Quaderni di Gestalt n.2021/1

Quaderni di Gestalt
2021/1 – volume XXXIV
Psicoterapeuti in dialogo nel tempo della pandemia

Indice del numero

EDITORIALE
Psicoterapeuti in dialogo nel tempo della Pandemia
di Margherita Spagnuolo Lobb

DIALOGHI
Dialoghi sulla psicoterapia al tempo del Coronavirus: un’introduzione
di Margherita Spagnuolo Lobb

Speranza, paura e dignità quando il “Now for Next” è collassato
di Lynne Jacobs

Sviluppare la presenza online
di Ruella Frank

Essere psicoterapeuta della Gestalt al tempo del Coronavirus: Percepire lo sfondo esperienziale e “danzare” con reciprocità
di Margherita Spagnuolo Lobb

Paura, auto-sostegno e “Introietti buoni”
di Bernd Bocian

Intenzionalità di contatto: tessere la trama della relazionalità
di Dan Bloom

Il trauma collettivo e il campo relazionale
di Miriam Taylor

Psicologia buddista e psicoterapia della Gestalt integrate per tempi difficili
di Eva Gold e Stephen Zahm

Solo i vivi possono assistere al passaggio della morte: il lutto al tempo della pandemia
di Carmen Vázquez Bandín

Per una lettura gestaltica della pandemia
di Pietro Andrea Cavaleri

RELAZIONI
Esperimento: estetica e reciprocità nella clinica contemporanea
di Luca Pino

RECENSIONI
Ammaniti M., Francesco Ferrari P.F. (2020) Il corpo non dimentica. L’Io motorio e lo sviluppo della relazionalità.
Milano: Raffaello Cortina Editore
di Pietro Andrea Cavaleri e Susanna Marotta

Polster E. (2020). Enchantment and Gestalt Therapy. Partners in Exploring Life
di Michael Vincent Miller

CONGRESSI
La psicoterapia al tempo della pandemia: la salute mentale nel cuore della salute pubblica (Roma, 28-30 Gennaio 2021)
di Bruna Ferlito e Monica Pinciroli

Nuove sfide cliniche: Dialogo tra diversi approcci psicoterapici. Seminario di studi online (5-6 febbraio 2021)
di Federica La Pietra

“La psicopatologia nel nostro tempo”. Expert Meeting Società Italiana Psicoterapia della Gestalt (8 Aprile 2021)
di Graziana Arianna Busso

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Editoriale

Psicoterapeuti in dialogo nel tempo della pandemia

Come possiamo raccontare ai nostri figli ciò che stiamo vivendo con un senso di bellezza e coraggio, in modo che possano andare avanti nella loro vita, contando su una base sicura e significativa?

Questa la domanda cruciale che anima i contributi del numero 2021-1 dei Quaderni di Gestalt. È la domanda che ci siamo posti il 15 e 16 maggio 2020, quando ci siamo riuniti in un webinar internazionale, ospitati dal­l’Istituto di Gestalt HCC Italy. I relatori sono rilevanti terapeuti della Gestalt internazionale, che hanno accettato il mio invito a dialogare, a esprimere la loro voce, davanti a circa 900 colleghi collegati al webinar da tutto il mondo.Abbiamo già parlato di questo webinar nel numero 2020-2 della rivista, pubblicando il commento della direttrice della rivista Gestalt Review, Susan Fisher. Abbiamo visto come è stato importante, nel primo lockdown, uscire nello spazio virtuale, unico consentito, per condividere domande e avanzare risposte. In questo numero pubblichiamo finalmente le relazioni.Due contributi di quel webinar sono già stati pubblicati nel numero 2020-2 dei Quaderni di Gestalt, quelli di Giuseppe Sampognaro e di Antonio Narzisi.

Qui trovate tutti gli altri: il mio discorso introduttivo, “Dialoghi sulla psicoterapia al tempo del Coronavirus: un’introduzione”, e i contributidi Lynne Jacobs su “Speranza, paura e dignità quando il Now for Next è collassato”,di Ruella Frank su “Sviluppare la presenza online”,di Spagnuolo Lobbsu “Essere psicoterapeuta della Gestalt al tempo del Coronavirus: Percepire lo sfondo esperienziale e danzare con reciprocità”,di BerndBocian su “Paura, auto-sostegno e Introietti buoni”,di Dan Bloom su “Intenzionalità di contatto: tessere la trama della relazionalità”,di Miriam Taylor su “Il trauma collettivo e il campo relazionale”,di Eva Gold e Stephen Zahm su “Psicologia buddista e psicoterapia della Gestalt integrate per tempi difficili”,di Carmen VázquezBandín su “Solo i vivi possono assistere al passaggio della morte: il lutto al tempo della pandemia”, e infine di Pietro A. Cavaleri “Per una lettura gestaltica della pandemia”.

Nella loro versione originale, questi articoli costituiscono una sezione speciale del numero 4 del volume 48 della rivista della American PsychologicalAssociation, The HumanisticPsychologist, pubblicata a novembre 2020. Per favorire lo scambio di conoscenze professionali relativamente agli effetti della pandemia e a nuovi strumenti psicoterapici, l’editore americano ha concesso l’accesso gratuito di questa sezione. Sono grata al direttore della rivista americana, Scott Churchill, per avere sostenuto la voce della psicoterapia della Gestalt e la sua diffusione in questo momento così critico per tutta l’umanità. Sono grata anche a tutti i colleghi citati sopra per avere fornito alwebinar prima, e alla pubblicazione APA dopo, la loro competenza e passione. Pur nella difficoltà del momento in cui questi articoli sono stati scritti, siamo riusciti a raccontare “con un senso di bellezza e coraggio” il nostro modo personale e professionale di affrontare la pandemia.

Il numero comprende anche, nella sezione Relazioni, l’articolo di Luca Pino, “Esperimento: estetica e reciprocità nella clinica contemporanea”, che rilegge l’esperimento gestaltico in chiave di campo, includendo i concetti di Conoscenza Reazionale Estetica e di Reciprocità. Alla luce dei presupposti teorici del concetto di esperimento e del loro sviluppo, l’articolo fornisce esempi clinici e spunti didattici per il suo uso in chiave di campo.

La sezione Recensioni presenta due libri. Pietro A. Cavaleri e Susanna Marotta ci introducono al recentissimo libro di Massimo Ammaniti e Pierfrancesco Ferrari, Il corpo non dimentica. L’Io motorio e lo sviluppo della relazionalità. Il libro raccoglie le ricerche dei due studiosi, integrando gli sfondi psicoanalitico evolutivo dell’uno e neuroscientifico dell’altro. Queste ricerche costituiscono l’oggetto di uno dei convegni annuali organizzati nel mese di giugno dall’Istituto di Gestalt HCC Italy a Siracusa, durante il periodo delle rappresentazioni classiche al teatro greco. A causa della pandemia, il convegno, che avrebbe dovuto svolgersi a giugno 2020, è stato rinviato a giugno 2021, per quest’anno in versione online.

Il secondo libro è l’ultima creatura di Erving Polster, il mio “papà gestaltico” con cui mi sono formata in California negli anni ’80. All’età di 98 anni, ha prodotto questo libro Enchantment and Gestalt Therapy. Partners in Exploring Life (L’incanto in psicoterapia della Gestalt. Essere compagni nell’esplorazione della vita). Il libro è stato pubblicato nella collana internazionale Gestalt Therapy Book Series, curata dal nostro Istituto e pubblicata da Routledge. La presentazione del libro è ad opera di una firma importante: Michael Vincent Miller.

Nella sezione Congressi, Bruna Ferlito e Monica Pinciroli ci raccontano il convegno organizzato il 28-30 Gennaio 2021 dalla FIAP (Federazione Italiana Associazioni di Psicoterapia), dal CNSP (Coordinamento Nazionale Scuole di Psicoterapia) e dalla SIPSIC, “La psicoterapia al tempo della pandemia: la salute mentale nel cuore della salute pubblica”. Un evento storico, che ha voluto fare il punto, in questo momento di emergenza psicologica oltre che sanitaria, sull’importanza delle cure psicoterapiche nella sanità pubblica e privata italiana.

Federica La Pietra ci racconta il Seminario di Studi organizzato dall’Istituto di Gestalt HCC Italy, “Nuove sfide cliniche: Dialogo tra diversi approcci psicoterapici”, svoltosi online il 5-6 febbraio 2021, con lo scopo di fare dialogare i diversi approcci psicoterapici sulle nuove condizioni cliniche che affrontiamo tutti i giorni.

Infine, Graziana Busso porta la sua testimonianza dell’expert meeting dei soci della SIPG (Associazione Italiana Psicoterapia Gestalt), svoltosi online l’8 Aprile 2021, sul tema “La psicopatologia nel nostro tempo”. Un incontro fatto di relazioni di esperti italiani sul tema della psicopatologia, e di confronti tra i soci sulla pratica psicoterapica contemporanea.

Il lavoro su questo numero si chiude in un tempo in cui emerge la speranza di un ritorno alla vita di relazione in presenza e alle attività lavorative per tanto tempo sospese.

Adesso che possiamo tornare a respirare a pieni polmoni, che possiamo prendere un treno con maggiore fiducia, che possiamo tornare a fare lezione di gruppo in classe, in cosa consiste il nostro lavoro di psicoterapeuti?

Se durante il trauma della pandemia è stato importante fare emergere nella relazione terapeutica il senso di sicurezza di base, in modo da sentire il terreno solido sotto i loro piedi, quale competenza clinica dovremo sviluppare per aiutare i nostri pazienti ad andare nel mondo con la consapevolezza della fragilità del loro rapporto con la natura?

Sarà l’argomento del prossimo numero!

Margherita Spagnuolo Lobb

Maggio 2021

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