Bagnarsi nel mare della destrutturazione di sé, sotto l’occhio vigile di chi si prende cura (didatti, allievi didatti e psicoterapeuti), garantisce la trasformazione dell’allievo da portatore di una vocazione a operatore di benessere sociale.
È l’immedesimarsi nella propria esistenza difficile e creativa che consente di risensibilizzare il confine di contatto e aprirsi a consapevolezze prima negate. È la fiducia che questo sentire, anche se a volte doloroso, porterà a nuove forme percettive più illuminate che rende l’allievo portatore di benessere sociale, ossia di tolleranza e sensibilità, e di capacità di discriminare sé dall’altro, di rendersi autonomo dalle attese dipendenti, fino ad arrivare a vedere sé e l’altro con “amore”.
Margherita Spagnuolo Lobb