Un sole imponente che sorge al mattino ci sembra un segno di prosperità e nuova luce, epilogo della tragedia rappresentata al teatro greco. È questo lo sfondo che ha accompagnato l’inizio della seconda giornata del convegno.
La relazione di apertura del Professore Santo Di Nuovo ha offerto interessanti spunti di riflessione sui fattori trasformativi di rischio di una coppia che diventa una coppia genitoriale.
L’intervento di Margherita Spagnuolo Lobb ha inquadrato la dimensione trasformativa della funzione genitoriale nello scenario storico-sociale attuale della post (post) modernità, caratterizzata sempre di più dall’assenza di confini, dalla solitudine e dalla desensibilizzazione corporea e quindi emozionale. Nell’ottica epistemologica della complessità e del caos, la risposta della psicoterapia della Gestalt alla “caduta degli dei” è rappresentata dal fiducia nell’autoregolazione che emerge dallo sperimentare il contatto con l’altro nella pienezza dei sensi. L’estetica diventa il mezzo comunicativo capace di curare l’anedonia e l’analfabetismo emozionale; la relazione costituisce così la culla dell’umanità fragile e disorientata. La sfida sembra essere rappresentata dallo stare con le “proprietà” del campo fenomenologico, nell’esperienza che nasce al confine di contatto e dalla possibilità di orientare l’interesse in ciò che conduce verso il futuro intenzionale, il futuro immediato a cui il nostro sentire olistico tende, piuttosto che in ciò che ha causato il disagio.
…tu sei per me calore, inferno, paradiso, alba e tramonto