Si è svolto all’Università di Heidelberg un convegno sull’Estetica incarnata: Risonanza nella percezione, Espressione e Terapia.
Convegno internazionale e multidisciplinare che ha permesso di affrontare il tema da diversi punti di vista, dalla ricerca universitaria, alla filosofia e sociologia, all’arte, alla psicoterapia. I diversi i contributi teorici hanno avuto come sfondo alcune domande di base:
- Come declinare il concetto di estetica incarnata nella pratica clinica e nelle arti-terapie?
- Qual è il ruolo del corpo nel sentire e nel pensiero sull’esperienza della bellezza?
- Come può essere concettualizzata un’estetica incarnata?
L’ Istituto HCC Italy ha rappresentato l’approccio della Psicoterapia della Gestalt attraverso la presentazione di quattro filoni di ricerca.
Silvia Alaimo ha presentato il suo lavoro nato dalla pluriennale esperienza clinica nel trattamento dei disturbi alimentari attraverso la prospettiva dell’estetica incarnata propria dell’epistemologia gestaltica.
Roberta La Rosa e Silvia Tosi hanno presentato una lecture (di cui è autrice anche Alessia Repossi) sul tema del movimento in psicoterapia della Gestalt: le relatrici, attraverso un inquadramento teorico e una prospettiva estetica, fenomenologica e relazionale, hanno messo in rilievo le connessioni con la ricerca, le neuroscienze e la discussione di un caso clinico.
Alessia Repossi e Giulia Innocenti Malini hanno esposto il loro lavoro dal titolo Il teatro come ponte per la comunità: una riflessione sull’utilizzo di laboratori teatrali in ambito psichiatrico, un’esperienza di connessione tra l’approccio della psicoterapia della Gestalt e il metodo del Teatro Sociale.
Infine Silvia Tosi ha presentato un poster sulla sua esperienza clinica in psicoterapia della Gestalt con i bambini.
La partecipazione al convegno ha dato la possibilità ai membri dell’Istituto di Gestalt HCC Italy di poter condividere alcune delle fruttuose linee di ricerca presenti nel nostro lavoro e di poterle confrontarle con altri approcci. Tutto questo è la base su cui fondare la nostra crescita teorica anche, e soprattutto, attraverso connessioni internazionali.