– Donna Orange e Margherita Spagnuolo Lobb
Margherita Spagnuolo Lobb
Ti ringrazio molto per aver accettato di dialogare con me in occasione del convegno al quale stai partecipando qui a Siracusa, la mia città.
Donna Orange
Una bellissima città! Sarà un piacere dialogare con te.
Margherita Spagnuolo Lobb
Vorrei includere questa intervista in un numero della nostra rivista ita- liana dedicato al tema della formazione in psicoterapia. Comincerei allora con alcune domande sulla formazione, per proseguire poi con altri argo- menti che per certi versi ci accomunano e per altri ci differenziano. Innanzi- tutto mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero riguardo alla formazione degli psicoterapeuti. Qual è secondo te il nucleo centrale del training in psicoterapia? Per esempio, pensi che sia importante fare una selezione dei candidati, oppure ritieni che tutti possano diventare terapeuti? E ancora, qual è l’insegnamento centrale?
Donna Orange
Sono domande molto interessanti. Premetto che ciò che dirò non va inteso in alcun modo come una critica ai metodi di formazione che usate in terapia della Gestalt, poiché non li conosco bene. Posso soltanto parlare della mia esperienza nella formazione psicoanalitica. Personalmente non direi che chiunque può diventare psicoterapeuta, o comunque un bravo psicoterapeuta; d’altro canto non è sempre possibile capire fin dall’inizio chi potrà diventarlo e chi no. Credo quindi che qualche volta sia necessario accettare i candidati con il beneficio del dubbio, chiarendo il fatto che potrebbe anche non funzionare. Perché altrimenti rischieremmo di perdere delle persone valide, malgrado sia indubbiamente molto difficile dover dire a qualcuno, se le cose non vanno, “questa non è la strada giusta per te”. Possiamo però dire che alcune qualità personali sono assolutamente necessarie per praticare la psicoterapia e qualche volta i colloqui iniziali possono aiutarci a capire se una persona possiede un atteggiamento di apertura, compassione, generosità e disponibilità ad apprendere sempre dal paziente. Qualunque atteggiamento del tipo “tanto io so già, non ho nulla da imparare” costituisce un grosso problema ed è ciò che maggiormente interferisce con la formazione o con la possibilità di essere un buon terapeuta.
Margherita Spagnuolo Lobb
Dunque tu ritieni che l’ostacolo maggiore alla formazione dello psicoterapeuta sia l’atteggiamento, per così dire, grandioso di chi si avvicina a questo delicato e complesso mestiere con l’idea di modificare ciò che non funziona “là fuori”, più che con l’idea di mettersi in gioco in prima persona per comprendere la sofferenza umana. Questo è il dettato fondamentale degli approcci del profondo, ma anche della psicoterapia della Gestalt, secondo la quale lo strumento fondamentale della relazione di cura è proprio la consapevolezza del terapeuta, la sua competenza nell’essere pienamente presente al confine di contatto con il paziente. E ciò si può ottenere solo attraverso il lavoro su se stessi, sia nel setting individuale che di gruppo. Che ne pensi?
Donna Orange
Per qualcuno che vuole diventare terapeuta l’ostacolo maggiore è costituito dall’idea di sapere già tutto: sapere cosa non va nel paziente, sapere ciò che va cambiato nel paziente…, insomma credere di sapere già una serie di cose. Invece è fondamentale avere un profondo atteggiamento di apertura, la capacità di imparare sempre dagli insegnanti, dai pazienti, dai libri, da tutto. Una enorme disponibilità ad imparare tutta la vita, che non si esaurisca mai; nell’attimo in cui penso di sapere, mi trovo nei guai. Quindi questo è il mio primo pensiero.
Margherita Spagnuolo Lobb
E pensi che questo sia anche l’insegnamento centrale?
(…)
Quaderni di Gestalt, Vol XXIII, 2010-2, La formazione in psicoterapia della Gestalt
Rivista semestrale di psicoterapia della Gestalt, edita da Franco Angeli
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