcuni dei concetti basilari della Psicoterapia della Gestalt. Le tematiche abbracciano una sintesi personale che, come un viaggio, permette a chi legge di diventare spettatore di scorci di esistenze, dei terapeuti della Gestalt e dei loro pazienti, votate al raggiungimento ed al consolidamento della libertà di esprimersi, in primis, nella co-creazione del loro incontro. Il primo capitolo, partendo da una breve introduzione teorica, che inquadra le definizioni di contatto, confine e di intenzionalità, affronta la tematica del Sé e della sua energia vitale. Nel secondo capitolo l’ottica si sposta sulla figura del terapeuta, con i suoi limiti e le sue risorse e di come questi vengano “giocati” in terapia. Nel terzo capitolo, si assiste all’approccio ai pazienti della Psicoterapia della Gestalt, con un’analisi dei blocchi energetici, indagando la manifestazione di spontaneità nel corpo e nel respiro, ed interessandosi anche ai sentimenti di fiducia e di vergogna in terapia. Infine alcuni dei concetti trattati sono rintracciati nel caso clinico dell’ultimo capitolo. Il messaggio che emerge è che ogni percorso di vita merita di trovare, attraverso atti spontanei ed autoregolati, l’èlan vital che rende autentica e nutriente ogni manifestazione del Sé.
AMBRA SORRENTINO– Titolo Tesi “La pelle e la Mente:due gemelle da coccolare. Ipotesi sull’origini embriologiche dei Neuroni Mirror e spunti di riflessione sull’evoluzione della teoria della Mente e sull’importanza dei ‘movimenti intenzionali di CON-TATTO empatico’, oggi”- Relatore: Dott.ssa Gina Merlo
Questo lavoro di tesi parte dalla considerazione che la cute ed i neuroni originano dallo stesso foglietto embrionale, l’ectoderma. Queste due “gemelle” si differenziano precocemente, svolgendo funzioni d’organo apparentemente diverse ma che in realtà sono funzioni comuni (termoregolazione; registrazione di sensazioni anche erogene; processi di difesa meccanici e immunitari, etc.). Esse possono essere ricondotte ad un’unica complessa mansione rappresentata dalla realizzazione del confine di “con-tatto” attraverso il quale si sperimenta la capacità dell’essere umano di stare in relazione con l’altro e con l’ambiente mediante la pelle biologica e la pelle psichica. Parlare di confine di contatto in gestalt, significa infatti parlare del “tra”.
<< Quando diciamo ‘confine’ pensiamo a un ‘confine tra’; tuttavia il confine del contatto, il punto in cui si verifica l’esperienza, non separa l’individuo dal suo ambiente; esso assolve piuttosto alla funzione di limitare l’organismo, di contenerlo, di proteggerlo, e allo stesso tempo lo pone in contatto con l’ambiente. In altri termini, per esprimere questo concetto in modo che può apparire strano, potremmo dire che il confine di contatto – per esempio, la pelle sensibile – più che essere parte dell’ ‘organismo’, è invece, in sostanza, l’organo di un particolare rapporto tra l’organismo e l’ambiente (…) Il contatto consiste nella consapevolezza del campo o della sua risposta motoria. (… ) Intendiamo i termini ‘contatto’, ‘consapevolezza’ e ‘risposta motoria’, nel loro significato più ampio, includendovi il desiderio e il respingimento, l’avvicinamento e l’allontanamento, la percezione, il sentimento, la manipolazione, la valutazione, la comunicazione, la lotta, ecc. – insomma, tutta quella serie di rapporti vivi che si verificano al confine nell’interazione tra l’organismo e l’ambiente. (…) >> . L’ipotesi sostenuta in questo lavoro è quella che attraverso le esperienze cutanee e propriocettive condivise con l’Altro, si possano attivare e rimodellare circuiti neuronali che sono alla base delle emozioni condivise, dei vissuti esperiti, degli eventi significativi, degli imprinting familiari e dei cambiamenti indotti attraverso le tecniche psicoterapeutiche gestaltiche. Tale ipotesi largamente sostenuta dalle moderne teorie della mente e dalle importanti scoperte legate ai neuroni Mirror, trova nella PELLE-MENTE e nel TRA dei corpi vissuti, il luogo ed il tempo di quel CON-TATTO di cui oggi si ha sempre più bisogno per crescere sani e per garantire uno sviluppo olistico, armonico e carico di energie positive, degli individui e della società.
Dopo quattro anni pieni ed intensi di con-tatti, abbracci, carezze, morsi, lotte, masticazioni (teoriche e non), meraviglie, delusioni,sofferenze, rinascite, solitudini, amicizie … e comunque profonde trasformazioni, “chiudere la Gestalt” della scuola di specializzazione mi ha donato emozioni e brividi che si sono per sempre “incarnati” sulla mia “PELLE-MENTE”.
Un caldo grazie a tutti, con l’augurio che la pienezza di questa esperienza di FORMAZIONE PERSONALE E PROFESSIONALE possa essere vissuta al meglio e sempre più, da persone valide e capaci!!!