Quaderni di Gestalt n.2020/1 – La “danza” della reciprocità e il campo

Quaderni di Gestalt n.2020/1 - La "danza" della reciprocità e il campo

Quaderni di Gestalt
2020/1 – volume XXXIII
La “danza” della reciprocità e il campo

Indice del numero

EDITORIALE
La “danza” della reciprocità e il campo
di Margherita Spagnuolo Lobb

DIALOGHI

“Adolescenti senza tempo”. Radicamento relazionale e sviluppo del sé
di Massimo Ammaniti e Margherita Spagnuolo Lobb

RELAZIONI

Dalla perdita delle funzioni-io ai “passi di danza” tra psicoterapeuta e paziente. Fenomenologia ed estetica del contatto nel campo psicoterapeutico
di Margherita Spagnuolo Lobb

Fenomenologia e riconoscimento estetico della “danza” tra psicoterapeuta e paziente: un esempio clinico
di Margherita Spagnuolo Lobb

Il concetto di “campo” in psicoterapia della Gestalt. Sviluppi e implicazioni
di Mercurio Albino Macaluso

STUDI E MODELLI APPLICATIVI
L’atteggiamento fenomenologico in una prospettiva di campo. Un punto di vista sulla psicoterapia della Gestalt contemporanea
di Vincent Béjà

GESTALT IN AZIONE
Il processo mediativo secondo la prospettivagestaltica. Il caso di Elena e Giovanni
di Manuela Partinico e Paola Canna

RICERCHE

Nota delle curatrici
di Roberta La Rosa e Silvia Tosi

Il progetto di ricerca CORE sulla psicoterapia della Gestalt in UK: i risultati
di Christine Stevens, Jane Stringfellow, Katy Wakelin e Judith Waring

RECENSIONI
Arfelli Galli A. (2013). La psicologia evolutiva nella scuola della Gestalt. Le ricerche in area tedesca nel periodo 1921-1975. Università di Macerata: EUM
di Silvia Tosi

Spagnuolo Lobb M., Meulmeester F. (Eds.) (2019). Gestalt Approaches with Organisations. Siracusa: Istituto di Gestalt HCC Italy Publ. Co.
di Francesco Cappelli

CONGRESSI
XIII EAGT Gestalt Conference. An Experiental Exploration: Fertile Void and Creative Indifference (Budapest, Ungheria, 19-22 Settembre 2019)
di Federica Sciacca

Neuroscienze e adattamenti creativi incarnati: sostenere la consapevolezza e il contatto nelle relazioni. Workshop con James Kepner (Milano, 16-17 ottobre, 2019)
di Rosanna Militello

Il domani dei bambini.Tra relazioni intime e istituzioni (Mondello, 7-8 Febbraio, 2020)
di Luca Magani

COMMEMORAZIONI
In memoria di Sylvia Fleming Crocker
di Dan Bloom

Addio ad una grande psicologa della Gestalt: Anna Arfelli Galli 1933-2019
di Gerhard Stemberger

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Editoriale

La “danza” della reciprocità e il campo

Questo numero 2020-1 dei Quaderni di Gestalt è stato prodotto per la maggior parte nel periodo del lockdown. Non tratta esplicitamente della pandemia e dei suoi effetti sulle nostre vite e sul nostro lavoro. Eppure, mentre lavoravamo a questi articoli, dovevamo gestire i disagi portati dalla quarantena e il senso di angoscia che ha colpito tutti noi, a volte purtroppo anche la perdita di persone care che sono morte senza il conforto che avremmo voluto dar loro.

Il modello della danza della reciprocità è stato il nostro sfondo sicuro, lo scopo comune in cui ci siamo riconosciuti e abbiamo continuato a lavorare.

Il numero inizia con il dialogo tra Margherita Spagnuolo Lobb e Massimo Ammaniti, “‘Adolescenti senza tempo’. Radicamento relazionale e sviluppo del sé”, un intreccio di linguaggi gestaltico e psicoanalitico sui vissuti degli adolescenti e sul supporto (necessario ma spesso mancante) delle figure di accudimento e della società tutta. Questo scambio, basato su un’amicizia consolidata, è avvenuto nell’ambito di uno dei convegni annuali (quello del 2019) che l’Istituto di Gestalt HCC Italy organizza a Siracusa durante il periodo delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco. Il titolo di quel convegno, “Adolescenti senza tempo”, era preso in prestito dal recente libro di Ammaniti, psicoanalista esperto in teorie dell’attaccamento. Questo dialogo sul bisogno di relazione degli adolescenti, che costituiscono la parte di società più fragile, di cui dovremmo occuparci maggiormente, apre in modo significativo il numero 2020-1 della rivista, dedicato alla reciprocità in ottica di campo.

I contributi della sezione Relazioni esprimono l’attuale confine in evoluzione degli studi dell’Istituto di Gestalt: sono i due articoli di Spagnuolo Lobb sui “passi di danza” e l’articolo di Macaluso sul campo.

I due articoli sui “passi di danza” tra terapeuta e paziente (la cui versione originale è apparsa nel BritishGestalt Journal nel 2017) appaiono finalmente in lingua italiana. Si basano su un primo studio di questo modello di osservazione della reciprocità, dedicato all’interazione tra caregiver e bambino, pubblicato originariamente in inglese (nel 2016, nella collana internazionale GestaltTherapy Book Series) e poi in italiano nel libro La psicoterapia della Gestalt con i bambini (FrancoAngeli, 2019).

I due articoli qui pubblicati invece applicano il modello di osservazione della reciprocità alla relazione terapeuta-paziente. L’occasione che ha dato il via a questo lavoro riguarda un invito, rivoltomi nel 2017, a intervenire come ospite (assieme ad altri tre colleghi inglesi e americani) alla conferenza annuale del BritishGestalt Journal.

Gli organizzatori avevano dato una struttura originale alla conferenza: anziché una relazione, avevano chiesto ai key note speakers di scrivere, molto in anticipo rispetto all’incontro, un articolo sugli ultimi sviluppi del loro pensiero, da inviare a tutti i partecipanti per poi essere oggetto di dialogo dal vivo. Il programma prevedeva anche un secondo articolo, successivamente alla conferenza, che mettesse in luce come l’esperienza dello scambio tra colleghi avesse impattato il loro pensiero. È così che sono nati questi due lavori; uno più teorico, che presenta il modello della reciprocità in evoluzione tra terapeuta e paziente; l’altro più clinico e dimostrativo, che riporta – con metodo fenomenologico – una seduta da me condotta durante un workshop. La seduta è descritta a posteriori, senza l’aiuto di registrazioni elettroniche, sia dalla paziente che dalla psicoterapeuta, con riferimento ai “passi di danza”.

Il modello della “danza” della reciprocità sia tra caregiver e bambino che tra terapeuta e paziente è al centro degli studi dello staff didattico e dei collaboratori dell’Istituto di Gestalt, con ricerche e applicazioni alla didattica e alla supervisione. Esso include lo studio ermeneutico del testo fondante la psicoterapia della Gestalt, Gestalt Therapy, lo scambio continuo con la comunità gestaltica internazionale, come pure le varie fruttuose “contaminazioni” che negli anni hanno accompagnato la nostra crescita, tra cui il pensiero di Daniel Stern e gli studi di neuroscienze.

L’articolo di Albino Macaluso “Il concetto di ‘campo’ in psicoterapia della Gestalt. Sviluppi e implicazioni” è proprio un esempio di studio ermeneutico, e rappresenta una pietra miliare nella definizione gestaltica del concetto di campo, così controversa e variegata. Dopo avere esaminato diverse letture gestaltiche sull’argomento, l’autore analizza tre movimenti che hanno segnato l’evoluzione della scienza: la relatività e la meccanica quantistica, l’olismo, l’ecologia. Alla fine, sottolinea come il concetto gestaltico di campo appartenga a queste due ultime visioni della realtà. Lungi dal volerne dare una ulteriore definizione, l’autore colloca il concetto gestaltico di campo nella sua matrice epistemologica, fornendo uno strumento utile per il suo utilizzo sia teorico che clinico.

Nella sezione Studi e Modelli Applicativi, il collega francese Vincent Béjàdescrive “L’attitudine fenomenologica in un’ottica di campo”. Nelle parole dell’autore (p. 82), «nel campo della psicoterapia, esso si riassume (…) nell’aprirsi all’esperienza dell’altro, ossia a nutrire nei suoi confronti una disponibilità allo stupore e all’ascolto». Questo contributo si configura come un supporto di base per aspetti che attualmente suscitano molto interesse tra i colleghi, come quello per la ricerca fenomenologica. Siamo lieti di fornire alla comunità gestaltica italiana, grazie a questo articolo, una accurata descrizione di ciò che implica, per il terapeuta della Gestalt, pensare e operare con atteggiamento fenomenologico.

Nella sezione Gestalt in Azione, Manuela Partinico e Paola Canna presentano “Il processo mediativo secondo la prospettiva gestaltica. Il caso di Elena e Giovanni”, un esempio di mediazione familiare attuata secondo i principi gestaltici in prospettiva fenomenologica, estetica e di campo. Basandosi sugli sviluppi metodologici presentati negli articoli precedenti, questo lavoro non solo rappresenta un originale esempio di mediazione familiare gestaltica, ma può anche dare spunti di applicazione e ulteriore sviluppo ai terapeuti della Gestalt che lavorano con questa funzione così delicata per la sana crescita dei bambini e per i processi familiari.

Nella sezione ricerche, Roberta La Rosa e Silvia Tosi presentano il loro contributo per lo sviluppo della ricerca nel campo della psicoterapia della Gestalt italiana. Si tratta della traduzione di due articoli, uno sull’uso del CORE e il manuale sulla ricerca con i casi singoli. Per ragioni di spazio, è qui pubblicato solo l’articolo “Il progetto di ricerca CORE sulla psicoterapia della Gestalt in UK: i risultati”. Il manuale per la ricerca con il caso singolo in psicoterapia della Gestalt è pubblicato in free access nel sito www.gestalt.it e scaricabile. Ringrazio Roberta e Silvia per questo lavoro di supporto alla ricerca gestaltica italiana e mi auguro che questi due strumenti possano sostenerla efficacemente.

Nella sezione Recensioni, Silvia Tosi descrive il libro della compianta collega psicologa della Gestalt, Anna Arfelli Galli, già docente presso l’università di Macerata che, nel libro “La psicologia evolutiva nella scuola della Gestalt. Le ricerche in area tedesca nel periodo 1921-1975” ci fa un dono importante con la sua raccolta di studi fenomenologici gestaltici di psicologia evolutiva. Un libro che sicuramente chi si occupa di bambini e di sviluppo in ambito gestaltico deve tenere in considerazione.

Anna Arfelli Galli viene inoltre ricordata nella sezione Commemorazioni. Il collega Gerhard Stemberger, teorico della Gestalt, ne fa un ritratto appassionato e colto, che la fa entrare a pieno titolo tra le stelle del nostro firmamento.

Francesco Cappelli recensisce il libro a cura di Margherita Spagnuolo Lobb e FransMeulmeester “GestaltApproaches with Organisations”, appena uscito anche nella edizione italiana “L’approccio gestaltico con le organizzazioni”. Cappelli, da addetto ai lavori in ambito internazionale, sottolinea la peculiarità e l’efficacia dell’approccio gestaltico in un settore fondamentale per la nostra società produttiva.

Nella sezione Congressi, Federica Sciacca ci racconta il convegno della EuropeanAssociation for Gestalt Therapy (EAGT) dal titolo “An Experiental Exploration: the Fertile Void and Creative Indifference”, svoltosi a Budapest (Ungheria) il 19-22 settembre 2019. Rosanna Militello fa un report approfondito delle giornate milanesi con James Kepner (Milano, ottobre 2019) dal titolo “Neuroscienze e adattamenti creativi incarnati: sostenere la consapevolezza e il contatto nelle relazioni”, un evento che ha riscosso l’interesse di molti psicoterapeuti, non solo della Gestalt, provenienti da tutta Italia.

Infine, a Mondello, il 7-8 febbraio, 2020, come ci racconta Luca Magani, si è svolto il convegno “Il domani dei bambini. Tra relazioni intime e istituzioni”, pensato per uscire dalle stanze della clinica e instaurare un dialogo tra quegli operatori che, a partire dalla medicina passando per la psicologia pediatrica, alle istituzioni fino alla psicoterapia, hanno al centro del loro interesse gli scenari della vita del bambino. L’incontro ha ospitato il contributo di Natasha Kedrova, direttrice del Dipartimento Bambini e Famiglie del Moscow Gestalt Institute.

L’ultima sezione è un saluto a due colleghe che non ci sono più: Anna Arfelli Galli, già citata, e Sylvia Fleming Crocker, che viene qui ricordata dall’amico e collega del New York Institute for Gestalt Therapy, Dan Bloom. Con Sylviaci eravamo incontrate nella formazione con i Polster, a San Diego. Da allora la nostra amicizia era stata costante, nutrita dagli scambi scientifici, non sempre tranquilli, ma pieni di rispetto e curiosità.

Ringrazio tutti coloro che a vario titolo, hanno lavorato a questo numero nelle condizioni difficili della pandemia. Prima fra tutti Elisa Spini, che ha assunto l’incarico del coordinamento editoriale proprio adesso, e che ha messo a disposizione della Rivista il tempo che è riuscita a ritagliare da quello dedicato ai suoi bimbi piccoli. Ringrazio tutti i Section Editor che hanno mantenuto fede al loro impegno con la Rivista con grande senso di appartenenza, facendo del loro dolore motivo di riflessione con tutto lo staff dell’Istituto. Ringrazio gli allievi, che si sono adattati creativamente alla nuova didattica online, sostenendo i nostri sforzi nel volerli raggiungere e ascoltare attraverso un piccolo schermo.

Siamo pronti – anche grazie al webinar che abbiamo organizzato il 15-16 maggio per dialogare tra colleghi da tutto il mondo sull’essere psicoterapeuti al tempo del coronavirus – a dedicare il prossimo numero dei Quaderni di Gestalt a questo evento epocale che ha sconvolto le nostre vite, nel bene e nel male.

Gli articoli di questo numero ci aiutano a comprendere lo sfondo relazionale da cui è emersa la pandemia, e ci orientano sull’intervento psicoterapeutico più adatto per costruire con i pazienti il ground di sicurezza che consente di integrare l’esperienza di questi mesi difficili.

Buona lettura!

Margherita Spagnuolo Lobb

Giugno 2020

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