la proposta avanguardista di ErvingPolster
– Maria Menditto
Nella società della modernità liquida, il legame duraturo nel tempo è in bilico a favore di un inquieto sciame di consumatori che, per la propria voracità, produce una infinita moltitudine di esclusi, dei quali non può sentire la responsabilità, dovendo privilegiare la ricerca spasmodica di sempre nuovi consumi (Bauman, 2007). Il gruppo, che solitamente realizza confine, identità, appartenenza, cultura del territorio, collegamento con la comunità, viene sostituito dallo sciame che si raccoglie e si lega solo per l’atto del consumo.
Questa inquietante e attuale forma di aggregazione, che produce ansia, isolamento, aggressività, dipendenza, si scontra con il nostro destino di creature portatrici di riflessioni sull’agire etico, che sono alla base di qualsiasi agglomerato e civiltà. Il riconoscimento della propria e altrui soggettività rende la persona capace di consapevolezza, sentimenti, riflessioni, scelte, rinunce.
1. Il paradosso contemporaneo
Come risolvere il paradosso contemporaneo tra la raggiunta relatività rispetto ad una autorità assoluta e la tiepida responsabilità rispetto a una ricaduta sugli altri delle nostre scelte? Come possiamo combinare la libertà della scelta individuale con la responsabilità connessa con la comunità? Come far convivere in impossibile equilibrio la ricerca di una migliore qualità di vita della persona con un benessere più equamente distribuito?
Questi interrogativi hanno generato opportunità di confronto e di riflessione tra diverse discipline accomunate dall’attenzione diretta e indiretta all’individuo e al gruppo, alle diverse forme funzionali o disfunzionali del legame, del vivere comune, alle possibili modalità di miglioramento della qualità di vita degli abitanti del pianeta.
Molteplici professioni, e in particolare la psicoterapia, in un momento di così complessa e profonda trasformazione, alla quale si è aggiunta la crisi dal 2008, stanno vivendo una transizione verso una terra insolita, non segnata nelle mappe. Esse stanno traghettando i saperi verso un indispensabile cambio di rotta sulla visione della persona, delle relazioni, della comunità. Da più parti si avverte un forte bisogno di condivisione di nuove soluzioni, di occasioni per il dialogo nella differenza, per contribuire a riscrivere nuove caratteristiche per la persona che vive nella complessità delle società contemporanee. Tra queste caratteristiche gli studiosi delle discipline psicologiche e psicoterapeutiche, sempre più, individuano strumenti che facilitino l’individuo a far convivere ed armonizzare in sé la tendenza alla realizzazione personale e contemporaneamente il vivo e partecipato rapporto con la comunità (Menditto, 2006,2008, 2010).
Nel libro Psicoterapia del quotidiano, migliorare la vita della persona e della comunità, Erving Poster (2007) offre il suo contributo all’attuale e sempre crescente dibattito. Il focus delle sue riflessioni teoriche culmina mettendo in luce come la psicoterapia, a poco più di 100 anni dalla sua nascita, pur continuando a farsi carico della cura di disturbi specifici, dovrebbe ampliare il suo intervento, offrendo alle persone comuni un orientamento e alcune linee guida per la vita di tutti i giorni. Sottolinea che già 34 anni prima, nel 1972, aveva scritto che nella sua prassi cominciava a integrare la cura del disturbo mentale con la ricerca del miglioramento della vita comune delle persone. Da quel momento la sua teoria ha intrapreso un viaggio che, con successi e imprevisti, oggi approda in una terra non segnata sulle mappe, una terra insolita in cui la psicoterapia accoglie la tendenza umana di base della persona verso una realizzazione di sé più piena, che include il senso di connessione alla comunità (Menditto, 2007).
Come già accennato, gli sforzi verso l’innovazione non sono conclusi, siamo immersi in una complessa e fruttuosa fase di transizione. Ogni trasformazione richiede impegno, entusiasmo, scelte e perdite. Modificare i nostri comportamenti, le nostre idee, abituarci a nuove metodologie è un percorso articolato e complesso che conduce verso rotte mai esplorate prima. Lo spirito d’avventura, la curiosità e la flessibilità devono appartenerci, ma ancora più importante è non procedere da soli nella nebulosa incertezza del viaggio.
La bellezza di questa esplorazione è data anche dal lavoro comune di formatori, psicoterapeuti, esperti della comunicazione, sociologi, giuristi, umanisti, che si confrontano passo dopo passo, procedendo insieme con un sentire comune. Si arriva a piccole scoperte con spirito di gruppo, con passione e rigore. La riflessione su una nuova visione della persona e della comunità sta coinvolgendo differenti professioni in un confronto entusiasmante e costruttivo. Il lavoro procede gradualmente, costantemente e con determinazione, per individuare strumenti e principi che possano contribuire a migliorare la vita della persona e della comunità.
2. L’arte del buon vivere che, armonizzata nella comunità, migliora la vita quotidiana
3. Consolidare l’appartenenza
4. Le Life Focus Communities
Quaderni di Gestalt, Vol XXV, 2012-1, La psicoterapia della Gestalt con i gruppi
Rivista semestrale di psicoterapia della Gestalt edita da Franco Angeli
Vieni a conoscere i corsi organizzati dall’Istituto di Gestalt HCC Italy